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editor Fabio Bonacina

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Tra gli otto finalisti, un solo epistolario. Il vincitore sarà annunciato al termine della manifestazione, che si svolgerà tra il 14 ed il 16 settembre

Un solo carteggio, quest’anno, tra i finalisti del “Premio Pieve Saverio Tutino”, così rinominato dopo la scomparsa del suo fondatore, avvenuta il 28 novembre scorso.

Si intitola “Spasimo d’amore patrio” ed è un diario-epistolario tenuto tra il 1922 ed il 1956 da Maria Fenoglio, vissuta dal 1905 al 1998. È la storia di una giovane che rimane impressionata durante il pellegrinaggio sul Carso e nei luoghi della Prima guerra mondiale. Aderisce con convinzione al Fascismo, diventa volontaria durante il successivo conflitto e, alla Liberazione, viene imprigionata per un anno prima del processo nel quale verrà assolta. Parallelamente, si sviluppa una storia d’amore con un uomo che, tuttavia, dovrà sposare un’altra donna.

I restanti sette lavori, scelti tra gli oltre cento pervenuti, sono: il diario “Idee nere” (di Giacinto Mario Guala, risalente al 1943-1945), il diario-memoria “Uscire allo scoperto” (Aurelio Dimarco, 1955-2010), le memorie “L’odissea della mia vita” (Castrenze Chimento, 1940-1956), “Rompo il silenzio” (Lilly Sammartino, 1953-2008), “Dacci oggi la nostra paranoia quotidiana” (Paola Valli, 1972-2008), le autobiografie “I guai della guerra non erano finiti” (Ubaldo Baldinotti, 1890-1919), “Le luci dell’alba” (Lireta Katiaj, 1977-2011).

Molti dei lavori -spiega la direttrice organizzativa della Fondazione archivio diaristico nazionale, Natalia Cangi- “sono accomunati dal tema dell'infanzia violata e abbandonata. Sia nelle parole scritte dai finalisti sia in quelle che si leggono nei testi della lista d’onore, torna con forza questo argomento. Ma non è l’unico: la guerra rimane in primo piano, anche se rispetto alle scorse edizioni viene raccontata da punti di vista differenti (ad esempio al femminile) e con orizzonti diversi”. Poi ci sono testi “che ripercorrono in modo strettamente personale, intimo, eventi e vicende più vicini a noi nel tempo”.

Sono esperienze che raccontano la storia vista con gli occhi della gente comune e che a Pieve Santo Stefano (Arezzo), oltre a concorrere al Premio in calendario dal 14 al 16 settembre, hanno trovato un luogo dove essere conservate. Il vincitore sarà decretato l’ultimo giorno dalla giuria nazionale, composta da: Guido Barbieri, Camillo Brezzi, Natalia Cangi, Pietro Clemente, Beppe Del Colle, Gabriella D’Ina, Vittorio Dini, Paola Gallo, Antonio Gibelli, Lisa Ginzburg, Roberta Marchetti, Melania Gaia Mazzucco, Maria Rita Parsi, Stefano Pivato, Sara Ragusa e Nicola Tranfaglia.

Quest'anno la manifestazione si svolgerà dal 14 al 16 settembre
Quest'anno la manifestazione si svolgerà dal 14 al 16 settembre



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