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editor Fabio Bonacina

27144 news from 8/3/2003

È intitolata al protettore dei postini la piazza che ospita l’“umbilicus Italiæ”, punto tradizionalmente considerato equidistante fra Tirreno e Adriatico, Aosta ed il calabrese capo dell’Armi

La piazza intitolata al protettore dei postini
La piazza intitolata al protettore dei postini

La giornata odierna è dedicata a san Rufo, i cui resti furono trovati forse alla fine del Settecento nelle catacombe di Roma, allora ritenute dei martiri cristiani. Grazie ad un’iscrizione, Rufus fu individuato come “tabellarius”, cioè “messaggero”; da qui il suo riconoscimento quale patrono dei postini. Nel tempo, “Vaccari news” ha evidenziato i dettagli della storia che lo caratterizza, dal reperto conservato ai Musei vaticani ai resti, adesso venerati a Belvedere Ostrense (Ancona).

Ora è possibile aggiungere un ulteriore e simbolico elemento: la piazza di Rieti in cui si trova il centro d’Italia porta il suo nome. Una combinazione, certo, ma non scevra da suggestioni.

Già il concittadino Marco Terenzio Varrone (vissuto tra il 116 ed il 27 avanti Cristo) -si legge su un cartello esplicativo presente nell’area- individua l’“umbilicus Italiæ” nell’agro reatino. Storici successivi confermano la teoria, così pure quelli di epoca medievale: si sostiene che, partendo dalla città, la larghezza dello Stivale tra il Tirreno e l’Adriatico conta 52 miglia italiane a sinistra e altrettante a destra; così per la lunghezza: 310 miglia fino ad Augusta Pretoria (ossia Aosta) e 310 al capo dell’Armi (frazione di Motta San Giovanni, provincia di Reggio Calabria).

Lungo il Seicento, la tradizione situa definitivamente il punto nella piazza, il cui nome deriva dalla chiesa che vi si affaccia. Viene posta una colonnetta di granito che resta fino al 1800, poi sostituita con una pietra, sulla quale figura scolpita la frase “Medium totius Italiæ”. Essa è rimpiazzata dall’attuale lapide il 29 marzo 1950: reca la scritta “Centro d’Italia” in venti lingue.

La lapide con il testo “Centro d’Italia” in venti lingue
La lapide con il testo “Centro d’Italia” in venti lingue



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