“Tra i colleghi chi non ha in mente il Burgelat, il Ramon, il Calmette, l’Hutyra e il Marek e tanti altri uomini celebri che hanno fatto grande la Veterinaria?” A porsi la domanda è il segretario della Fondazione iniziative zooprofilattiche e zootecniche di Brescia, Stefano Capretti. Il quale precisa che tutti questi esperti “sono ricordati anche sui francobolli”.
La presa di coscienza giunge grazie alla “Piccola storia della medicina veterinaria raccontata dai francobolli”, 236 pagine a colori (senza indicazione di prezzo) dovute a Franco Guarda e edite dalla stessa Fondazione.
Oltre ad insegnare alla facoltà di Medicina veterinaria dell’Università di Torino, l’autore è collezionista. Anzi, lui stesso si considera “un appassionato di filatelia tematica con un grande entusiasmo per la veterinaria”, che si è divertito a scrivere il libro traendo il materiale (a fianco delle cartevalori figurano annulli, affrancature meccaniche, cartoline ed altro) dalla propria raccolta.
Lo studio, ampliato, è alla sua seconda edizione ed offre un piccolo saggio storico sulla specializzazione scientifica. Buona parte del volume è però dedicata ad illustrare come la disciplina venga affrontata negli oggetti postali, dalla mitologia e dalle pitture rupestri sino alla moderna “pet therapy”.