Dei piccoli volantini, nel caso specifico impiegati per la propaganda durante la Rsi: i francobolli possono essere visti anche in questo modo. Sciolti (in particolare la serie “Monumenti distrutti”) o inseriti in cartoncini che li proteggevano e soprattutto permettevano di aggiungere disegni e frasi per convincere il pubblico della ineluttabile vittoria tedesca o delle presunte falsità proclamate dalla parte opposta.
Sono repertoriati in “La propaganda nella Repubblica sociale italiana – I volantini” (112 pagine in parte a colori, 13,00 euro), guida dovuta ad Ezio Trota e Giovanni Sulla. Costituiscono piccoli strumenti in una macchina psicologica che spesso ha impiegato, accanto ad altri, la lettera (vera, plausibile o falsa, non importa) per dare maggiore credibilità al messaggio diffuso. Gli esempi non mancano: trasformati in piccoli manifesti da diffondere vi sono la missiva proveniente dalla Sicilia che denuncia fame, miseria e deportazione di bambini, la condanna del cardinale Schuster per la distruzione dell’abbazia di Montecassino, il ringraziamento della ragazza statunitense al fidanzato per averle inviato un teschio ricordo, la rivelazione di un piano comunista “scoperto” attraverso il sequestro di uno scritto.
“Per la pubblicazione -precisano gli autori- abbiamo selezionato gli esemplari più significativi per quanto riguarda il contenuto e la composizione grafica; gli altri sono segnalati con il titolo oppure con le prime parole del testo atte all’identificazione”.