Personale per Marcello Diotallevi, classe 1942. S’intitola “In forma di viaggio, francobolli e lettere da Citera”, curata da Sandro Bongiani e proposta sino all’1 luglio all’Ophen virtual art gallery di Salerno. In mostra, quarantadue opere -cioè ventiquattro appartenenti alla prima modalità espressiva e diciotto alla seconda- realizzate tra il 1984 ed il 2012.
Sul finire degli anni Settanta -è la nota- l’autore inizia le irruzioni nell’area della mail art per mezzo di contatti sempre più intensi con la poesia visiva, utilizzando l’alfabeto per accumuli, disseminazioni liberate da qualsiasi senso e significato. Negli ultimi tempi ha privilegiato anche il recupero del colore ed un uso della pittura che viene definito “gioioso”. L’intera produzione “nasce dall’ibridazione dei linguaggi”; di questi ludici interventi provocatori ne è responsabile Marcel Duchamp, amato dal protagonista per la componente estetica e concettuale.
Quanto al percorso, il suo francobollo d’artista di piccolo formato nasce nel 1984 con “Jeune peinture” e “For the peace”. Successivamente, e fino al 2012 (quando compì i settant’anni), ne sarebbero seguiti altri ventidue. Trattano temi fantastici, ironici e soprattutto sociali, in linea con la poetica pungente e immaginifica dell’artefice.
Anche le “Lettere da Citera”, realizzate in carta con tecnica di dattilografia su fotoxerografia, “rispettano questa attenzione”. Alla base vi è il dileggio come sistema per evidenziare gli aspetti più particolari, lasciando alla casualità provvisoria il mezzo per destare stupore e meraviglia. Con ogni lavoro inizia da un nudo femminile fotografico, ne fa una fotocopia in bianco e nero, poi batte. Così, migliaia di caratteri di macchina per scrivere vengono estrapolati dal loro contesto, evolvendo a pura suggestione poetica.