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editor Fabio Bonacina

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Cerimonie, oggi a Bari e Verona, che hanno ricordato le battaglie di settant’anni fa. In entrambi i casi, un momento fondamentale fu giocato davanti alle sedi postali

Vessilli, partecipazioni ufficiali, deposizioni di corone, discorsi. Ed un ritorno, con la memoria, al drammatico settembre del 1943. Tra le celebrazioni ufficiali, si distinguono quelle registrate oggi a Bari ed a Verona. Hanno condiviso la data ed un altro elemento: parte degli scontri si svolse davanti alle rispettive Poste centrali. A sottolinearne, ancora una volta, il loro ruolo strategico dal punto di vista delle comunicazioni.

“Non nascondo una certa emozione nel trovarci ancora una volta insieme per commemorare l’evento più importante della storia moderna della città di Bari”, ha dichiarato il sindaco del capoluogo pugliese, Michele Emiliano. “Noi oggi celebriamo il settantesimo anniversario consapevoli e orgogliosi del lavoro che abbiamo fatto per tenerne vivo il ricordo, ringraziando ancora una volta il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per la medaglia d’oro alla Resistenza conferita alla città. Il 9 settembre del 1943 il popolo di Bari, senza una vera direzione politica, riuscì a intuire quale fosse il gesto giusto da compiere in un momento difficile e di totale disorientamento”. La commemorazione proseguirà alle 17.30 con il seminario di studi “Il 9 settembre a Bari: la difesa del porto e del palazzo delle Poste. Radio Bari: voce della Resistenza”; si terrà proprio nell’ex palazzo delle Poste di piazza Battisti.

Dal Sud al Nord. A rappresentare l’Amministrazione comunale scaligera, il consigliere Gaetano Nicoli. Egli ha sottolineato “la forte testimonianza dei sentimenti, dei valori, della volontà e del coraggio, che animarono tutti coloro che parteciparono alla Resistenza nel territorio veronese. Il ricordo dei caduti, che celebriamo oggi possa estendersi in un commosso omaggio a quanti -in Italia, in Europa, come in ogni altro continente e nazione- si sono sacrificati e si sacrificano in nome degli stessi principi, delle stesse idealità, dell’identico obiettivo di libertà e di democrazia”. I particolari della battaglia sono stati spiegati dal direttore dell’Istituto per la Resistenza Federico Melotto. “In questa piazza il tenente Vincenzo D’Amore, Darno Maffini e Berto Zampieri garibaldini, alla testa di una quarantina di civili e militari italiani, fronteggiarono l’invasore nazista fino all’esaurimento delle munizioni”. La lotta proseguì alla caserma “Campofiore”, dove 3.500 soldati, guidati da Eugenio Spiazzi, si opposero per ore, dovendo poi capitolare non senza aver procurato danni ai mezzi delle truppe nemiche. “Da questi due avvenimenti prese il via la Resistenza veronese, un avvio lento, difficoltoso, ma progressivo verso la Liberazione”.

Verona - Piazza Viviani questa mattina: la cerimonia davanti alle ex Poste centrali
Verona - Piazza Viviani questa mattina: la cerimonia davanti alle ex Poste centrali



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