Sorpresa positiva: La posta “rinuncia a vari aumenti previsti delle tariffe e riduce il prezzo di singoli prodotti”. Sorpresa negativa: non è l’Italia, ma la Svizzera, il cui operatore ha raggiunto un accordo con il Sorvegliante dei prezzi.
Quest’ultimo, nel febbraio scorso, aveva istruito una procedura formale a carico della società. In seguito, le parti hanno optato per quello che viene definito un compromesso. Le tariffe per le lettere “A” e “B” (ossia più o meno veloci), oltre a quelle dei pacchi nazionali, resteranno invariate fino a tutto il marzo del 2016 (l’ultimo aumento per la “A” e la “B” risale al 2004).
A partire dall’1 aprile 2014, l’azienda ridurrà di 1,50 franchi il costo dei colli di ritorno diretti alle società di vendita a distanza e di 50 centesimi la tassa base per lo sdoganamento. Allo stesso tempo, “minipac international” (precedentemente denominato “lettera maxi estero”) tornerà ad essere un invio non raccomandato e sarà disponibile a 6,00 franchi in meno. Dal 20 gennaio è stata introdotta la nuova offerta “raccomandata prepaid” a 5,50.
Ogni nucleo familiare riceverà entro l’anno quattro francobolli (“webstamp”), ciascuno del valore di 1,00 franco.
Considerata la solida situazione economica, l’intesa “rappresenta una soluzione sostenibile”, commentano dagli sportelli. Tuttavia, gli utili diminuiranno in modo evidente.