La possibilità era stata messa nero su bianco l’anno scorso; da oggi Poste italiane la concretizza, sia pure mitigata nei volumi. È l’acquisto di azioni proprie: ora la capogruppo non ne possiede, e così è per le aziende controllate.
Il programma -viene spiegato- “sarà attuato mediante acquisti diretti, nel rispetto dei vincoli della normativa applicabile e della delibera assembleare”. L’obiettivo è costituire una riserva che potrà arrivare a 50 milioni di euro (il mandato originario resta di 500), interessando quindi circa 7 milioni di azioni adesso in mano al pubblico, per una consistenza che comunque non raggiungerà l’un per cento del totale. Potranno -si legge nella nota- servire pure per incentivare il personale. L’interfaccia operativa è il mercato telematico azionario.
Intanto, sono state annunciate le scadenze in tema di dividendi. Quello relativo al 2018 verrà messo in pagamento il prossimo 26 giugno.