A detta delle parti, sembrava un problema semplice da sbrogliare. Invece, così non è stato. Si è chiuso solo ora il “braccio di ferro” -durato parecchi mesi- tra Comitato internazionale olimpico e Russia per quel che concerne i diritti sui loghi ed i simboli olimpici riguardanti in particolare, ma non solo, “Sochi 2014” ed i Giochi olimpici della gioventù “Nanjing 2014”. Una questione formale, dietro alla quale si nascondono le prebende imposte dal Cio ai Paesi che intendono promuovere, attraverso francobolli, gli appuntamenti sportivi organizzati dal primo. E Mosca ne sta varando davvero parecchi per pubblicizzare (o cofinanziare, attingendo dalle tasche dei collezionisti?) la manifestazione invernale che si svolgerà dal 7 al 23 febbraio prossimi. Se Losanna da tempo aveva dato il suo formale disco verde, in realtà le esportazioni erano bloccate. E questo ha indotto problemi nelle catene distributive, dovendo i grossisti agire per vie indirette. Adesso, secondo la struttura moscovita incaricata della cessione a scopi filatelici, Marka, le spedizioni oltre confine sono state riavviate. In base all’intesa, l’autorità emittente -qualsiasi essa sia- paga il dieci per cento sulle vendite effettuate attraverso i canali rivolti ai collezionisti; in altre parole, non si considerano gli acquisti che transitano dai normali sportelli postali. La quota sale al sedici per cento delle vendite registrate agli stessi punti nel caso vengano raffigurati atleti partecipanti. Quattro (solo uno per l’appuntamento cinese) al massimo i dentelli che sarà possibile dedicare all’emblema, al logo del comitato organizzatore o alle scritte commemorative collegate.
Superato il contenzioso Cio-Russia
29 Nov 2013 00:47 - FROM ABROAD
Mosca ha cominciato a vendere all’estero le cartevalori con i simboli olimpici. In particolare, quelle dedicate a “Sochi 2014”