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Il Cile dedica quattro francobolli a Giorgio Napolitano
21 Mar 2008 00:55 - DALL'ESTERO
È l’omaggio per la visita di Stato e per i rapporti di Pablo Neruda con l’Italia

È stata una delle tappe che Giorgio Napolitano ha compiuto nella sua visita in Cile, ed ora campeggia sulla serie emessa nel Paese sudamericano. È Isla Negra, che ospita la Casa museo del poeta Pablo Neruda.

Viene citata in due delle quattro cartevalori da 280 pesos, mentre le restanti richiamano Capri, dove il futuro Nobel per la letteratura arrivò nel 1952, ospite della “Casa di Arturo” dello scrittore e ingegnere Edwin Cerio. Prologo per la pubblicazione della raccolta di poesie amorose “I versi del capitano”.

Il lavoro è stato ricordato da Giorgio Napolitano, intervistato dal quotidiano “El mercurio”. A Napoli -ha detto- “nel 1952, di quell’opera venne prodotta una edizione «privata», in poche decine di copie, una delle quali ancora conservo gelosamente. Pablo Neruda ebbi modo di vederlo da lontano a Parigi, nel 1949, e poi da vicino a Napoli, nei primi anni ‘50, trascorrendo con lui, insieme con comuni amici, un’indimenticabile fine d’anno. Fui allora molto felice di poter sottoscrivere -da molto giovane, insieme con autorevoli personalità politiche e culturali italiane- per la pubblicazione del libro in 44 esemplari. Fu un aspetto della solidarietà con Neruda, allora in esilio in Italia”.

Uscita lunedì, la serie rende omaggio al presidente della Repubblica italiana e alla visita di Stato che ha compiuto dal 14 al 20 marzo.

Il blocco con le quattro cartevalori
Il blocco con le quattro cartevalori
Dal sito del Quirinale: la visita
La «Fundación Pablo Neruda» (sito in spagnolo ed inglese)
           


Guglielmo Cavellini, ironia e lungimiranza
20 Mar 2008 15:05 - APPUNTAMENTI
Fra le trenta opere in mostra alla «Fabbrica Eos», alcune sono... postali
Il «francobollo» in legno per l’Europa unita
Il «francobollo» in legno per l’Europa unita

Certo, a Guglielmo Achille Cavellini non mancava l’ironia: nato a Brescia nel 1914, attorno ai sessant’anni ha cominciato ad immaginare delle opere che celebrassero il suo centenario. Le cose andarono purtroppo diversamente, e l’artista, innamorato della mail art, scomparve nel 1990.

Non solo beffardo; Gac (così si firmava) era anche lungimirante. Nel suo repertorio figurano i “francobolli” di legno, che l’Italia postale, quella vera, avrebbe inconsapevolmente riproposto soltanto nel 2007, con l’omaggio alla Basilica di san Vincenzo in Galliano.

Ora è protagonista di “Guglielmo Achille Cavellini - 1914-2014”, percorso che resterà aperto fino al 12 aprile presso “Fabbrica Eos arte contemporanea” (piazza Baiamonti 2 Milano, visitabile da martedì a sabato, orari 10-13 e 16-19; ingresso libero).

“È stato -spiegano gli organizzatori- un famoso studioso e collezionista dell’arte astratta europea. Dalla metà degli anni ‘40 esordisce con disegni e ritratti. I ‘60, li dedica invece alla sperimentazione: alcuni esempi del suo lavoro sono spesso legati a citazioni, vere e proprie elaborazioni di celebri opere che ne fanno un autentico attore nella messa in scena dell’arte... Andy Warhol si mette a ritrarre Cavellini, e il geniaccio Gac rende omaggio a Andy con il francobollo «Le Marilyn di Warhol» (1984). L’utilizzo dei materiali di recupero (negli oggetti assemblati, negli intarsi in legno, nei carboni), è lo strumento del suo operare. Teatrini dove si accumulano tragicamente giocattoli e soldatini sottratti all’uso infantile; francobolli attraverso i quali viene reso omaggio ai geni della pittura: Picasso, Lèger, Matisse, Braque...”.

Tra la trentina di oggetti esposti, cinque sono collage su “francobollo” fotografico, mentre altri, intarsiati e dentellati, richiamano con una punta di sarcasmo l’unità dell’Italia o dell’Europa.

Un lavoro è realizzato pazientemente con i fiammiferi. Questo -si legge nella didascalia scritta direttamente dall’autore- è un progetto di francobollo “per il mio centenario”; “sono i fiammiferi consumati per i miei caffè colazioni pranzi cene borse dell’acqua calda eccetera. Appartengono alla serie dei cimeli”.

Alcune delle produzioni dentellate che l’artista ha immaginato per il suo centenario e, sotto, una panoramica della sala espositiva
Alcune delle produzioni dentellate che l’artista ha immaginato per il suo centenario e, sotto, una panoramica della sala espositiva
I rapporti con Andy Warhol
Il «vero» francobollo in legno, uscito il 2 luglio 2007
           


Anche dal Titano il saluto alla Madonna di Lourdes
20 Mar 2008 01:15 - SAN MARINO
Trascurata nel 1958, ricordata ora

Silente nel 1958 all’epoca del centenario, San Marino recupera adesso: il 150° anniversario delle apparizioni a Lourdes sarà ricordato con tre francobolli, attesi per l’8 aprile.

Il taglio da 36 centesimi offre il ritratto di Bernardette, ripreso da una fotografia dell’epoca, e il primo miracolo avvenuto l’1 marzo 1858: una donna immerse il braccio slogato nell’acqua della fonte e ne riacquistò prodigiosamente la mobilità. Il valore da 60 raffigura la processione dei fedeli alla grotta e la Basilica, che si staglia sullo sfondo di un cielo stellato. L’ultimo esemplare, da 2,00 euro, richiama le apparizioni della Madonna alla pastorella.

Il primo ed il terzo dentello hanno una tiratura di 100.008 pezzi ognuno; per il secondo, il quantitativo è stato elevato a 150mila. Tutti sono confezionati in fogli da dodici.

Contestualmente, all’Azienda autonoma di stato filatelica e numismatica saranno disponibili altre due emissioni, per il latinista Concetto Marchesi e per l’“Anno europeo del dialogo interculturale”.

Nei prossimi mesi la stessa ricorrenza dovrebbe essere celebrata dal Vaticano (probabilmente in maggio) e dallo Smom.

La serie che San Marino dedica alle apparizioni presso la grotta di Massabielle
La serie che San Marino dedica alle apparizioni presso la grotta di Massabielle
Il quadro delle uscite attese per l’8 aprile
L’emissione di Monaco per la pastorella francese
           


Gli «Amici dei Tasso» crescono
19 Mar 2008 22:53 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Consuntivi e progetti futuri, per un’associazione che ha solo un anno e mezzo
I visitatori a Cornello, «patria» della famiglia Tasso
I visitatori a Cornello, «patria» della famiglia Tasso

Due “Giornate tassiane”, due mostre (la seconda, intitolata “Da Bergamo all’Europa. Le vie storiche Mercatorum e Priula”, resta visitabile fino al prossimo 15 settembre), un opuscolo, un volume ed il riconoscimento della Regione Lombardia: sono queste le attività firmate nel corso del 2007 dagli “Amici Museo dei Tasso e della storia postale”, l’associazione nata a Cornello (Bergamo) il 2 dicembre 2006 con 15 iscritti.

Ma Gianfranco Lazzarini -che del sodalizio è l’anima- rilancia, proponendo per il 2008 un progetto in grado di valorizzare e promuovere le due strade storiche attraverso convegni, una migliore comunicazione, corsi per operatori culturali e insegnanti.

In giugno, poi, dovrebbe essere presentato lo studio “Simone Tasso e le poste di Milano nel Rinascimento”. Scritto da Giorgio Migliavacca e Tarcisio Bottani, avrà tre platee: il 14 a Cornello, il 18 a Bergamo e il 20 a Milano.

Fra le altre idee, un approfondimento dedicato alle convenzioni sottoscritte dalla famosa famiglia bergamasca con gli Asburgo nonché la presenza alla Mostra europea del turismo, in calendario a Roma tra un mese. Senza dimenticare i pomeriggi letterari dedicati a Torquato Tasso e programmati le domeniche pomeriggio di luglio e agosto.

L’associazione, che si è riunita sabato 15 marzo, ha ora 43 soci. La quota annuale è di 30,00 euro. Il consiglio direttivo per il biennio 2008-2009 è composto da Adriano Cattani, Gianfranco Lazzarini, Paolo Fabrizio, Giovanni Paolo Salvi e Roberto Tauro; dovrà poi individuare il presidente. Come revisori sono stati scelti Remo Arrigoni, Lorenzo Carra e Francesca Giudici. I probiviri sono Roberto Garlaschi, Silvano Gherardi e Paolo Muttoni.

Due momenti dell'assemblea svoltasi sabato; al tavolo, Giovanni Paolo Salvi e Gianfranco Lazzarini
Due momenti dell'assemblea svoltasi sabato; al tavolo, Giovanni Paolo Salvi e Gianfranco Lazzarini
La mostra aperta fino al 15 settembre
Il sito del Museo
           


Con il surplus, la Posta svizzera aiuta lo Stato
19 Mar 2008 14:31 - DALL'ESTERO
Nel 2007 909 milioni di franchi in utili. La lente sul settore filatelico

I risultati raggiunti non sono la principale notizia. Per La posta svizzera, che ha chiuso il 2007 con un utile da 909 milioni di franchi (+72 rispetto all’esercizio precedente), il vero elemento di novità è che, per la prima volta, una parte del surplus verrà dato alla Confederazione. L’assegno da staccare ammonta a 250 milioni.

Il resto “aiuterà la Posta a finanziare gli investimenti necessari alla crescita durevole dell’azienda. Inoltre potrà aumentare il capitale proprio, ancora insufficiente rispetto agli standard del settore”. Servirà, infine, per consolidare la cassa pensioni.

Due terzi abbondanti del ricavo provengono dalle unità del gruppo Postmail, Postlogistics e Postfinance. Nel procedere sulla via della liberalizzazione -precisano da oltralpe- il mondo politico dovrà però garantire l’equilibrio tra il livello del servizio di base richiesto e il suo finanziamento... La Posta e i suoi concorrenti devono poter lottare ad armi pari in materia di condizioni di assunzione e di possibilità di sviluppo”.

Nel particolare, la filatelia “consegue un buon risultato”, con 19 milioni di franchi. Il fatturato dello shop on-line è passato da 7,2 a 10,6 milioni. Ma il francobollo “non ha avuto vita facile neanche nel 2007: la concorrenza dei media elettronici ha continuato ad inasprirsi e la domanda generale di segni di valore su carta continua a stagnare. Tuttavia grazie ad innovazioni, motivi richiesti e misure mirate di marketing il fatturato è stato migliorato, passando da 39 a 48 milioni di franchi. Con la creazione di francobolli che si contraddistinguono per innovazione, qualità e creatività trasportando messaggi emotivi, il settore della filatelia intende mantenere i clienti attuali e conquistarne altri all’estero”.

Gli uffici postali d’oltralpe offrono, accanto ai tradizionali servizi, molti prodotti, anche non attinenti al settore (fonte: © La posta svizzera)
Gli uffici postali d’oltralpe offrono, accanto ai tradizionali servizi, molti prodotti, anche non attinenti al settore (fonte: © La posta svizzera)
           




Russi e giapponesi in guerra
19 Mar 2008 01:00 - LIBRI E CATALOGHI
Un libro ricostruisce i fatti del 1904-1905
Si intitola «La Guerra russo giapponese 1904-1905» il libro di Alberto Caminiti
Si intitola «La Guerra russo giapponese 1904-1905» il libro di Alberto Caminiti

Un conflitto poco noto in Italia, tuttavia dagli esiti disastrosi, sia in fatto di vittime che di conseguenze sociali e politiche (fra cui, le tensioni che avrebbero portato, più avanti, alla Rivoluzione d’ottobre sovietica). È la Guerra russo giapponese del 1904-1905, che dà il titolo al libro di Alberto Caminiti, edito da Fratelli Frilli editori (180 pagine, 9,80 euro).

Guerra che rappresentò il crinale tra passato e Novecento, dove hanno convissuto l’ultimo assedio statico di una piazzaforte (Port Arthur) e la prima grande battaglia navale (Tsushima), “in cui telecomunicazioni e tiro centralizzato delle artiglierie di bordo furono la carta vincente”.

L’autore è stato dirigente dell’allora ministero alle Poste e telecomunicazioni e, da collezionista, ha in mente le cartevalori che, in un modo o nell’altro, ricordano i fatti. Firmate soprattutto dal Giappone, il quale, uscito vincente dal conflitto, ha celebrato i suoi uomini, in particolare il generale Kiten Maresuke Nogi e l’ammiraglio Heihachiro Togo, con alcune produzioni dentellate. Diverso è l’atteggiamento russo: il compito di rivalutare ufficiali boicottati o semplicemente sfortunati (come l’ammiraglio Stepan Makarov Ossipovic) è stato preso in carico dall’Urss.

L’approccio non è solo tematico. Si accenna alla posta come sistema informativo (gli zaristi in navigazione verso Oriente aggiornati sui fatti grazie alle lettere e ai giornali inglesi acquistati a Città del Capo) e, soprattutto, al ruolo svolto dalle telecomunicazioni, allora certo primordiali, ma già importanti. A difesa di Port Arthur c’è anche la collina del Telegrafo e si opera con nuovi apparati (specie i radiotelegrafi del tipo “Marconi”) che, durante la battaglia navale del 27-28 maggio 1905, assunsero “un’importanza decisiva”.

Due dei francobolli giapponesi (in questo caso sovrastampati nel 1942 per la conquista di Singapore) dedicati agli eroi del conflitto contro i russi, Nogi e Togo
Due dei francobolli giapponesi (in questo caso sovrastampati nel 1942 per la conquista di Singapore) dedicati agli eroi del conflitto contro i russi, Nogi e Togo
           




Non solo Alitalia: anche in posta è Europa
18 Mar 2008 17:15 - DALL'ESTERO
Tra oggi e domani due emissioni commemorative
Il francobollo spagnolo annunciato per domani
Il francobollo spagnolo annunciato per domani

Mentre Bruxelles dice no agli aiuti pubblici per sostenere l’Alitalia, Lussemburgo e Spagna guardano al percorso che ha portato all’unificazione continentale e alle sue tappe.

Il Granducato ricorda oggi la Banca europea per gli investimenti, creata mezzo secolo fa nel quadro dei Trattati di Roma per finanziare i progetti che mirano allo sviluppo economico e sociale dei Paesi membri. Se la Bei è protagonista di un francobollo da 70 centesimi, un secondo, in vendita a 1,00 euro tondo, sottolinea i dieci anni dell’Eurosistema. Questo comprende la Banca centrale europea e le Banche centrali nazionali degli Stati (fra cui l’Italia) che hanno aderito all’euro; il suo scopo è definire e mettere in opera la politica monetaria necessaria a mantenere la stabilità dei prezzi. Una diversa funzione rispetto al Sistema europeo di banche centrali (Sebc), che è composto dalla Bce e dalle Banche centrali di tutti i ventisette Paesi Ue. I due gruppi di lavoro dovranno coesistere fino a quando ci saranno membri che non aderiscono alla moneta comune.

Domani sarà la volta della Spagna, che con un 60 centesimi ricorderà un altro giro di boa: i cinquant’anni compiuti dal Parlamento Europeo. Cominciò ad operare nel marzo 1958 con 142 rappresentanti, nominati dai sei Paesi fondatori della Comunità (Belgio, Francia, Germania Federale, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi). Solo dal 1979 la scelta dei deputati sarebbe stata demandata agli elettori. Oggi i delegati sono 785; il rinnovo è atteso per l’anno prossimo.

L'emissione lussemburghese uscita oggi
L'emissione lussemburghese uscita oggi
La Bei (sito in francese, inglese e tedesco)
Bce, Sebc ed Eurosistema
L'Europarlamento
           




L’asta del 12 aprile: disponibile il catalogo
18 Mar 2008 00:30 - NOTIZIE DA VACCARI
Due le versioni, cartacea ed elettronica
Il lotto 1.264, noto fra i collezionisti come «Catalogo della vittoria»
Il lotto 1.264, noto fra i collezionisti come «Catalogo della vittoria»

Mancano ancora tre settimane, ma le copie cartacee stanno arrivando ai destinatari; anche la versione elettronica è on-line. Si svolgerà sabato 12 aprile in due sessioni, una al mattino e l’altra al pomeriggio, l’asta di Vaccari srl.

Sono 1.455 i lotti definitivi di filatelia e storia postale, di cui 228 incentrati sulla letteratura specializzata. Per la prima volta, sarà quest’ultima sezione ad aprire, alle ore 9.30, la vendita. “Com’è nostra consuetudine -anticipa il presidente della società, Paolo Vaccari- proponiamo una buona selezione di Stati preunitari e Italia, con diversi documenti di primo piano. In accordo con il proprietario, il ricavato netto di una delle voci, la 1.029, andrà in beneficenza all’Associazione italiana per la ricerca sul cancro e la nostra azienda sosterrà l’iniziativa, devolvendo un secondo importo equivalente al realizzo”.

Sfogliando il catalogo, balza all’occhio il lotto 233, le cui offerte dovranno partire da 12mila euro. Si tratta di una busta, l’unica conosciuta per questa destinazione, partita il 10 agosto 1852 da Modena e diretta ad Arnhem, in Olanda. Conserva un 40 centesimi celeste con grandi margini e i segni delle varie tassazioni registrate durante il percorso.

Tra le offerte più significative figura la 518, stimata come base ad 8mila euro. È una lettera del 19 aprile 1864 da Palermo a Venezia, inoltrata via piroscafo. Porta tre francobolli diversi “De La Rue”, ben dentellati, per un totale di 2,20 lire. Una delle interpretazioni, ma non l’unica, è che la tariffa equivarrebbe ai “quattro porti dalla II sezione italiana alla II sezione austriaca”.

Non vi sono soltanto i reperti antichi. “Alcune pagine del catalogo -prosegue Paolo Vaccari- sono dedicate alla conquista dello spazio e alle testimonianze postali che ha lasciato. Come una delle venticinque buste, è il nostro lotto 867, che hanno volato con l’Apollo XVI. In questo caso, la cifra di partenza è di 15mila euro”.

Naturalmente, ci sono opportunità anche per chi vuole acquisire materiale al solo scopo di divertirsi. Il blocco 1.182, ad esempio, comprende due scatoloni di interi e bollettini per pacchi, ad un prezzo base di 100 euro: la quantità (oltre 8mila pezzi) è tale da permettere agevolmente ricerche su tariffe ed eventuali varietà.

In categoria letteratura figurano diversi titoli ormai classici, come l’originale in due volumi “The work of Jean De Sperati” (lotto 1.268, partenza 600 euro), il “Catalogo storico-descrittivo dei francobolli d’Italia 1923”, il primo prodotto in Italia (1.264, 100 euro), i tre tomi con l’aggiornamento della “Storia postale del Regno di Sardegna dalle origini all’introduzione del francobollo” (1.348, 250 euro), la prima parte di “Aerofilatelia italiana - Catalogo” (1.422, 60 euro).

Il termine ultimo per inviare le offerte per corrispondenza, fax, internet o e-mail è venerdì 11 aprile alle ore 12.

Il lotto 867: è una delle venticinque buste volate con l’Apollo XVI
Il lotto 867: è una delle venticinque buste volate con l’Apollo XVI
La versione elettronica del catalogo
La proposta 1.029, base per un’iniziativa benefica
           




Paesi Bassi, quando la serie viene dal cuore
17 Mar 2008 18:43 - DALL'ESTERO
Grazie al concorso, i personalizzati diventano cartevalori ufficiali

Un’emissione che viene dal cuore. È quella che i Paesi Bassi vareranno domani: cinque francobolli da 44 centesimi, raccolti in una confezione comprendente due serie complete, che vede protagonista il cuore.

Un’emissione da raccontare, perché nata come esito di un concorso avviato nell’ottobre scorso tra quanti utilizzano il servizio dei personalizzabili e hanno voluto cimentarsi sul tema “Amore”.

Il risultato -precisano da Tnt post- è la valanga di proposte pervenute, ben 12mila, poi ridotte ad appena 20 da un gruppo di lavoro. La scelta finale, però, è stata affidata al pubblico, che ha votato, e le 5 idee più gettonate sono state trasformate in cartevalori ufficiali.

Al primo posto, con 911 preferenze, due partecipazioni, una firmata da Palle van der Lijke (il suo cuore rosso nasce da un dipinto acrilico), la seconda da Jasper. Al terzo livello, con 862 voti, si è posizionato il soggetto di Els van den Berg. Ha solo cinque anni, ma si è guadagnata il quarto posto, è Ramona: suo è il disegno con l’uomo, la donna e l’albero di cuori. Conclude la serie il lavoro con le pagine che formano il cuore, dovuto a Bart Kuipers.

I cinque partecipanti hanno ricevuto una fotocamera digitale della Nikon.

La confezione con le due serie complete
La confezione con le due serie complete
           




«Ragno d’oro» a Paolo Vaccari, questa la motivazione
17 Mar 2008 12:56 - NOTIZIE DA VACCARI
Il premio conferito all’interno di un progetto a beneficio dei bambini congolesi
Ad organizzare l'iniziativa è, dal 1956, il Comitato provinciale Unicef
Ad organizzare l'iniziativa è, dal 1956, il Comitato provinciale Unicef

I premi firmati dal Fondo internazionale per l’infanzia in Italia sono appena due e, per il 2008, il “Ragno d’oro pro Unicef” è stato consegnato anche a Paolo Vaccari. La cerimonia si è svolta nel corso di una serata, tenutasi sabato per aiutare i bambini di strada nella Repubblica Democratica del Congo.

Accanto alla medaglia d’oro, il più significativo riconoscimento modenese si caratterizza per la motivazione, che va oltre agli aspetti formali. Gli è stato attribuito -si legge nel testo- “per aver saputo interpretare alla perfezione le tre istituzioni base del mercato”, cioè la produzione, la promozione-commercializzazione e la distribuzione nei confronti del consumatore finale, “in una meritoria opera all’insegna della cultura e del collezionismo e nel pieno rispetto delle gloriose tradizioni modenesi dell’impresa famigliare con l’apporto della moglie Renata e delle figlie Silvia e Valeria”.

“Paolo Vaccari -prosegue lo scritto- è un raro esempio di uomo e imprenditore che, coniugando il mercato con la sua passione, il suo entusiasmo e la sua profonda competenza ne fa un fenomeno di cultura. Con la ricerca e gli interventi di marketing e comunicazionali (come la rivista «Vaccari magazine» e i suoi preziosi cataloghi) offre agli oltre 12.000 clienti-collezionisti di ben 58 diverse nazioni la possibilità di arricchire la loro passione di collezionisti, guidandoli, come avveniva per i grandi mecenati e per i «principi e mercanti» del Rinascimento italiano, ad investire nel e con il collezionismo filatelico”.

Due istantanee della cerimonia, svoltasi sabato sera. Nella foto superiore: Paolo Vaccari e il rettore dell'Università di Modena e Reggio Emilia, Gian Carlo Pellacani; in quella inferiore i quattro premiati: accanto a Paolo Vaccari (sezione «commercio»), Giuseppe Neri («industria»), Giuliano Della Casa («arte») e Giovanni Bertoni («organizzazione industriale»)
Due istantanee della cerimonia, svoltasi sabato sera. Nella foto superiore: Paolo Vaccari e il rettore dell'Università di Modena e Reggio Emilia, Gian Carlo Pellacani; in quella inferiore i quattro premiati: accanto a Paolo Vaccari (sezione «commercio»), Giuseppe Neri («industria»), Giuliano Della Casa («arte») e Giovanni Bertoni («organizzazione industriale»)
L'annuncio del riconoscimento
           




Gli emigranti si... fermano all’Unione del commercio
17 Mar 2008 00:30 - APPUNTAMENTI
Visitabile fino al 21 marzo la mostra sponsorizzata anche da Poste
Il tema delle telecomunicazioni, con il richiamo ad Antonio Meucci
Il tema delle telecomunicazioni, con il richiamo ad Antonio Meucci

L’emigrazione italiana, protagonista di un 70 lire emesso il 30 giugno 1975, diventa esposizione. È “Lontane Americhe”, visitabile fino al 21 marzo all’Unione del commercio di Milano, ubicata in corso Venezia 47 (ingresso libero, orario 8.30-16.30 da lunedì a venerdì).

Organizzata dalla fondazione “I Sud del Mondo”, la mostra costituisce un omaggio ai quasi 14 milioni di connazionali che, tra 1890 e 1914, si trasferirono oltremare. Propone foto, manifesti, modellini, vecchie valigie, distintivi, confezioni di chinino, personaggi (da Giuseppe Petrosino a John Travolta), libri su Antonio Meucci e su altri argomenti “italiani”. Non manca qualche cartolina, fra cui quelle del vapore “Garibaldi” e del “Rex”.

Tra gli sponsor, anche Poste italiane, che “partecipa all’evento per ribadire il valore della memoria storica e della testimonianza. Rivivere attraverso l’arte l’epopea degli emigrati italiani costituisce un’occasione per affermare il senso di appartenenza alla identità nazionale”.

Accanto a riproduzioni, anche oggetti veri, come queste valigie
Accanto a riproduzioni, anche oggetti veri, come queste valigie
I dettagli
L'emigrazione in chiave postale: la collezione di Saverio Imperato
           




Pechino: entro lunedì la fine dei disordini
16 Mar 2008 12:21 - DALL'ESTERO
Diversi i francobolli che sottolineano l’appartenenza del Tibet alla Cina Popolare
Un «francobollo» che richiama il Tibet, ma si tratta di un falso
Un «francobollo» che richiama il Tibet, ma si tratta di un falso

I “ribelli” che protestano ed aspirano all’indipendenza hanno tempo fino a lunedì per fermare la rivolta, già costata numerose vittime. È l’ultimatum stabilito da Pechino, che considera il Tibet, conquistato tra 1950 e 1951, come una propria provincia.

Concetto ribadito periodicamente attraverso diverse emissioni postali, fra cui una arrivata già il 15 marzo 1952. Quattro gli esemplari (valori: 400, due da 800, 1.000 yuan), con due soggetti: il monumentale palazzo del Potala a Lhasa e una scena agricola.

L’arrivo dei cinesi ha archiviato le poche emissioni autonome diffuse tra 1912 e 1959, e da allora (se si escludono alcune produzioni fasulle) nel mondo postale non si è più parlato di Tibet.

Intanto, si rinnova il dibattito sull’opportunità, o meno, di boicottare in qualche forma le prossime Olimpiadi. Secondo gli osservatori, è la crisi più drammatica dopo quella di piazza Tienanmen del 1989.

Autentica è, invece, questa cartolina postale prodotta dalla Cina Popolare nel 2001, a mezzo secolo dalla «pacifica liberazione» del Tibet
Autentica è, invece, questa cartolina postale prodotta dalla Cina Popolare nel 2001, a mezzo secolo dalla «pacifica liberazione» del Tibet
I francobolli emessi ufficialmente dal Paese
L'attività del Dalai Lama e le sue conseguenze in posta
           




In viaggio nella storia postale francese
16 Mar 2008 00:15 - LIBRI E CATALOGHI
L’alternativa a chi non ha tutti i documenti a portata di mano
Un volume poderoso per raccontare trent'anni di Francia postale, dal 1848 al 1878
Un volume poderoso per raccontare trent'anni di Francia postale, dal 1848 al 1878

È dedicato a quanti vogliono conoscere la storia postale di Francia, ma anche a coloro i quali desiderano comprendere meglio le lettere che hanno nei propri album. È “Introduction à l’histoire postale de 1848 à 1878”, che gli autori, Michèle Chauvet e Jean-François Brun, hanno inteso proporre “nel modo più completo possibile”. Consapevoli che non tutti possono avere sottomano la collezione completa dei bollettini postali, i provvedimenti, le leggi e gli altri testi fondamentali.

“Abbiamo letto -assicurano- tutto quanto è stato pubblicato su questo periodo, tutte le opere filateliche, quasi tutti gli articoli pubblicati da decenni; abbiamo esaminato migliaia di lettere. Siano tornati ai testi originali, abbiamo compulsato i documenti d’archivio, le pagine delle istruzioni e i bollettini mensili”.

Ne è emerso un volume da 800 pagine di grande formato scritto in francese (145,00 euro), con oltre 600 illustrazioni a colori. Sotto esame, protagonisti di altrettante parti, l’organizzazione postale, il funzionamento del servizio, le prestazioni facoltative, i settori specifici. Piccoli e grandi argomenti danno un’idea del lavoro compiuto: si possono trovare i progetti di riforma non adottati, tante curiosità (quanti francobolli si vendettero nel 1850? 21.523.175), la piantina dell’ufficio-tipo, l’organizzazione di svuotamento delle cassette, la fase di timbratura, le tariffe, il trasporto, la distribuzione, le stampe, la corrispondenza militare, i ballon monté e gli altri tentativi per sfuggire all’assedio prussiano...

Tra le scelte da rilevare, quella, ancor poco diffusa nel settore, di indicare costantemente le fonti, “affinché ciascuno possa verificare i nostri scritti”, e sia in grado, se necessario, di ampliarli o svilupparli in modo confacente alle proprie necessità.

Il lavoro è stato recentemente premiato dalla Fepa come “libro dell’anno”.

Due delle 800 pagine, con documenti dell'epoca e buste conservate dai collezionisti
Due delle 800 pagine, con documenti dell'epoca e buste conservate dai collezionisti
La scheda con l'indice completo
Il riconoscimento della Fepa
           




Più piccolo, è il nuovo folclore
15 Mar 2008 16:31 - EMISSIONI ITALIA
Da oggi è in vendita a 60 centesimi

Forse, dicono i maligni, non avrebbe tutti i torti a... fuggire. È da oggi in vendita il francobollo dedicato alla “Madonna che scappa in piazza”, la tradizionale manifestazione organizzata a Sulmona (L’Aquila) per Pasqua.

Le misure della carta valore (24x40 millimetri) sono differenti da quelle impiegate negli anni Ottanta (30x50) per la fortunata serie dedicata al folclore, che pure -era stato detto- si voleva ricominciare. Per avere un paragone, basta prendere un francobollo del prioritario e ruotarlo di novanta gradi. Anche il colore di fondo, giallo in luogo di bianco, dà un’impressione differente.

“La riuscita -commenta il giornalista Giovanni Bosi- è decisamente inferiore. Forse, il cambiamento di formato è stato deciso all’ultimo minuto: le scritte sono illeggibili, e questo farebbe pensare che il bozzettista ha lavorato pensando a dimensioni differenti”.

Uno dei francobolli della precedente versione rapportato a quello uscito oggi
Uno dei francobolli della precedente versione rapportato a quello uscito oggi
La scheda del francobollo
           


Anche il ministro Gentiloni al «battesimo» del Pinturicchio dentellato
15 Mar 2008 01:08 - EMISSIONI ITALIA

Il ministro alle Comunicazioni Paolo Gentiloni appassionato d’arte? Probabile, visto che ieri pomeriggio ha voluto assistere al battesimo del francobollo dedicato al Pinturicchio (o Pintoricchio).

La cerimonia si è svolta a Spello (Perugia), dove l’omaggio al pittore è stato letto come un saluto per i 550 anni dalla sua nascita. Il grande evento del Pinturicchio -ha detto il sindaco, Sandro Vitali- “rappresenta per Spello e per l’Umbria un’occasione per consolidare l’attenzione del pubblico e della critica nazionale ed internazionale sul patrimonio culturale della città”.

Il centro umbro conserva quello che è riconosciuto come il capolavoro dell’artista, ospitato nella cappella Baglioni in Santa Maria Maggiore; dedicherà al Pinturicchio una serie di iniziative, che si svilupperà fino al settembre 2008. Spello si trasforma, così, “in un originale palcoscenico, centro di numerose iniziative di accoglienza, proposte teatrali e inediti percorsi guidati nella città”, programma ora rafforzato con l’emissione del francobollo. Tra le idee, figurano incontri dibattito e conferenze, concerti, una “Via crucis” in tema, il “Caffèstival”, la gara “Finestre, balconi e vicoli fioriti”, il “Flower film festival”, “Incontri per le strade”.

L’opera del Pinturicchio è stata ripresa in due buste natalizie del Vaticano (2006 e 2007) e nella serie augurale dello Smom (2007).

Pure il ministro alle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, a Spello per il francobollo e le iniziative dedicate al Pinturicchio. A fare gli onori di casa, il sindaco Sandro Vitali
Pure il ministro alle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, a Spello per il francobollo e le iniziative dedicate al Pinturicchio. A fare gli onori di casa, il sindaco Sandro Vitali
Il francobollo e i dettagli
Il lavoro dell’artista citato nella busta vaticana 2007
Il Natale Smom 2007
           


Quando l’Europa postale indicò la strada
14 Mar 2008 14:15 - LIBRI E CATALOGHI
Diversi i bozzetti conservati al Museo e presentati nel libro
Il lavoro è stato realizzato da Danilo Bogoni e Franco Filanci
Il lavoro è stato realizzato da Danilo Bogoni e Franco Filanci

Se “Europa ‘51” è il film di Roberto Rossellini che ha visto sul set Ingrid Bergman e Giulietta Masina, “Europa 50” è la storia dentellata (lo rimarca il sottotitolo) dell’ultimo mezzo secolo e dei tentativi di superare i confini all’interno della vecchia Europa.

Tentativi non a caso letti attraverso una chiave particolare, quella delle emissioni Cept e poi PostEurop, perché “la posta è stata la culla dell’Unità europea, o almeno un importante esempio, con la sua necessità pratica di abbattere le frontiere per agevolare i servizi, con le sue convenzioni postali bi- e multilaterali, con le sue agevolazioni tariffarie e l’appoggio a una circolazione monetaria che si voleva già nell’Ottocento unificare”.

Così come la pellicola, anche il libro (124 pagine, 20,00 euro) vanta interventi di eccezione, da Renzo Arbore a Emma Bonino, da Renzo De Felice ad Amintore Fanfani, da Ugo Monaco ad Aldo Moro, da Roberto Panella a Giuseppe Spataro, da Paolo Emilio Taviani a Valerio Zanone: sono gli autori dei bollettini illustrativi pubblicati al tempo delle rispettive emissioni e raccolti nel volume.

Volume realizzato dalla divisione filatelia di Poste italiane e coordinato da Danilo Bogoni e Franco Filanci, ai quali si devono gli approfondimenti che accompagnano il lavoro: “La posta in campo per un’Europa unita”, “Anche la moneta oltre che unica può essere postale”, “L’Europa unita in 50 bollettini fra politica e cultura”, “Una gara di creatività durata diciott’anni”.

Di valore documentale sono i bozzetti dei francobolli, conservati al Museo storico pt (i visitatori hanno potuto ammirarli all’ultima edizione di “Romafil”) e protagonisti di una sezione del libro.

Oltre ai bollettini illustrativi, il volume comprende saggi di approfondimento e alcuni bozzetti conservati al Museo storico
Oltre ai bollettini illustrativi, il volume comprende saggi di approfondimento e alcuni bozzetti conservati al Museo storico
Alla scoperta del Museo storico pt
           



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