Strategie di marketing e storia d’impresa difficilmente vanno d’accordo. Capita così che, per lanciare un progetto, si punti alla novità, dimenticandosi del passato.
È accaduto ancora con “il nuovo servizio di ritiro a domicilio per la zona di Milano e provincia”, che, garantiscono da Poste italiane, verrà “presto esteso ad altre città”.
L’iniziativa riguarda i prodotti “postacelere 1 plus”, “paccocelere 1 plus” e “paccocelere 3”. Contro 3,50 euro a collo (3,50 euro ogni tre spedizioni per chi impiega carnet prepagati o ha sottoscritto intese commerciali), è possibile, telefonando al numero verde 803.160, concordarne il ritiro a domicilio, che avviene al piano terra dell’indirizzo segnalato dal lunedì al venerdì, nell’orario compreso tra le 9 e le 18.
Più o meno quanto avviato (e poi accantonato) una decina d’anni fa, sempre nel capoluogo lombardo. “Il nuovo postacelere in esperimento –scriveva nel gennaio 1998 «Cronaca filatelica»- segna il debutto dei pony postali. All’incirca venticinque, bardati di scritte pubblicitarie e dotati di motorino rosso. Basta una telefonata all’apposito numero verde 167003322 per chiedere il ritiro del plico. In questo caso il costo, normalmente fissato in 5.000 lire, prevede l’esborso di mille lire in più.” Bisogna poi disporre di francobolli, rispettare tutta una serie di limiti nelle dimensioni e -prosegue l’articolo- “tenere sempre a portata di mano il codice di avviamento postale zonale e l’apposito modulo autoadesivo...”.