Una lettera in cui il presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, Angelo Marcello Cardani, “rassicura innanzitutto sulla volontà di mettere in atto «ogni sforzo possibile» per evitare che le aree interne risultino svantaggiate rispetto alla restante parte del Paese”. Specificando che la propria delibera 342/2014 ha il fine di “obbligare Poste italiane al rispetto dello specifico divieto di chiusura di quegli esercizi che servono gli utenti nelle zone remote”. Inoltre, l’Agcom si impegna a “vigilare affinché i criteri ed i divieti contenuti nella delibera siano correttamente applicati”. La missiva è stata spedita al presidente dell’Intergruppo parlamentare per lo sviluppo della montagna, nonché dell’Unione nazionale comuni comunità enti montani, Enrico Borghi. Essa -commenta il destinatario- “sgombra il campo da ogni ambiguità e mette al riparo dal rischio di riduzione del servizio postale nelle aree montane e marginali, laddove il volume d’affari è chiaramente minore. Apprezziamo soprattutto la volontà di vigilare affinché quel preciso divieto sia rispettato e dal canto nostro saremo sentinelle sul territorio perché questo avvenga, segnalando eventuali storture o disservizi”. Ora la sfida “è un confronto che avvieremo con Poste italiane sul nuovo piano di riorganizzazione, affinché il tema della privatizzazione si trasformi in miglioramento dei servizi e non in una loro riduzione”.
Spiragli per la montagna
28 Gen 2015 00:26 - NEWS FROM ITALY
Razionalizzazioni - L’impegno dell’Agcom espresso all’Uncem e l’atteso confronto con Poste italiane