Lo schema “sarà presentato all’approvazione del Consiglio dei ministri non appena i vari sindacati avranno fatto pervenire i loro eventuali rilievi e suggerimenti”. Esso propone una nuova struttura e nuovi ordinamenti (contabile, amministrativo e del personale), al fine di rendere le realtà individuate (fra cui le Pt) “più agili e funzionali”, sganciati “dall’organizzazione di tipo burocratico tradizionale ampliando la sfera di autonomia e dando loro un’organizzazione più marcatamente economico-produttivistica, come è già stato fatto in altri Paesi d’Europa”. “Avranno facoltà di mantenere ed assumere partecipazioni in società ed enti, di emettere obbligazioni e contrarre prestiti garantiti dallo Stato e di destinare gli utili della gestione al potenziamento degli impianti e ai miglioramenti dei servizi sociali e di assistenza al personale”. A carico del bilancio nazionale -chiude la nota- sarà il reintegro “dei minori corrispettivi di beni e servizi prodotti a costi non economici per ragioni di convenienza sociale, di interesse generale o comunque riguardanti la gestione aziendale”. Attualità? Sì, ma del… maggio 1964, mezzo secolo fa, allora documentata da “Rassegna postelegrafonica”! Quando al tavolo si confrontavano il presidente del Consiglio Aldo Moro ed il ministro delle Poste e delle telecomunicazioni Carlo Russo.
Un’organizzazione più autonoma per le Poste
30 Mag 2014 17:26 - NEWSPAPERS, MAGAZINES AND SITES
Il progetto al centro del colloqui tra il presidente del Consiglio ed il ministro. Era il 1964, quando gli interlocutori risultavano, nell’ordine, Aldo Moro e Carlo Russo