Quella mattina c’era il “Folder day”, e Michela già lo sapeva da un paio di giorni. “Era l’occasione in cui in teoria gli impiegati dell’ufficio postale si sarebbero dovuti impegnare, almeno un po’, per vendere i folder, cioè delle cartelline di cartone contenenti uno o più francobolli di emissione speciale, a tema. C’era un folder su padre Pio, uno sullo zafferano dell’Aquila, uno sulla Maserati e uno sul francobollo di merletto, che era uno di quelli che incuriosivano i clienti: «Ma è veramente di merletto?». I folder erano considerati uno dei prodotti di eccellenza fra quelli commercializzati negli uffici postali, sui quali la dirigenza investiva capitali ed energie, e dai quali si aspettava molto. Non era facile venderli, anzi, per la verità venivano acquistati in misura molto minore di quanto non si aspettasse l’azienda. Chi può essere interessato, mentre fa la coda per pagare un bollettino postale, una multa, una bolletta del gas o della luce, ad acquistare la novità filatelica, per quanto creativa e rara?”.
Inizia così il documentato “corto” (conta 31 pagine) intitolato “Le lenti progressive”, di Francesco Recami. È la storia dell’impiegata che vuole adeguarsi alla nuova carta dei servizi offerti al cliente-utente. Dietro c’è una realtà nota: i dipendenti dell’operatore devono vendere, e non importa che cosa. Ma oggi Michela ha altro cui pensare: ai nuovi occhiali, montatura di prestigio e, appunto, lenti progressive. Dalla sua postazione osserva la solita sarabanda e inaspettatamente trova qualcuno che quei francobolli vuole proprio acquistarli…
Edito da Sellerio, il titolo è disponibile nella versione e-book a 1,99 euro.