Una ricorrenza sempre più commerciale: è quella del 19 marzo, dedicata a tutti i papà.

A segnalare che non esistono solo gli aspetti economici è tuttavia il Comitato ecumenico per le comunicazioni sociali che, attraverso l’annullo impiegato oggi dalle 14 alle 20 al Museo del cinema di Roma, parla di diritti e doveri, ritraendo un uomo impegnato con il proprio pargolo nella carrozzina.

Festa, comunque, abbastanza trascurata dietro gli sportelli postali. Tra le eccezioni più vistose il Brasile, che nel tempo ha predisposto dei coloratissimi interi postali.

Persone in fila e masserizie: è questa l’immagine scelta dalla Slovenia per ricordare, oggi, i sessant’anni trascorsi dal ritorno dei propri esiliati. Riprende una foto d’epoca di autore sconosciuto ma troppo vicina a tante altre immagini che testimoniano i drammi subiti dalle popolazioni civili. E vicina pure al 45 centesimi con cui l’Italia, il 10 febbraio scorso, ha ricordato l’analoga tragedia vissuta da istriani, fiumani e dalmati.

“Nel 1941 –precisa la Società slovena degli esiliati- la Slovenia venne invasa e il suo territorio diviso fra le tre forze di occupazione di Germania, Italia ed Ungheria. Già prima dell’attacco, i nazisti avevano pianificato di germanizzare la nazione slovena”. In base ai dati diffusi a Lubiana furono 63mila le persone deportate, 40mila gli internati, 80mila gli arrestati e 15mila i reclusi nei campi per prigionieri di guerra. Gli esiliati vennero impiegati come forza lavoro economica, ad esempio in miniere, cave e fabbriche. Molti di loro non fecero più ritorno.

Un secondo esemplare proposto oggi dalla poste locali ricorda il sessantesimo della vittoria.

Previste cerimonie ufficiali in Italia per il 25 aprile, sessantesimo dalla Liberazione. Nel frattempo, però, la più antica repubblica del mondo verrà “invasa” dagli alpini tricolori: usciranno quel giorno i quattro francobolli -tirati in 200mila serie e confezionati in fogli da quindici esemplari- dedicati alla specialità.

Due le situazioni definite attraverso le vignette: la figura storica è presente nei tagli da 0,36 e 1,00 euro, con il militare che scala una parete rocciosa ed il momento dell’adunata ufficiale. E poi c’è l’essere umano: nelle grandi catastrofi si manifesta “l’animo dell’alpino, che –sottolineano in posta- piegandosi cerca un minimo segno di vita”. Da qui la scelta di ritrarlo mentre coglie il fiore della speranza (esemplare da 45 centesimi) e si rivolge ad una madre con il bambino (62 cent).

L’emissione esce a tre settimane dall’adunata nazionale, quest’anno programmata a Parma il 15 maggio.

Due Paesi coinvolti e due francobolli per parte: è la congiunta tra Italia e Vaticano che ricorda i vent’anni trascorsi dalla ratifica dell’aggiornamento al Concordato.

I soggetti, qui nella versione delle poste biancogialle, propongono “la simbolica stesura degli accordi” per il valore da 45 centesimi; l'immagine dell'Italia, “tratta da un affresco tardo cinquecentesco realizzato su cartone del cosmografo Ignazio Danti”, reperto conservato nella Galleria delle carte geografiche dei Musei vaticani, per il dentello da 2,80 euro. Le due immagini sono completate dagli emblemi della Repubblica italiana e della Santa Sede.

La nuova emissione, che verrà presentata nell'ambito di “Milanofil”, è la quarta sul tema. Nel 1954 e poi nel 1959 ad essere festeggiati furono i Patti lateranensi, mentre nel 1985 le parti emisero un francobollo per l'avvenuta ratifica.

Niente trattino per il Friuli Venezia Giulia, dunque il francobollo da 45 centesimi che uscirà fra tre giorni si presenterebbe formalmente corretto.

È questa l’interpretazione che il segretario generale della stessa Regione, Vittorio Zollia, ha dato a “Vaccari news”.

“Con la legge costituzionale 18 ottobre 2001, n°3 concernente "Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione" -ha detto- è stato sostituito tra l'altro l’articolo 116, che tratta delle Regioni a Statuto speciale. Nel nuovo testo dell'articolo 116 appare la dizione "Friuli Venezia Giulia" senza il trattino, che ad avviso di questo segretariato generale deve ritenersi vigente”.

Resta comunque il fatto che un altro articolo della stessa carta fondamentale, il 131, riporti la versione con il trattino.

Sorpresa nel catalogo dei prodotti collezionistici firmato da Poste italiane: durante la manifestazione “Milanofil” debutteranno pure i puzzle.

Riprendono la seconda serie delle Regioni, quella che uscirà il 18 marzo, ed in ogni confezione verranno inserite un’immagine da ricomporre e la “tessera filatelica” con il medesimo soggetto.

“La tessera –confermano da Poste italiane- costituirà di per sé uno stimolo per iniziare una collezione che permetterà di avvicinare i ragazzi al mondo dei francobolli. I francobolli dedicati alle Regioni toccano infatti temi di grande interesse anche per i ragazzi, e al riguardo, considerato che attraverso il progetto "Filatelia e scuola" vengono contattati soprattutto bambini delle elementari e ragazzi delle medie, il gioco filatelico è stato realizzato in due formati: il primo da 200 pezzi ed il secondo da 400 pezzi”.

Le scatole saranno poste in vendita rispettivamente a 9,00 e 10,00 euro e potranno essere provate… sul campo dalle scolaresche che visiteranno il salone milanese.

La fisica, in Italia, vale 85 centesimi. È questo il nominale del francobollo agli sportelli dal 29 marzo per celebrare l’Anno mondiale del settore ed utile a spedire una lettera ordinaria di secondo porto per l’interno.

Un bozzetto che parla pavese, e giunge pochi giorni dopo il dentello per la Regione Lombardia (“Vaccari news” del 3 febbraio), in cui è proposta la Certosa.

Il nuovo esemplare offre “un diagramma di Feyman affiancato dallo schema rappresentativo della creazione di un buco nero, in cui è inserito graficamente il logo dell’Anno mondiale della fisica ripetuto in formati più piccoli; sullo sfondo a sinistra, è riprodotta una xilografia di Gerolamo de Sanctis, raffigurante la città universitaria di Pavia”.

Ed è proprio nel centro lombardo che la cartavalore sarà tenuta a battesimo con l’annullo di circostanza ed il bollettino illustrativo, firmato dai professori Bruno Bertotti e Mauro Carfora del locale ateneo.

Come poteva essere una serie, britannica, dedicata al centenario del Magic circle, fra i maggiori sodalizi planetari che accolgono prestigiatori ed illusionisti? Semplice, magica.

Ed appunto “Magic!” è il suo titolo: cinque esemplari disponibili da oggi, ognuno dedicato ad un “incantesimo” differente.

Si passa dal classico “testa o croce”, da scoprire grattando la superficie sul taglio di prima classe (metà tiratura ha un’immagine e metà l’altra), al 40 pence che occorre avvicinare al naso per vedere il coniglio muoversi. Il 47 centesimi impiega inchiostri termosensibili e dunque muta di colore semplicemente appoggiandoci il polpastrello, mentre il 68 pence garantisce “visioni” se si fissa il puntino bianco inserito nella carta da gioco. Senza dimenticare l’1,12 sterline, dove l’obiettivo è scoprire il fez che nasconde la terza piramide.

L’idea riprende un progetto simile, firmato da Londra quattro anni fa per il centenario del Premio Nobel.

Vincono il passato ed il futuro all’asta Vaccari, svoltasi sabato 12 marzo. “Abbiamo avuto -conferma Paolo Vaccari- un ottimo successo e sono solo 23 i lotti invenduti di filatelia su 1155 proposti (percentuale di vendita 98,09), e 56 di letteratura filatelica su 330 (percentuale di vendita 83,03). Tre sono però i settori in cui si sono registrate le performance maggiori: l’Ottocento, ossia gli Antichi stati ed il periodo risorgimentale, e naturalmente la collezione "Spazio" venduta in unico lotto, dopo che erano state eseguite delle aggiudicazioni provvisorie per euro 88.963. Si è aperta la gara tra due contendenti: da un prezzo di partenza di 90.000 euro, si è giunti ad un realizzo di 121.000 euro.”

Fra i lotti riguardanti l’Italia preunitaria i rilanci hanno premiato, sempre con cifre molto più alte di quelle fissate per la partenza, Ducato di Modena, Regno di Napoli, Ducato di Parma e Stato Pontificio. Per esempio, la rara affrancatura tricolore (lotto 135) da Finale a Scanfio (Svizzera) è passato da 7.000 euro a 13.000 euro; la “Trinacria” da 1/2 tornese (lotto 154 - difettosa) con doppia incisione della “T” è passata da 1.200 a 2.500 euro; mentre la busta da Villafranca con il 10 ed il 15 centesimi di Parma (lotto 164) ha triplicato la valutazione, lievitando da 4mila a 12mila euro; un plico inoltrato nel 1859 da Parma il primo giorno del Governo provvisorio (lotto 822), valutato 2.500 euro, ha trovato acquirente a 10.500; e per i due fogli interi da 64 esemplari del c.40 e c.80 dello Stato Pontificio 1867 (lotto 219) con partenza da 24.000 euro si è arrivati a 26.000 euro.

E non ci sono stati soltanto acquisti impegnativi. È la proposta 1.009 ad essersi rivelata la più economica: una cartolina di Genova, ceduta a 5,00 euro.

Per ora, ancora camion, squadre al lavoro e gru. Ma presto arriveranno operatori commerciali e visitatori: ultimo sprint per il Polo Fiera Milano, che aprirà nell’area Rho-Pero.

Ad annunciarlo pure un francobollo da 45 centesimi, che uscirà il 31 marzo. La vignetta “riproduce un’immagine delle vele e di alcuni padiglioni che caratterizzano il nuovo Polo Fiera Milano”; sullo sfondo è rappresentato il profilo del capoluogo lombardo.

L’annullo primo giorno di emissione verrà impiegato allo sportello filatelico di Rho.

Adelia, ma anche Funafuti, Garzon, Gwalior, Jasdan, Meng-Kiang, Nesvos, Redonda, Scarpanto, Terra di Graham e molte altre voci: tutte presenti nei francobolli ma non semplici da individuare. A meno che non si impieghi il “Dictionnaire des émissions philatéliques - Les timbres témoins d'un siècle et demi de géopolitique mondiale”.

Scritto da Jacques Delafosse, consiste in 158 pagine di riferimenti per chi vuole approfondire determinate emissioni più o meno... misteriose. Soprattutto –ma non solo- produzioni locali o provvisorie, frutto, come lo stesso sottotitolo ribadisce, della situazione geopolitica registrata nell’ultimo secolo e mezzo.

Scritto ed organizzato secondo la lingua francese, costa 25,00 euro. Una serie di cartine a colori e tabelle fuori testo aiuta a percepire gli aspetti geografici e storici collegati.

Prima la giornata di studi ed ora, a beneficio di chi non c’era e di chi vuole approfondire, la versione scritta. Si intitola “Sul filo della comunicazione – La telegrafia nell’Ottocento fra economia, politica e tecnologia” il volume di 160 pagine (più ulteriori 160 per la versione inglese), distribuito a 48,00 euro.

Realizzato dall’Istituto di studi storici postali, il lavoro è curato dal suo presidente, Andrea Giuntini. “Ai non molti studi pionieristici –spiega lo stesso Giuntini parlando di telegrafia- portati a termine negli anni ‘80 si sono associati nuovi lavori, che hanno avuto l’indubbio merito di ampliare lo spettro delle tematiche e rilanciare il settore anche sotto il profilo storiografico. Il risultato appare, al momento, rassicurante e fa ben sperare per il futuro”.

Il libro raccoglie gli atti dell’incontro svoltosi a Prato tre anni fa, invitando alcuni dei maggiori specialisti a livello internazionale e “chiedendo loro sia un bilancio e una riflessione in merito allo stato di salute degli studi sulla storia della telegrafia; sia di presentare i propri filoni di ricerca, che si sono rivelati in gran parte innovativi e stimolanti”.