Anche i sindacati sul piede di guerra per il decreto che abolisce la posta ordinaria. “Il Governo -chiede la segretaria confederale della Cgil, Marigia Maulucci- revochi il decreto Landolfi” che in un colpo solo eleva i costi della posta ordinaria semplicemente dichiarandola prioritaria: “il trucco non regge, non è così che si rende efficiente un sistema”. “Il complesso del sistema tariffario -aggiunge- compone il potere d’acquisto delle retribuzioni e delle pensioni, incide sui costi delle imprese: è per questo che una politica di contenimento delle tariffe dovrebbe essere al centro del confronto tra l’esecutivo e le parti sociali da noi auspicato e più volte evocato come prioritario dal presidente del Consiglio. È bene dunque prepararci a questa scadenza col terreno sgombro dai colpi di mano del Governo precedente e avere un segnale certo di discontinuità nel metodo e nel merito dal nuovo esecutivo”. Dalla Cisl le fa eco la “collega” Annamaria Furlan. L’aggiornamento dei costi del 33% “evidenzia un comportamento di Poste italiane interessato all’aumento delle tariffe piuttosto che a cercare di migliorare l’efficacia dei servizi postali tradizionali. Una scelta questa che preoccupa non solo per gli effetti sulla clientela, ma anche per le eventuali conseguenze negative che si potrebbero ripercuotere sui lavoratori, se gli utenti, di fronte a questi rincari, decidessero di non utilizzare il servizio di Poste italiane”.
“Il Governo revochi il decreto Landolfi”
26 Mag 2006 20:08 - NEWS FROM ITALY