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editor Fabio Bonacina

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Da gennaio a luglio i 60 centesimi stampati su carta tradizionale sono scesi da 4 a 1 milione di pezzi. Decisamente maggiori i quantitativi degli autoadesivi

Il presidente della Commissione per lo studio e l'elaborazione delle cartevalori postali, Angelo di Stasi
Il presidente della Commissione per lo studio e l'elaborazione delle cartevalori postali, Angelo di Stasi

Il trend è inequivocabile e sostanzialmente coerente: lungo il 2011 l’Italia ha sforbiciato in maniera netta le tirature dei tradizionali commemorativi, alzando -e persino di molto- quelle per gli autoadesivi.

Dati alla mano, la carta valore più usuale, cioè il 60 centesimi su supporto normale, è stata sostanzialmente stabile per tutto il 2010, tirata a 4 milioni di esemplari. Quest’anno si è partiti con la stessa cifra per il Carnevale di Ivrea emesso il 20 febbraio, ma già con “Roma capitale” del 21 aprile l’ordine è calato a 3,5. Tutti gli altri celebrativi hanno contato su produzioni decisamente inferiori: il francobollo per Antonio Fogazzaro del 7 marzo è stato prodotto in 2,5 milioni, come pure quelli per i formaggi Dop del 25 marzo, Emilio Salgari del 23 aprile, PostEurop del 9 maggio, Museo nazionale dell’emigrazione dell’1 giugno, Associazione italiana arbitri del 18 giugno.

Poi, un ulteriore taglio: il dentello per Carlo Dapporto, disponibile dal 25 giugno, è stato fissato in 2 milioni. Ancora più basse le produzioni successive: i due tributi “Parchi, giardini ed orti botanici d’Italia” del 4 luglio, ma anche quelli per l’abbazia di Cava de’ Tirreni uscito il 7, per il “Compasso d’oro” del 12, per villa Adriana del 14 e per il mastrogiurato del 26 agosto, risultano essere replicati in 1,5 milioni di unità. Altra sorpresa con la “Turistica” del 23 luglio, i cui quattro esemplari su carta gommata scontano un quantitativo di appena 1 milione.

Diverso, e addirittura in aumento nonostante l’utenza non filatelica li apprezzi poco perché ingombranti, sono i foglietti. Se l’anno scorso sono stati stampati in 2,5 milioni (Collemaggio e linea ferroviaria Torino-Salerno, rispettivamente del 10 febbraio e del 2 ottobre), con i primi di quest’anno (Tricolore e proclamazione del Regno, del 7 gennaio e del 17 marzo) la macchina si è fermata a 2 milioni, risalendo a 2,5 con i successivi blocchi (personaggi risorgimentali e Marina militare, giunti il 2 e il 10 giugno).

Infine, ecco gli autoadesivi: il Tricolore del 7 gennaio, previsto inizialmente in 4,2 milioni, è stato poi aumentato di altri 12,6 milioni di pezzi, raggiungendo quota 16,8; la “Giornata mondiale del teatro” del 27 marzo e la mostra “Quel magnifico biennio” di due giorni dopo hanno toccato i 3,6 milioni, la stessa cifra contabilizzata con Amnesty international del 28 maggio. Il saluto per la beatificazione di Karol Wojtyla del 29 aprile, visto l’argomento, ha contato su addirittura 12 milioni, mentre il turistico del 23 luglio di milioni ne ha registrati 2,7.

“La concomitanza con le celebrazioni per il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia -spiega a «Vaccari news» il presidente della Commissione per lo studio e l’elaborazione delle cartevalori postali, Angelo di Stasi- ha determinato un programma filatelico particolarmente nutrito, sia nel numero di emissioni sia, soprattutto, nel numero di singole cartevalori postali da realizzare. Tale eccezionale situazione ha spinto l’Amministrazione -in accordo con la società concessionaria e limitatamente all’anno in corso- a rimodulare le tirature, così da evitare una sovrapproduzione di francobolli rispetto al fabbisogno. La rimodulazione, valutata per ogni singola emissione, interessa in maniera meno marcata i francobolli autoadesivi, il cui numero è peraltro destinato ad aumentare, considerata la praticità di utilizzo che ne favorisce la richiesta e, quindi, la diffusione”. Discorso differente, invece, per il celebrativo dedicato al Tricolore e per quello commemorativo di papa Giovanni Paolo II, “le cui tirature -particolarmente elevate- sono in linea con l’interesse che tali significative cartevalori rappresentano”.

Novità nelle tirature per le produzioni italiane di questi mesi
Novità nelle tirature per le produzioni italiane di questi mesi



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