Piazza della Loggia, Brescia - Stamattina gremita di studenti, cittadini, realtà organizzate per ricordare quanto accadde quarant’anni fa esatti: quella bomba nascosta in un cestino portarifiuti che uccise otto persone e ne ferì un altro centinaio. Poche parole, tante bandiere e stendardi, fiori, fasce tricolori di numerosi sindaci (fra cui quelli di Bologna, Virginio Merola, e Milano, Giuliano Pisapia, due città a loro volta toccate da stragi), il rintocco delle campane. Ed il francobollo da 70 centesimi, che l’Italia ha deciso di emettere contestualmente. “Grazie al ministero”, ha voluto sottolineare il presidente dell’Associazione dei caduti di piazza della Loggia, Manlio Milani.
“Questo terribile evento ha segnato profondamente la nostra città e questa sensibilità è sempre stata condivisa e sostenuta dalle istituzioni”, ha scritto il primo cittadino, Emilio Del Bono. “Ciò che è accaduto non si deve dimenticare e a testimonianza dell’importanza della Memoria è in fase di completamento il progetto del «memoriale delle Vittime del terrorismo e della violenza politica»”; prevede la posa di una formella dedicata ad ogni caduto su un itinerario che si snoda dal luogo della mattanza verso il colle Cidneo. Nel contesto di tale percorso, “è nata l’idea di promuovere l’emissione”.
“La presentazione -sono le parole della referente per la filatelia di Poste italiane, Antonella Foschetti- dimostra l’attenzione dell’Amministrazione comunale”. “Bastano pochi millimetri di carta per raccontare una storia o ritrarre un volto. Racchiudendo il dolore di una strage ancora alla ricerca della verità”.
“Il nostro impegno -ha puntualizzato la direttrice della filiale Brescia 1 dell’azienda, Nicoletta Paris, riferendosi al dentello- è farlo circolare su lettere e cartoline”.
Dal centro lombardo alla capitale, dove la carta valore, presente la responsabile per la filatelia Marisa Giannini, è stata protagonista di una seconda cerimonia presso il ministero dello Sviluppo economico. “Il francobollo -ha ricordato il sottosegretario Antonello Giacomelli- raffigura la colonna sbrecciata in piazza della Loggia, icona di un attentato terribile e mostruoso che è ancora senza colpevoli. Il Governo Renzi, con la direttiva del 22 aprile 2014, si è impegnato a togliere il segreto di stato a tutti i fascicoli relativi a eventi tragici della nostra storia che sono perciò liberamente consultabili da tutti. Un contributo alla verità importante che, tuttavia, da solo non è sufficiente: il nostro pensiero va ai familiari delle vittime che da quarant’anni aspettano una risposta”. La sottolineatura postale -viene precisato dal Mise- rappresenta anche “un messaggio di speranza”, un contributo per “mantenere vivo il ricordo del tristissimo avvenimento in una dimensione pubblica”.
Il simbolo -ha aggiunto il presidente dell’Unione dei familiari delle vittime per stragi, nonché componente della commissione difesa alla Camera, Paolo Bolognesi- “ci ricorda che la memoria collettiva è lo strumento fondamentale di cui dispone la società civile, e le istituzioni che la rappresentano, per affermare che i valori della verità e della giustizia non si abbattono con le bombe; che la violenza non sconfigge la forza degli ideali delle sue vittime e di chi resta. Che la democrazia sopravvive anche ai suoi sicari”. E ora “ne siamo sempre più convinti”.