“È mia intenzione andare avanti, ma certamente non essere solo oggetto passivo di acquisti da parte delle utility straniere”. Lo ha detto oggi, parlando di privatizzazioni e riferendosi in particolare a Poste e Ferrovie, il presidente del Consiglio Romano Prodi, durante il tradizionale incontro con la stampa di fine anno.
Una frase “provocata” da Gabriel Kahn, del “Wall street journal”. Riferendosi alle società da privatizzare, il premier ha detto che “ne sono rimaste assolutamente poche... andiamo avanti con le privatizzazioni, ma voglio che questo avvenga in armonia con quello che sta avvenendo in altri Paesi europei...”. “Troppe volte ho visto il mercato italiano aperto... e mi sono visto il mercato chiuso alle imprese italiane... Non voglio lezioni da chi non usa simmetria in materia... Privatizzazione per tutti, se no prudenza”.
Intanto -ha scritto Andrea Ducci sul “Mondo”- l’amministratore delegato di Poste italiane, Massimo Sarmi, “si appresta a chiudere il bilancio 2007. L’esercizio è quello che lo traghetterà nella prossima primavera alla roulette delle nomine visto che il consiglio di amministrazione di Poste è in scadenza così come quello di Eni, Enel e Finmeccanica”.
Durante l’incontro di oggi, il premier ha avuto parole anche per il 65 centesimi riguardante “Fiume - Terra orientale già italiana”. “Come l’Italia -ha chiesto, fra l’altro, Silvije Tomasevic di Nova Tv- reagirebbe ad un francobollo dell’Austria con la scritta su Trieste?”. “Sul francobollo -ha risposto il presidente del Consiglio- ho poco seguito la questione, ho visto che era stato fatto precedentemente e poi... non le rispondo altro che con questa risposta”.