Francobollo emesso alla chetichella, formalmente disponibile dal 26 luglio ma annunciato soltanto il 27. E per la Svizzera è un comportamento davvero fuori dalla norma. Il motivo, però, c’è.
Due giorni fa, il velivolo “Solar impulse 2” è atterrato con successo ad Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti). A bordo vi erano i piloti elvetici Bertrand Piccard e André Borschberg che, partendo dalla stessa città il 9 marzo, hanno compiuto il giro del mondo in diciassette tappe. Percorrendo oltre 42mila chilometri senza consumare una sola goccia di carburante ma utilizzando l’energia solare.
Il progetto -viene precisato- “non era mirato a stabilire un nuovo record mondiale”. Con la circumnavigazione del globo volevano dimostrare che “una svolta energetica responsabile e sostenibile è possibile e allo stesso tempo miravano a sensibilizzare un ampio pubblico riguardo all’impiego e alla promozione di energie rinnovabili”. Perché questo mezzo non va inteso semplicemente come un aereo, bensì come un messaggio ed un simbolo a livello economico, scientifico e di politica ambientale.
L’omaggio postale, dall’inconsueto formato lungo, ha valore pari ad 1,00 franco. In “ditta” porta i nomi di Beat Leuenberger e Jürg Glauser. Non è il primo che Piccard ottiene dal suo Paese. Il 24 marzo 1999 un 90 centesimi ricordò l’analogo giro senza scalo, compiuto con Brian Jones utilizzando il pallone “Breitling orbiter 3”.