“L’attrazione delle regioni polari, per chi vi è stato una volta, è irresistibile. Quel senso di assoluta libertà dello spirito; quell’allontanamento da ogni cura di cose materiali che non siano quelle indispensabili all’esistenza; quel perdere valore di idee, principi, sentimenti che sembrano essenziali e importanti nel mondo civile; il denaro, l’oro, gli oggetti comunque preziosi, che diventano cose assolutamente inutili, da buttar via senza alcun rimpianto; la legge umana che più non esiste cede il posto a quella della natura; quella solitudine immensa dove ognuno si sente re di se stesso; tutto questo, una volta provato, non si dimentica più, ed esercita un fascino al quale non è possibile resistere”.
È in questo modo che Pietro Maria Vacca introduce, nel bollettino illustrativo, il contesto riguardante la spedizione del dirigibile “Italia” nel novantesimo anniversario dalla sua tragica fine. Egli è il pronipote di Umberto Nobile, l’artefice del progetto per raggiungere il polo Nord. L’esperienza è stata ricordata con il francobollo che l’Italia ha emesso oggi.
Da 95 centesimi e prodotto in carta autoadesiva (conta su quattrocentomila esemplari con fogli da ventotto), il dentello è dovuto a Isabella Castellana. Propone, sopra ad una fascia tricolore, l’aerostato mentre sorvola il Circolo polare artico; a sinistra si sovrappone il globo terrestre con l’indicazione della rotta percorsa nel 1928. L’annullo fdc è disponibile a “Milanofil”, il salone di Poste italiane che ha aperto questa mattina.