“Una misura-tampone valida solo per gli enti che effettuano cospicue spedizioni”. Infatti stabilisce come soglia minima di invii quota centomila. Così il settimanale “Vita” giudica il posta target day, “una mini-offerta commerciale che Poste ha lanciato in questi giorni alle organizzazioni non profit”. In assenza di novità sul fronte istituzionale, “dove i «famosi» 30 milioni di euro previsti per alleviare la batosta della tariffa piena continuano a risultare dispersi”.
“Poste italiane spa -spiega l’Unione stampa periodica italiana- ha formulato una nuova proposta tariffaria postale, in sperimentazione fino al 31 luglio 2011, che si rivolge principalmente agli editori «no-profit»”. Coloro, cioè, ancora obbligati a spedire con la tariffa piena, in quanto le agevolazioni sono state annullate dall’1 aprile 2010. Ricalca in gran parte la precedente offerta posta target creative sperimentale (in vigore fino al gennaio scorso), si chiama posta target day ed è valida nel momento in cui si sottoscrive il modulo di adesione. E comunque fino al 31 luglio.
Vi possono aderire i clienti che, entro quella data, si impegnino a spedire almeno centomila invii di posta target creative, prelavorati secondo precise modalità. Il 70% degli oggetti -altro vincolo- deve essere destinato nel medesimo macro-bacino di accettazione (Nord, Centro e Sud). Inoltre, vanno consegnati all’impianto di accettazione su appuntamento e soltanto il martedì o il mercoledì.
Dal canto suo, Poste si impegna a consegnare entro otto giorni dalla data successiva all’impostazione (“J+8”) l’85% degli oggetti ed entro dieci (“J+10”) il 99%.
I prezzi sono differenziati in funzione del formato, delle quantità e del peso, e vanno da un minimo di 0,18 ad un massimo di 0,23 euro.