Sono un sottufficiale e un elemento di truppa a condurre l’ufficio di posta militare italiano situato in Bosnia Erzegovina ed inserito nell’operazione “Althea”. Questa, inquadrata nell’ambito della European Union force (Eufor) sulla base di un mandato Onu, dal 2 dicembre 2004 sostituisce la “Joint forge”, firmata dalla Nato.

Dislocato a Camp Butmir, alla periferia di Sarajevo, l’ufficio presta il supporto ai 549 militari italiani, principalmente carabinieri ed artiglieri.

“L’avvento dell’informatica -precisa, dal public information office, il tenente Maria Peluso- pur determinando un incremento di flusso in termini di tempo, quantità e qualità, comunque non consente di fare a meno di un sistema di comunicazione basato sulla corrispondenza convenzionale”. La squadra, che dipende dal gruppo supporto di aderenza, riceve anche i dispacci in transito. Assicura la ricezione, la spedizione e la custodia della corrispondenza, “garantendo così un valore aggiunto al benessere del personale militare impegnato all’estero. La qualità di questo servizio, che integra e completa gli altri sistemi di trasmissione dati, è ormai di comprovata efficienza in tutti i teatri operativi, dove è garantito dalla professionalità del personale preposto, dalle attente procedure applicate e dall’oculato impiego delle risorse”.

L’annullo con il testo “Bosnia Operazione «Althea» - Poste italiane” risulta in uso a partire dal 7 novembre 2006. Gli esperti del settore, come Antonello Lagreca e Mario Pozzati, conoscono come data più antica il 12 dicembre. Lo sportello fornisce francobolli agli utenti e tratta la posta ordinaria anche di origine privata, mentre raccomandate ed assicurate sono solo di servizio.

“Custodiamo 300 miliardi di risparmi degli italiani, paghiamo 750 milioni di bollettini all’anno e sette milioni di pensioni. Seguendo sui monitor in tempo reale questo vorticoso giro di denaro può venire la tentazione di sentirsi Paperon de’ Paperoni. Ma in realtà non abbiamo niente. Non sfruttiamo né una miniera né un giacimento. Il nostro business è solo il servizio che diamo: siamo un maxi-negozio in cui ogni giorno devi vendere”.

Così Massimo Sarmi presenta, su “L’espresso” in edicola da domani, il gruppo di cui è amministratore delegato, Poste italiane.

Un vero e proprio viaggio attraverso i servizi attuali, e soprattutto futuri, di quello che oggi rappresenta il più grande datore di lavoro nazionale. Conta infatti 154mila addetti, sempre meno concentrati sulle prestazioni tradizionali (ossia, consegnare lettere e pacchi) e sempre più impegnati nei servizi remunerativi, come bancoposta e soprattutto elettronici. “Abbiamo una rete -dice all’intervistatrice, Paola Pilati- che funziona per decine di milioni di transazioni al giorno”, ma il problema è ora convincere nuovi clienti a utilizzarla. “Così è nata l’idea di diventare operatori telefonici virtuali, e così è nata anche l’offerta all’amministrazione pubblica di diventare la sua anima informatizzata”.

Nell’intervista si parla, fra l’altro, di e-business rivolto alle piccole aziende (il lancio è atteso per settembre) e del già annunciato accordo con Vodafone (i primi risultati si dovrebbero vedere a Natale). E poi di posta, avanzando ancora una volta l’idea di separare il corriere personale da quello commerciale. Quest’ultimo potrebbe -in cambio di uno sconto nelle tariffe -essere recapitato “per esempio in una settimana”. Un ritorno dunque, al tempo in cui stampe, pacchetti e fatture commerciali aperte si differenziavano dalla lettera ordinaria?

L’immagine scelta è davvero semplice e non ha bisogno di molte spiegazioni: un casco militare colore azzurro, con le due lettere bianche “UN”, per indicare Nazioni Unite. È il taglio da 0,90 dollari che oggi entra in servizio al “Palazzo di vetro”. Rappresenta un’integrazione all’ordinaria, resasi necessaria per adeguarsi alle attuali tariffe postali.

Contemporaneamente debutta la nuova tranche della serie per il Patrimonio mondiale dell’Unesco, questa volta dedicata all’America Latina. Sei i tagli, che citano le Galapagos dell’Ecuador e l’isola cilena di Pasqua (esemplari da 41 e 90 centesimi di dollaro), la città boliviana di Tiwanaku e il sito di Machu Picchu in Perù (valori da 1,00 e 1,80 franchi svizzeri), il parco nazionale Iguaçu in Brasile e la caverna delle Mani scoperta in Argentina (0,55 e 0,75 euro). L’emissione è disponibile in fogli da venti e anche in tre libretti che approfondiscono gli aspetti informativi.

Il periodo vacanziero non ferma l’attività della divisione filatelia di Poste italiane, che già pensa all’autunno. Sono tre le modifiche apportate al programma.

Sarà innanzitutto più economico (da 65 scende a 60 centesimi) ed arriverà prima (il 22 invece del 24 settembre) il saluto al Campionato europeo di pallacanestro senior femminile, in calendario a Chieti.

Posticipate, invece, altre due emissioni: quella per il centenario della Mondadori (un 60 centesimi) passa da ottobre al 12 novembre, mentre la natalizia (60 e 65 centesimi) slitta dal 31 ottobre al 20 novembre.

Quella uscita il 14 giugno scorso, dedicata all’assicurazione sociale, sarà l’ultima serie espressa in sole sterline locali. Aspettando le emissioni dichiarate esclusivamente in euro, che dovrebbero arrivare nel luglio 2008, si apre la fase intermedia in cui il costo dei francobolli verrà espresso attraverso entrambe le valute. Lo precisano a “Vaccari news” le poste di Cipro, ormai alle prese con il percorso che porterà il Paese, insieme a Malta, a adottare la moneta comune dal prossimo gennaio.

Da qui alla fine dell’anno sono in calendario tre voci. Una è l’ordinaria, incentrata sugli edifici neoclassici, che arriverà il 2 ottobre. Si articola in otto francobolli da 13, 15, 20, 30, 40, 50 centesimi, 1 e 3 sterline, equivalenti a 22, 26, 34, 51, 68, 85 eurocent, 1,71 e 5,13 euro.

Lo stesso giorno uscirà la prima delle due serie commemorative, intitolata “Cipro attraverso i tempi” (un foglietto da otto esemplari, ognuno dal costo di 0,25 sterline o 0,43 euro), mentre la seconda annuncerà il Natale e sarà disponibile dal 15 novembre (tre cartevalori da 0,13, 0,30 e 0,40 sterline, vale a dire 0,22, 0,51 e 0,68 euro).

Tutte le produzioni in sole sterline verranno ritirate e distrutte dalla fine del settembre 2007. I tagli emessi dal 3 agosto 1978 (quelli precedenti sono da tempo fuori corso) al 2007 potranno essere impiegati fino al 31 dicembre; successivamente le rimanenze andranno cambiate agli sportelli.

Intanto, c’è chi riprende le... vecchie divise. Sarà in distribuzione da domani il 55 eurocent tedesco dedicato al mezzo secolo della Deutsche Bundesbank. L’immagine accomuna spiccioli e banconote del passato e attuali.

Verrà ricordato domani alle ore 18, nel decimo anniversario dalla scomparsa, Maurizio Poggiali, il protagonista del francobollo uscito il 6 luglio scorso.

Per una volta, però, le cerimonie ufficiali lasceranno il posto alle performance artistiche. L’iniziativa si svolgerà nell’ambito del “Festival di mezza estate” di Tagliacozzo (L’Aquila), in programma presso il teatro “Talia”. È “Capitano, mio capitano...”, un omaggio in prosa, poesia e musica dedicato all’ufficiale trentaduenne dell’Aeronautica militare caduto nell’incidente aereo di monte Lupone.

Lo spettacolo è realizzato dall’Associazione Maurizio Poggiali e curato dal regista e attore Fabio Poggiali. “L’idea -spiega l’artista- di uno spettacolo di teatro-civile, scandito da interventi musicali eseguiti dal vivo, e con video originali, nasce dallo stimolo di far conoscere l’intensa esperienza di vita di mio fratello”. Il testo è stato scritto sulla base dei fascicoli processuali e delle testimonianze dirette.

Nella seconda parte dello spettacolo saranno interpretate e recitate poesie, lettere, brani e canzoni, presenti nel volume “Missione 933 rispondete”.

Soddisfazione, da parte del Codacons, per l’apertura dell’istruttoria contro Poste italiane.

Il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori va poi oltre. “I cittadini italiani pagano carissimi i servizi postali –afferma il presidente, Carlo Rienzi- ed eventuali limitazioni alla concorrenza finiscono per penalizzare economicamente gli utenti, mantenendo elevate le tariffe nel settore. Chiediamo all’Antitrust di accertare anche la correttezza di Poste relativamente ai vaglia. Dallo scorso mese, infatti, gli utenti che incassano un vaglia postale sono costretti a sostenere una nuova commissione pari a 2,50 euro, importo questo che viene sottratto dalla somma riconosciuta al beneficiario”.

“Si tratta –conclude Carlo Rienzi- di un provvedimento abnorme ed ingiusto, che introduce un aggravio di spesa arbitrario e sproporzionato nei confronti degli utenti del servizio universale, e sul quale speriamo l’Antitrust voglia fare luce”.

Alla chetichella, Poste italiane ha infatti introdotto alcune novità: ora chi vuole inviare un vaglia paga la cifra fissa di 5,00 euro (prima era 2,58 o 5,16 euro in funzione dell’importo). Sceso da 10,33 a 10,00 euro il balzello per il vaglia veloce. Più conveniente resta il vaglia on-line: per l’emissione bastano 2,50 euro (il massimo era prima 5,16 euro) che salgono a 5,00 se veloce (prima era 10,33). In tutti i casi, chi incassa l’ammontare in contanti si vede defalcata la somma di 2,50 euro, mentre l’accredito su conto bancoposta o bancario è gratuito.

Il catalogo in tre volumi (complessivamente 40,00 euro), il più sintetico “Blu” (14,00), il volume dedicato alle specializzazioni curato da Gianni Carraro (55,00) e quello riguardante i soli francobolli degli Antichi Stati (90,00): verranno tenuti a battesimo tra il 31 agosto e il 2 settembre a Riccione i nuovi repertori Sassone targati 2008.

“Siamo stati –anticipa a «Vaccari news» il direttore editoriale, Giacomo Avanzo- piuttosto tranquilli nelle valutazioni, adottando una linea conservativa, in quanto non ci sembra il momento per introdurre grandi aumenti”. Difficile dare dei valori complessivi: un generico 5%, comprensivo dell’inflazione, può dare un’idea degli aggiornamenti standard, anche se naturalmente non mancano le eccezioni.

Se per la Repubblica vengono premiate le serie classiche, come la “Democratica”, nel Regno le revisioni in aumento hanno interessato soprattutto le buone centrature. “Anche con le Colonie ha vinto la moderazione; qualcosina di più è stato aggiunto sulle Occupazioni, perché ci sono parecchie voci obiettivamente difficili da reperire”.

Novità nel settore Antichi Stati. “Oltre a qualche aumento per i nuovi (ma pure qualche limatura), abbiamo fatto un lavoro molto importante su strisce e blocchi, modificando certi rapporti tra il materiale sciolto e su lettera”.

L’esemplare in legno dedicato alla basilica di san Vincenzo in Galliano è piaciuto. Nonostante il taglio da 2,80 euro; è stato infatti necessario aumentare la tiratura, passata da 1,5 a 2 milioni di pezzi.

Una scelta che non stupisce, visto il successo riscontrato soprattutto nel Canturino subito a ridosso dell’emissione, avvenuta il 2 luglio.

Quasi un francobollo nel francobollo. Ecco l’immagine del 60 centesimi che, dal 22 settembre, elencherà al mondo le razze italiane di asini tutelate.

Replicato in 3,5 milioni di esemplari, cita le sette tipologie sottoposte ad una particolare protezione. Ossia, “Romagnolo”, ”Martina Franca”, “Ragusano”, “Amiata”, “Pantelleria”, “Sardo” e “Asinara”.

Sperando che il destinatario della missiva affrancata con questa carta valore non ne interpreti la presenza con qualche messaggio a livello... recondito.

L’annullo fdc sarà disponibile a Genzano (Roma), che contemporaneamente ospiterà il primo convegno nazionale “Percorsi terapeutici con l’asino: riflessioni ed esperienze”. Nell’ambito dell’iniziativa, alle ore 9.30 nella sala consiliare del Comune, verrà presentato il francobollo. Alla cerimonia sono attesi anche il direttore della divisione filatelia di Poste italiane, Marisa Giannini, e il docente di Etologia veterinaria e benessere animale all’Università degli Studi di Messina Michele Panzera, al quale si deve il bollettino illustrativo.

Le avvisaglie erano emerse qualche settimana fa, quando l’Autorità garante della concorrenza e del mercato aveva auspicato che il ministero delle Comunicazioni, in qualità di Autorità di regolamentazione del settore postale, verificasse “l’effettiva compatibilità con i principi concorrenziali delle tariffe massime previste dal decreto del 12 maggio 2006”, assicurando un quadro di regole certe e non discriminatorie “che crei necessari incentivi negli operatori in vista della auspicata e non procrastinabile scadenza per la liberalizzazione del settore postale”. Allora, la lente di Antonio Catricalà si era soffermata principalmente sulla posta massiva, che lavora ad esempio estratti conto bancari e comunicazioni alla clientela per le utenze elettriche e telefoniche.

Adesso giunge la nuova decisione: avviare un’istruttoria per abuso di posizione dominante nei confronti di Poste italiane nei mercati dei servizi liberalizzati e di quelli di prossima liberalizzazione.

Secondo l’Autorità, “gli accordi di fornitura stipulati nel periodo dicembre 2000 - gennaio 2007 con i concorrenti precedentemente titolari di concessione di servizi postali, insieme alle previsioni contenute nel bando di gara emanato nel maggio 2007, potrebbero configurare una strategia unitaria di Poste mirante a estendere e rafforzare la propria posizione dominante sui mercati dei servizi attualmente liberalizzati e su quelli che lo saranno in un prossimo futuro”.

L’Autorità sottolinea che il decreto legislativo 261 del 1999, che attua la direttiva comunitaria di progressiva liberalizzazione nel settore postale, “ha paradossalmente sottratto al mercato alcuni servizi, precedentemente offerti, oltre che da Poste, da una pluralità di operatori titolari di concessione, attivi nelle aree di loro competenza (in particolare nei centri urbani, che rappresentano il segmento di mercato più profittevole), nella prestazione di servizi relativi alla posta ordinaria e raccomandata”.

Dopo l’entrata in vigore del decreto, la società oggi diretta da Massimo Sarmi ha stipulato con circa settanta ex concessionari contratti per esternalizzare una serie di servizi rientranti nell’ambito della riserva legale. “Tuttavia -precisa il garante- grazie al potere contrattuale di gran lunga maggiore di Poste, questi contratti appaiono fortemente squilibrati a suo favore e vincolano complessivamente l’attività degli ex concessionari, riducendone fortemente la capacità competitiva anche negli ambiti di attività postale non soggetti a riserva”.

Secondo l’Autorità, “molte delle clausole contenute nei contratti mirano in realtà a ridurre l’autonomia imprenditoriale degli ex concessionari, indebolendoli in vista della completa liberalizzazione in programma al massimo per il 2011”.

A fine maggio 2007 Poste ha, inoltre, emanato un bando, in sostituzione dei vecchi contratti, che incorpora servizi riservati e attività non rientranti nel servizio universale e quindi offerte in regime di libera concorrenza, accompagnato da clausole di esclusiva, “che impedisce alle agenzie di recapito di offrire i propri servizi ad imprese concorrenti dell’operatore dominante”.

L’insieme dei comportamenti di Poste appare “in grado di limitare sensibilmente l’attività degli ex concessionari, e per questa via di alterare le condizioni di concorrenza attuali e potenziali nell’offerta di servizi postali”.

L’istruttoria dovrà concludersi entro il 30 maggio 2008.

Niente testimonial d’eccezione, com’è accaduto recentemente con il presidente della Repubblica o alcuni ministri. Né bollini neri, autovelox o sospensioni della patente. Ma un francobollo e poi numerosi annulli meccanici.

Compie oggi il mezzo secolo di vita il 25 lire uscito il 7 agosto 1957 per indurre alla prudenza durante la guida. Realizzato -si precisava allora- “per affiancare la campagna di educazione stradale svolta dal ministero dei Trasporti per la prevenzione degli incidenti stradali (166.200 incidenti con 6.796 morti e 134.816 feriti nel 1956!)”.

Il francobollo si fa notare anche per una incoerenza. Incoerenza soltanto apparente, che ha tratto in inganno più di un esperto: il semaforo ha il rosso in basso ma, all’epoca, era normale. Il dettaglio è evidenziato, ad esempio, al retro di una cartolina pubblicitaria, spedita dalla ditta torinese Umberto Delleani nel 1947.

Pochi giorni alla notte di san Lorenzo, quella dove è più facile ammirare le stelle cadenti. Ma già un... meteorite è piombato sui collezionisti di Argentina.

Il Paese sudamericano ha infatti voluto ricordare “Campo del cielo”, area del Gran Chaco dove sono stati individuati perlomeno trenta crateri, provocati da frammenti pesanti anche diverse tonnellate precipitati nel passato.

Ma l’emissione, un foglietto da 6 pesos, si evidenzia per un altro dettaglio: appare a tre dimensioni se osservata con gli occhialini anaglifici, quelli cioè con una lente azzurra e l’altra rossa. Lo stesso procedimento che caratterizza l’iniziativa dentellata italiana del 29 dicembre 1956, allora uscita per sottolineare l’ingresso nell’Onu.

Il francobollo dedicato all’Atalanta, all’Empoli o alla Reggina? Per ottenerlo, in Italia occorrerà attendere che la squadra vinca il campionato calcistico.

Negli Stati Uniti, dove è stata ormai inaugurata la seconda generazione dei personalizzabili, non è così. Contro 18,99 dollari è possibile ottenere un foglio con venti pezzi da 41 centesimi dedicato, ad esempio, al New York giants team. Il discorso vale per tutte le altre squadre della National football league, come per le scuole più prestigiose, l’automobilismo sportivo, le fotografie con i bambini di Anne Geddes.

L’iniziativa è firmata da Stamps.com, uno degli operatori statunitensi autorizzati a produrre francobolli personalizzabili. Servizio che oggi, utilizzando la tecnologia digitale, non tratta più solo le foto della nipotina piuttosto che del beniamino a quattro zampe inviate dal cliente, ma propone soggetti predefiniti, scelti fra quelli più appetibili dal mercato.

Il concorrente Zazzle.com ha predisposto un analogo portafoglio di soggetti che vede protagonista soprattutto il mondo del volontariato.

Confermata l’impostazione introdotta l’anno scorso, la Michel ritorna con i volumi dedicati all’Europa per l’annata 2007-2008. Quattro dei quali già disponibili in Italia: sono Europa Centrale (primo volume, 1.184 pagine), Sud-Ovest (secondo, 1.232), Meridionale (terzo, 1.248) e Sud-Est (quarto, 1.152), ognuno in vendita a 53,00 euro con immagini tutte a colori.

Al solito, non si tratta di una semplice revisione prezzi con l’integrazione delle novità; numerose -garantiscono dalla casa editrice tedesca- risultano le revisioni, anche a livello di dati inseriti.

Non mancano i rialzi nelle quotazioni; sensibili quelli registrati tra le varietà di Austria come per le recentissime serie di Jugoslavia, Montenegro e Kosovo. Aggiornamenti all’insù hanno inoltre interessato le collezioni generali di Grecia, Romania e Turchia. Più modesti, e comunque positivi, i ritocchi riguardanti le raccolte dell’Europa Centrale, Andorra, Spagna fino al 1940, Francia dal 1975. “A causa della presente situazione del mercato Cept” -precisano dalla azienda- le stime per questo comparto sono state aggiornate solo fino al 1992.

Modificati i capitoli di Serbia e Montenegro, realtà nel frattempo separatesi. Le produzioni fra 2003 e 2006, quelle cioè con doppia denominazione uscite prima della definitiva rottura, si trovano come epilogo della Jugoslavia, mentre i francobolli emessi successivamente hanno riaperto vecchi ambiti. Ora la sezione dedicata alla sola Serbia comprende le serie repertoriate nel periodo 1866-1918 e quelle uscite dal 30 giugno 2006. Le pagine di Montenegro considerano la fascia 1874-1913 nonché le proposte del solo Montenegro disponibili dal 15 dicembre 2005 in poi. In fondo alla Serbia, in attesa di definire un più chiaro status politico e di conseguenza postale, figurano le cartevalori targate Kosovo.

C’è anche l’Italia tra i dodici operatori che si ritengono soddisfatti dalla scelta di rinviare dal 2009 al 2011 la liberalizzazione dei servizi postali base, ossia fino ai 50 grammi di peso.

Ma questo non basta. Ecco perché, insieme con Austria, Belgio, Cipro, Francia, Grecia, Lettonia, Lussemburgo, Malta, Polonia, Slovacchia e Ungheria, va oltre. Il gruppo precisa che il progetto della Commissione, sia pure emendato con il rinvio proposto dal Parlamento Europeo, “non rappresenta una risposta alle numerose questioni giuridiche, economiche e tecniche esistenti”.

Tra i punti più controversi vengono ricordati l’incertezza che grava sui modi per finanziare il servizio universale e sui rischi del dumping sociale.

I sostenitori di un intervento più soft hanno sollecitato il Consiglio, che ora dovrà riesaminare il progetto, a seguire l’approccio prudente adottato dall’Europarlamento e ad arricchirlo rispondendo alle questioni in sospeso, in modo da guidare in modo più efficace le prossime tappe del processo di apertura.

Avrebbe compiuto novant’anni il 14 luglio 2008 e per il traguardo le poste svedesi –rivelano ora- avevano già messo in calendario un omaggio. Ma le cose sono andate diversamente: il regista e sceneggiatore Ingmar Bergman si è spento prima, lunedì 30 luglio.

Il saluto arriverà comunque: Posten, l’operatore postale nazionale, ha infatti confermato l’emissione, che ora avrà un significato ancora più forte.

L’iniziativa si aggiungerà alla mini galleria dentellata già esistente. Solo il Paese scandinavo ha già citato i lavori di Ingmar Bergman in perlomeno tre occasioni: “Sussurri e grida” figura nel foglietto del 10 ottobre 1981 emesso per celebrare la locale industria del grande schermo; “Il posto delle fragole” è ripreso nel carnet per il centenario del cinema uscito il 7 ottobre 1995; “Sorrisi di una notte d’estate” figura nel secondo libretto dedicato al XX secolo, distribuito dall’11 marzo 1999.

Nulla ancora si sa per eventuali iniziative analoghe in onore dell’attore francese Michel Serrault e del regista italiano Michelangelo Antonioni, anche loro scomparsi questa settimana.

La storia locale riscoperta, ancora una volta, attraverso il sistema postale. Dopo i recenti casi di Livraga e Senna Lodigiana, voluti dal Circolo filatelico numismatico banino, un altro sodalizio di appassionati mette nero su bianco il proprio sapere. È l’Unione filatelica beneventana che, attraverso Michele Selvaggio, firma “Cartoline da Telese – Una storia per immagini 1890-1960” (174 pagine a colori, non in vendita ma distribuito dalla stessa Ufb, viale Atlantici 15, 82100 Benevento).

Telese, ora Telese Terme in provincia di Benevento, è un centro rinomato e nel tempo gli sono state dedicate numerose cartoline, messe a disposizione di quanti si fermavano per impiegare l’acqua bicarbonato-alcalino-terrosa e solfurea. Rilette oggi, anche grazie al grande formato con cui sono riprodotte, offrono uno spaccato sociale che va oltre il ristretto ambito cittadino. Ricompongono cioè un “come eravamo”, nei vestiti e nelle pose delle persone, nelle scelte paesaggistiche ed urbanistiche, nella valutazione dei soggetti. Fra i quali compare anche l’ufficio postale, soprattutto un tempo il fulcro della rete di comunicazione.

Agli obiettivi culturali si aggiungono quelli benefici, poiché, per mezzo del Lions club Benevento “Arco Traiano”, i fondi raccolti sono destinati alla ricerca sulle malattie genetiche di Telethon.