Un “significativo riconoscimento” in coincidenza con l’ottantesimo anniversario delle leggi razziali fasciste. Era il 10 novembre 2016 quando palazzo Chigi commentò la decisione dell’Alleanza internazionale per la memoria dell’Olocausto di attribuire all’Italia la presidenza del 2018. L’International Holocaust remembrance alliance, che coinvolge trentuno Paesi, “ha la riconosciuta leadership dell’impegno internazionale per la trasmissione del ricordo della Shoah, promuovendo la ricerca storica e le migliori pratiche per l’educazione delle giovani generazioni”, veniva spiegato. “Ugualmente rilevante è il suo ruolo nella vigilanza contro le nuove manifestazioni dell’antisemitismo”.
Nel contesto, il prossimo 5 marzo arriverà il francobollo che -per gli incomprensibili motivi adottati dal ministero allo Sviluppo economico- non è ancora possibile vedere. Inserito nella serie “Il senso civico”, è autoadesivo e dal nominale pari a 95 centesimi; quattrocentomila gli esemplari prodotti, predisposti in fogli da ventotto. La vignetta, dovuta a Cristina Bruscaglia, propone, su uno sfondo tricolore che richiama la bandiera, alcuni fili spinati le cui punte si trasformano in farfalle. Si aggiungono la stella di David ed il logo della stessa presidenza.
Il tema era stato citato il 25 settembre 1993 nell’ambito delle emissioni riguardanti la Seconda guerra mondiale letta mezzo secolo dopo. Uno dei tre 750 lire citava la deportazione degli ebrei romani, avvenuta il 16 ottobre 1943.
La presentazione della carta valore è prevista per lunedì alle ore 11 presso lo spazio filatelia di Roma, quello in piazza San Silvestro 20. Parteciperanno il capo delegazione italiana all’Ihra Sandro De Bernardin, il capo di gabinetto del ministero allo Sviluppo economico Ernesto Somma, il responsabile per la filatelia di Poste italiane Fabio Gregori.