“Ceci est un timbre”, “Questo è un francobollo”. Non poteva intitolarsi diversamente la nuova serie dedicata, dal Belgio, a René Magritte (1898-1967). Scimmiottando il celebre dipinto “La trahison des images”, dove la pipa è associata all’indicazione “Ceci n’est pas une pipe”. Dipinto del 1929, che -ma è ovvio- figura fra i dieci scelti per essere trasformati in dentelli autoadesivi, raccolti in un unico libretto.
Gli altri lavori sono: “Les valeurs personnelles” (del 1952), “La poitrine” (1961), “Le domaine d’Arnheim” (1962), “L’empire des lumières” (1954), “La grande famille” (1963), “Découverte” (1927), “Golconde” (1953), “La voix du sang” (1961) e “Portait d’Adrienne Crowet” (1940). Buona parte di questi risulta conservata al Musée Magritte di Bruxelles.
Ogni esemplare è di classe “1” e l’insieme, su cui è intervenuta Myriam Voz, sarà venduto contro 7,00 euro, cominciando con il 6 settembre (due giorni dopo verrà registrata la distribuzione generale). Anche la copertina del carnet, al pari dell’annullo per il primo giorno, in uso ad Anversa il 6 e nella capitale l’8, non passano inosservati. Riproducono la celebre bombetta cara all’artista, uno fra i più noti del Ventesimo secolo. E molto attivo: si contano, escludendo le opere scomparse o distrutte, all’incirca 1.000 quadri e 600 tra acquerelli e collage.