Mentre si sta cercando di capire come Poste italiane stia riorganizzando gli sportelli filatelici (in questo gioca un ruolo determinante la Federazione fra le società filateliche italiane, che ha riscontrato non pochi problemi), “Vaccari news” è in grado di documentare l’introduzione del cosiddetto taglia code. Ossia del bigliettino emesso dal contenitore giallo -al cui interno si trova un vero e proprio computer- che regola gli afflussi. Come annunciato da tempo, l’intenzione della società è introdurre tale sistema anche per i servizi rivolti ai collezionisti. Fin qui, nulla da eccepire. Però, finora si sono evidenziate due tipologie di approccio, ed entrambe appaiono poco significative se non inutili. Una è dove lo sportello filatelico è rimasto tale, ossia serve in via esclusiva chi desidera comprare francobolli e gadget e li vuole scegliere. È il caso del Firenze Vr: di fatto, la novità permette solo di non stare in piedi ad attendere il proprio turno. Nella seconda casistica, l’addetto esercita contemporaneamente altre prestazioni. Ad esempio, accetta le raccomandate o svolge le pratiche amministrative, lunghe ed elaborate o meno, dello “sportello amico”. In questo frangente, il numero serve poco al collezionista. Infatti, il talloncino fa riferimento a più sportelli, ma solo un dipendente è incaricato di trattare con gli appassionati, nel senso che ha a disposizione il materiale e, magari, lo conosce. Quindi il filatelista, a prescindere dalla fila e dalle precedenze, deve attendere che egli si liberi. Accade, ad esempio, all’Aosta Ribitel ed al Rimini.
Sportelli filatelici: ma il taglia code serve davvero?
28 Apr 2014 17:18 - NEWS FROM ITALY
Finora sono state evidenziate due casistiche; per entrambe, non appare poi così indispensabile…