“Lettera a chi ha cambiato la mia storia”. È il tema adottato dal “Festival delle lettere” per l’edizione 2018. È stato annunciato nel tardo pomeriggio di oggi, al termine delle premiazioni per la tappa attuale, la tredicesima.
Tappa condotta, come il solito, da Omar Fantini, che ha saputo valorizzare momenti divertenti ed altri di riflessione. Complici, naturalmente, le missive scelte fra quelle giunte per la gara e poi selezionate in vista della finale.
A primeggiare questa volta con il soggetto individuato, “Lettera a un cervello in fuga”, è stata Irene Romano che -ha ammesso dal palco- ultimamente scrive abbastanza. La sua storia del rapporto con il “marinaio amico e fratello” imbarcatosi è stata giudicata la migliore in assoluto. A seguire, Elisa Verrazzo (si è concentrata su chi espatria per amore) ed Elena Briganti (a scappare è stato sì il cervello, ma nel senso che l’io recitante non si ricorda più nulla). Tale contributo ha vinto il Premio alla libertà “Ettore Carminati”.
Per quanto riguarda gli altri percorsi, la più significativa epistola tratta dal cassetto (ossia vecchia di almeno due decenni) è stata proposta da Maria Grazia Lala, per i minori di quattordici anni da Carola Alborali Guerra, la libera da Isabella Lanfranchi.
Lo spettacolo, ospitato a Milano presso l’Unicredit pavilion, è stato aperto dalla mostra “Buste dipinte”, regalate dai rispettivi artefici e vendute per aiutare un’associazione, nel caso specifico la Disabili no limits onlus.