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editor Fabio Bonacina

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Roma - Ottanta cartoline raccontano com’era villa Doria Pamphilj ai primi del Novecento. E scatti attuali permettono il confronto

Cartoline da villa Doria Pamphilj…
Cartoline da villa Doria Pamphilj…

Le cartoline riguardanti un solo complesso architettonico possono costituire l’oggetto di una mostra? Sì, naturalmente se la struttura in questione ha un particolare significato, e non importa se storico, edilizio o paesaggistico.

È il caso della romana villa Doria Pamphilj, che raccoglie un po’ tutte queste caratteristiche e lo dimostrerà ancora una volta dal 21 al 29 aprile. Quando la biblioteca del villino Corsini proporrà la mostra “Saluti da villa Pamphilj”. Resterà aperta tutti i giorni tranne il 23 ed il 25 dalle ore 10 alle 17, ingresso gratuito da largo III Giugno 1849 o da piazza San Pancrazio.

Nelle teche, ottanta cartoline risalenti ai primi del Novecento. Sarà “uno sguardo al passato, in un’epoca dove la bellezza si ricercava in luoghi segreti, in giardini mirabili arricchiti da statue, fontane monumentali e giochi d’acqua” anticipano gli organizzatori, che fanno capo al sodalizio intitolato al medesimo edificio.

I reperti sono in bianco e nero o dipinti a colori, alcuni non viaggiati ed altri compilati con calligrafie d’antan in diverse lingue. Tutti raffigurano luoghi simbolici: dalla palazzina dell’Algardi all’arco dei Quattro venti, dalla fontana del Giglio all’omonimo laghetto, dalla fontana della Lumaca a quella di Cupido. Insomma, la rassegna “offre la possibilità di ammirare un’inedita, unica, sublime bellezza”, una meraviglia che spingeva viaggiatori ed estimatori di tutto il mondo a visitare un luogo all’epoca collocato fuori città. Qui la contemplazione della natura e dell’arte diveniva una forza inarrestabile così intensa da spingere ad evocarla e condividerla. La potenza di un’immagine, attraverso un semplice supporto postale, aiutava a consegnare tale magnifica esperienza ai propri cari, agli amici.

Interessante è il confronto con gli stessi scorci immortalati ora, così da mostrare come le cose siano cambiate, nel bene e nel male. Le attuali -commenta il presidente dell’associazione, Paolo Arca- “sono fotografie che mostrano come il parco storico più grande di Roma sia implacabilmente peggiorato nel corso di un secolo. Sfruttamento ed abbandono hanno preso il sopravvento sulla cura e sulla bellezza: i visitatori che un tempo percorrevano i viali di villa Doria Pamphilj erano attratti dall’estetica del luogo, e ne restavano ammaliati ed ammirati mentre quelli di oggi la visitano con uno sguardo fuggevole, a tratti superficiale, distratto da una quotidianità incline solo al consumo e che non restituisce nulla alla bellezza”.

L’inaugurazione è prevista per domani alle ore 11.

…ottanta quelle in mostra, dal 21 al 29 aprile
…ottanta quelle in mostra, dal 21 al 29 aprile



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