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dir. resp. Fabio Bonacina
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Cinque anni senza Giovanni Paolo II
02 Apr 2010 01:24 - VATICANO
Oggi l’annullo vaticano. Ma c’é già chi parla di un francobollo per la beatificazione...
L'annullo impiegato oggi dalle Poste vaticane
L'annullo impiegato oggi dalle Poste vaticane

Ancora una manciata di mesi fa pareva assodato: il 2 aprile 2010, nel quinto anniversario dalla scomparsa, Giovanni Paolo II sarebbe stato proclamato beato. Le cose, però, si sono rivelate più lente del previsto, anche se il 19 dicembre Benedetto XVI lo ha dichiarato venerabile.

Naturalmente, pure la dirigenza postale vaticana si è adeguata: il progetto per il probabile francobollo dedicato alla beatificazione è rimasto nel cassetto, in attesa che l’iter si definisca. Intanto, via libera all’annullo, che oggi -ma sarà disponibile fino al 3 maggio- ne ricorda la morte.

“In questo lasso di tempo -spiega la responsabile editoriale della Vaccari srl, Valeria Vaccari- i francobolli emessi un po’ in tutto il mondo su Karol Wojtyla sono risultati davvero numerosi, a testimoniare un interesse del pubblico per la sua figura. Lo abbiamo constatato direttamente, con il nostro volume «Giovanni Paolo II - Viaggi di speranza», realizzato sull’onda dell’emozione per la malattia ed il cordoglio. È stato edito in tre versioni diverse, cioè in italiano, inglese e tedesco, e continua ad essere apprezzato. Da pochi giorni, ad esempio, figura sugli scaffali della prestigiosa libreria Rizzoli, in galleria Vittorio Emanuele a Milano”.

La notizia della scomparsa
Quando pareva sicuro il 2 aprile 2010 per la beatificazione
La scheda del libro “Giovanni Paolo II - Viaggi di speranza”
           


Raccolta postale: superati i 190 miliardi
01 Apr 2010 21:28 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Il dato inserito all’interno del “bilancio separato” 2009, approvato dal consiglio di amministrazione della Cassa depositi e prestiti

“Molto positivo l’andamento della raccolta postale”, con lo stock che ha superato i 190 miliardi di euro (nella gestione precedente erano 175), grazie a una raccolta netta attestatasi a 12,6 miliardi. È uno degli elementi che emergono dal “bilancio separato” 2009, approvato ieri dal consiglio di amministrazione della Cassa depositi e prestiti ed ora pronto per essere presentato all’assemblea degli azionisti nel corso della riunione del 28 aprile.

Più in generale, per Cdp l’anno scorso si è chiuso con un utile netto a 1.725 milioni di euro, in crescita del 24% rispetto al 2008. Il risultato consente di proporre un aumento proporzionale dei dividendi (che passano a 300 milioni) e di proseguire -al di là dell’accantonamento per 86,2 milioni a riserva legale- nella politica di rafforzamento patrimoniale per oltre 1 miliardo. Viene inoltre costituita una specifica riserva di stabilizzazione degli investimenti in equity per ulteriori 300 milioni.

“Nonostante -è la riflessione- il difficile contesto macroeconomico, l’andamento dell’attività di finanziamento ha superato gli obiettivi che il piano industriale 2009-2011 da 50 miliardi di euro fissa per il 2009: sono stati realizzati nuovi finanziamenti e investimenti in partecipazioni e fondi per circa 15 miliardi di euro e altri 2,5 miliardi sono stati già deliberati -e quindi già messi in cantiere- per il 2010”.

Tra le abituali attività della Cassa vi è il finanziamento degli Enti locali, che nell’anno appena concluso ha raggiunto i 6,1 miliardi, contro i 5,4 previsti. Gli investimenti in partecipazioni e fondi hanno superato i 3 miliardi, ed un’analoga cifra è stata destinata ad infrastrutture ed opere pubbliche. Si aggiungono, poi, nuove operazioni finalizzate al sostegno dell’economia per oltre 2 miliardi, originate dai nuovi strumenti disponibili, oltre al contributo fornito dai fondi già attivi.

Il confronto tra 2009 e 2008 in sintesi (dati espressi in milioni di euro)
Il confronto tra 2009 e 2008 in sintesi (dati espressi in milioni di euro)
Tra le attività della Cassa nel 2009: il piano industriale…
…gli interventi contro la crisi…
…la ricostruzione in Abruzzo
           


Per l’Uspi è un “fatto di inaudita gravità”
01 Apr 2010 18:11 - NOTIZIE DALL'ITALIA
“Disporre con decreto la sospensione delle agevolazioni significa ottenere un risultato che solo la volontà espressa dal Parlamento avrebbe potuto ottenere”
Proteste postali: la prima parte della missiva per Gianni Letta
Proteste postali: la prima parte della missiva per Gianni Letta

Sono ormai numerose le prese di posizione contro il decreto rivelato questa mattina. Tra le più circostanziate vi è la nota dell’Unione stampa periodica italiana, il cui segretario generale, Francesco Saverio Vetere, sull’argomento ha scritto ai sottosegretari alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta e Paolo Bonaiuti.

“Il decreto con cui il ministero dello Sviluppo economico dispone la sospensione fino al 31 dicembre 2010 delle agevolazioni postali per l’editoria rappresenta -dice Vetere- un fatto di inaudita gravità e potenzialmente idoneo a decimare concretamente un settore già in grave crisi come quello dell’editoria medio-piccola. Le agevolazioni postali sono previste da decenni da leggi che ne fissano i criteri di applicazione e demandano ai decreti ministeriali esclusivamente la misura delle tariffe e delle conseguenti agevolazioni. I decreti, quindi non hanno altra funzione che quella di eseguire concretamente la volontà del Parlamento. Disporre con decreto la sospensione delle agevolazioni significa ottenere un risultato che solo la volontà espressa dal Parlamento avrebbe potuto ottenere: la fine di questa forma di sostegno all’editoria”.

“A nulla -prosegue la nota- vale la considerazione secondo la quale la sospensione delle agevolazioni sarebbe dovuta al venir meno del fondo presso gli appositi capitoli dal bilancio della Presidenza del Consiglio dei ministri. A partire dalla legge 46 del 2004 è stato previsto, e sempre ribadito, che il rimborso a Poste italiane per le agevolazioni postali viene effettuato nei limiti dello stanziamento previsto nei capitoli”.

Il punto fondamentale è nell’articolo n°3, il cui primo comma recita: “Il Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri provvede al rimborso in favore della società Poste italiane spa della somma corrispondente all’ammontare delle riduzioni complessivamente applicate, nei limiti dei fondi stanziati sugli appositi capitoli del bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei ministri”.

La norma -prosegue l’Uspi- “prevede che siano i rimborsi a Poste italiane a dipendere dall’ammontare dello stanziamento, non le tariffe agevolate. Questo vuol dire che, venendo meno i fondi, mai dovranno cessare le agevolazioni postali, anche perché il pretesto del venir meno dei fondi determinerebbe la possibilità per qualunque Governo di abrogare di fatto le agevolazioni postali aggirando la volontà del Parlamento (cosa che, per l’appunto, si sta verificando in questo caso)”.

L’Unione “si augura che in tempi brevissimi venga abrogato questo decreto e si torni alle agevolazioni postali. Non è possibile che gli editori che hanno già venduto gli abbonamenti annuali da mesi si trovino da un giorno all’altro, e senza preavviso, nella condizione di dover fronteggiare un aumento del 120% delle tariffe. Al di là di tutte le considerazioni si tratta indubbiamente di un episodio imbarazzante”.

Alcune delle altre reazioni
La notizia di questa mattina
           


Editoria, le prime reazioni
01 Apr 2010 15:04 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Dalle associazioni di categoria a quelle dei consumatori: le prese di posizione dopo la sorpresa di questa mattina. Nel dibattito entra anche l’ex ministro alle Comunicazioni, Paolo Gentiloni
Si intrecciano le reazioni dopo il provvedimento firmato dal ministro Claudio Scajola
Si intrecciano le reazioni dopo il provvedimento firmato dal ministro Claudio Scajola

Giusto il tempo per esaminare i dettagli e pensare alle conseguenze. E il decreto del ministro Claudio Scajola che taglia le tariffe agevolate finora riconosciute agli editori diventa l’argomento del giorno, fra gli operatori e non.

Stando alle reazioni, quello che più colpisce non è l’esaurimento del fondo economico disponibile (in tempo di crisi, ci si è ormai abituati), ma sono le modalità con cui la scelta -nelle stanze dei bottoni già nota da settimane- è stata annunciata: un decreto datato 30 marzo, pubblicato nella “Gazzetta ufficiale” del 31 (ma il testo ieri notte non era ancora on-line, figurarsi la versione cartacea) ed operativo dall’1 aprile. Insomma, la solita rincorsa all’italiana.

Se la Fieg è intervenuta ieri usando i condizionali, oggi -a provvedimento formalizzato- è il turno dell’Associazione italiana editori. “Siamo profondamente indignati -ha commentato il presidente, Marco Polillo- per un provvedimento improvviso, non annunciato e che per la sua applicazione immediata sconvolge tutte le pianificazioni commerciali del mondo dell’editoria libraria”. “Al di là del merito e delle ragioni dell’iniziativa siamo allibiti del fatto che in nessuna occasione né Poste, né gli organi istituzionali competenti ci abbiano dato la minima indicazione di una decisione imminente e sconvolgente per il nostro settore. Le ricadute saranno pesanti non solo in termini economici per la vita delle case editrici, ma anche per la cultura e l’informazione del Paese: il canale postale è infatti uno strumento fondamentale di diffusione dei libri, soprattutto in quelle zone d’Italia non servite da librerie”. “Risulta quindi indispensabile -ha concluso Polillo- un ripristino immediato delle tariffe agevolate e un’apertura del dialogo per l’individuazione di soluzioni sostenibili per tutti i settori interessati”.

Sul fronte dei consumatori, si fa notare l’Adiconsum. “Non ci meraviglia -dice il segretario generale, Paolo Landi- che i fondi destinati alle agevolazioni abbiamo «splafonato». Ciò che è inaccettabile è la risposta del Governo che ha abolito di colpo tutte le tariffe postali agevolate”. Il sodalizio “propone che siano cancellate dalle agevolazioni tutte quelle pubblicazioni di carattere commerciale, poiché tali agevolazioni non sono altro che incentivi alla pubblicità. Vanno, invece, salvaguardate le riduzioni per tutte quelle pubblicazioni culturali e di informazione che rappresentano e promuovono un bene sociale”.

“Silenzioso colpo di mano” del Governo: sono i termini impiegati dal Forum nazionale del terzo settore. “Auspichiamo -afferma il portavoce, Andrea Olivero- che venga immediatamente avviata la verifica di tali disponibilità finanziarie e che non venga quindi a decadere l’unico sostegno di cui gode l’editoria del terzo settore, uno tra i segmenti più importanti della comunicazione sociale del nostro Paese”.

Di brutto pesce d’aprile parla l’ex ministro alle Comunicazioni (ora responsabile comunicazioni del Pd), Paolo Gentiloni. “Il governo non può togliere dalla sera alla mattina un’agevolazione su cui contano circa 8.000 testate. Le conseguenze sarebbero inaccettabili innanzitutto per migliaia di giornali e di periodici locali, no-profit e diocesani che su queste agevolazioni costruiscono da anni i loro bilanci”. Al tempo stesso, ricorda che nel passato Poste italiane aveva confermato i trattamenti preferenziali anche di fronte al ritardo nel pagamento dei contributi.

Cosa prevede il decreto e l'anticipazione della Fieg
           


Ecco il vero pesce d’aprile!
01 Apr 2010 12:14 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Caos in posta: gli editori presi alla sprovvista con un decreto del ministro Claudio Scajola che sospende le tariffe agevolate. Consumata in tre mesi la cifra, 50 milioni, stanziata per l’intero 2010
Torna il problema del sostegno alla stampa con le agevolazioni postali
Torna il problema del sostegno alla stampa con le agevolazioni postali

“Le tariffe agevolate per le spedizioni di prodotti editoriali di cui ai decreti ministeriali del 13 novembre 2002 e del 1° febbraio 2005, continuano ad applicarsi fino al 31 marzo 2010”.

È il laconico articolo n°1 del decreto sottoscritto dal ministro allo Sviluppo economico, Claudio Scajola, datato 30 marzo e pubblicato sulla “Gazzetta ufficiale” di ieri, ma che a tarda notte non era ancora disponibile.

A non essere presa alla sprovvista è stata Poste italiane, che da oggi ha applicato il tariffario normale con chi, fino a poche ore prima, utilizzava tariffe decisamente più basse. Ed ora si aprono gli spiragli per una trattativa; d’altro canto, il secondo articolo del provvedimento dice che “con successivo decreto potranno essere determinate tariffe agevolate per i residui periodi dell’anno 2010, in caso di sopravvenuto accertamento di disponibilità finanziarie nell’ambito del bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei ministri”.

A dirla tutta, la voce si era già diffusa ieri, motivando una presa di posizione della Federazione italiana editori giornali. In proposito, la Fieg ha espresso “la propria preoccupazione e la propria assoluta contrarietà a tale misura e ne chiede un ripensamento quanto meno su tempi e modi. Non è stata ancora attuata la disposizione di legge che impone a Poste -in assenza di concorrenza- un tetto alla compensazione per gli abbonamenti postali, commisurato al prezzo praticato al miglior cliente di servizi analoghi. La sospensione delle tariffe agevolate, che hanno finora lasciato allo Stato l’onere di ripianare la differenza tra tariffa piena e tariffa agevolata, avrebbe l’insostenibile effetto di far gravare sugli editori tale onere. E di farlo retroattivamente, e cioè imponendo la tariffa piena non rivista anche agli abbonamenti in corso retti da condizioni non più negoziabili. Sarebbe un pesantissimo aggravio di costi per i già difficili bilanci delle imprese che si avvalgono del servizio postale”.

La Federazione chiede, invece, un intervento “che -in un ragionevole arco temporale- preveda una progressiva riduzione della misura dell’agevolazione medesima, fino al raggiungimento di un livello sostenibile per lo Stato e gli editori. Alla fine del processo di razionalizzazione e contenimento, le risorse pubbliche potrebbero essere mantenute allo stesso settore editoriale e gestite in un sistema che premi la diversità e competizione dei canali distributivi”.

Ancora la Fieg si dice “pronta ad un confronto immediato che possa condurre, contestualmente, alla riduzione degli oneri per lo Stato -attraverso la limitazione del campo di applicazione soggettivo ed oggettivo della tariffa agevolata spesso applicata a soggetti che non hanno nulla a che fare con l'editoria- e all’apertura al mercato dei servizi di recapito dei giornali in abbonamento”.

Secondo i dati del ministero, nel 2009 il volume totale delle spedizioni è aumentato di oltre il 10%. Dal canto suo, il dicastero dell’Economia e delle finanze ha comunicato, era il 3 marzo, che le risorse disponibili, pari a 50 milioni di euro, per i rimborsi a Poste italiane “non sono sufficienti a coprire gli oneri previsti”, invitando così “ad adottare le misure occorrenti a garantire il rispetto dei limiti di spesa rappresentati dallo stanziamento disponibile”. In base ai dati comunicati dalla stessa società l’8 marzo, praticamente l’intera cifra sarebbe stata assorbita dai rimborsi a favore dell’editoria e del terzo settore previsti nel primo trimestre 2010.

L'invito dell'Antitrust
Le agevolazioni postali per l'editoria competono al ministero dello Sviluppo economico
           




Provincia sì, ma dal 1311
01 Apr 2010 10:43 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Attraverso un annullo, Monza riscopre la storia locale e il riconoscimento di Enrico VII
L'annullo di oggi
L'annullo di oggi

Se le Province di Milano e Piacenza nei giorni scorsi hanno festeggiato rispettivamente con francobollo ed annullo il centocinquantesimo della loro esistenza, oggi un altro manuale ricorda la “prima celebrazione dell’autonomia Provincia nuova Monza e Brianza”. Che -sorpresa- risale addirittura all’1 aprile del 1311.

In quel giorno, infatti, il futuro imperatore Enrico VII concesse il “luminoso diploma” in favore di Monza rendendola indipendente da Milano e da qualsiasi imposizione esterna. “Il rilievo storico della ricorrenza -spiegano dall’Ente in realtà creato l’anno scorso- ha fatto sì che per l’occasione -in accordo con il presidente del Consiglio provinciale Angelo de Biasio- la giornata dell’annullo venisse sovrapposta all’ordinaria seduta del Consiglio provinciale”.

“Ho creduto -commenta l’assessore al turismo, Andrea Monti- fin dal principio nel forte valore simbolico di questa iniziativa... La nostra Provincia è stato il frutto di una lunga lotta politica che affonda le sue radici nei secoli, noi abbiamo avuto l’onore di vedere questa nuova alba ed era un dovere per noi commemorare anche con un annullo filatelico questo evento epocale”.

L’obliterazione rappresenta la spigolatrice; sullo sfondo compare una ruota elicoidale, simbolo dell’industria, e la sagoma del monte Resegone, per esprimere l’identità del territorio brianteo, suddiviso nel tempo tra ramo agricolo e produttivo-commerciale. Verrà impiegata dalle ore 10 alle 12 e dalle 14 alle 20 a Monza, presso la sede istituzionale di via Grossi 9.

Il francobollo per la Provincia di Milano
L'annullo per la Provincia di Piacenza
Il faticoso riconoscimento della Provincia di Monza e Brianza attraverso la marcofilia
           


Lettere di Virginia al padre Galileo Galilei
01 Apr 2010 10:02 - APPUNTAMENTI
Questa sera a Roma lo spettacolo teatrale, inserito nel “Festival internazionale della spiritualità”
Il rapporto di Galilei con la figlia Virginia esaminato attraverso le lettere
Il rapporto di Galilei con la figlia Virginia esaminato attraverso le lettere

Un modo diverso per avvicinarsi a Galileo Galilei e alla sua vita, tra il quotidiano e l’eccezionalità. È quello tratteggiato dalle lettere inviategli dalla figlia Virginia (diventata suor Maria Celeste) e che ispira “Stellarum opifice”, lo spettacolo teatrale proposto questa sera a Roma presso il Planetario, in piazza Agnelli 10.

Scritta da Valeria Moretti per la regia di Marco Carniti, la pièce riprende in modo libero le missive; la voce della figlia monaca di clausura, interpretata da Federica Bern, sorregge i tormentati passi del fondatore della scienza moderna, lanciando quel ponte tra fede e ragione che si rivela, ancora oggi a distanza di secoli, di non facile realizzazione, oltre che di stretta attualità.

Gli spettacoli in calendario sono tre: alle ore 17.30 in inglese, alle 20 e alle 22 in italiano. L’ingresso è gratuito; senza bisogno di prenotare, verranno distribuiti dei coupon in loco un’ora prima dello spettacolo (informazioni allo 06.440.13.292).

L’iniziativa è inserita all’interno del “Festival internazionale della spiritualità - Divinamente Roma”, manifestazione promossa da ministero per i Beni e le attività culturali, Comune ed altri partner. Attraverso l’arte e lo spettacolo intende guidare alla comprensione di percorsi spirituali differenti. Così, nella settimana pasquale, danza, teatro e musica si susseguono disegnando un variegato mosaico di generi e stili, destinato alla città e ai suoi visitatori.

Il “Festival internazionale della spiritualità - Divinamente Roma”
           




Da oggi obbligatorio, o forse no
01 Apr 2010 09:18 - NOTIZIE DALL'ITALIA
È il “lettore bancoposta”, che sostituisce il codice alfanumerico dei correntisti. Nella “home page” si legge che il vecchio sistema non è più operativo da oggi, ma all’interno si parla ancora al futuro
Per certi versi, il dispositivo ricorda quello in uso nelle banche
Per certi versi, il dispositivo ricorda quello in uso nelle banche

Se non fosse perché in questo momento si trova sulla “home page” di Poste italiane, ci sarebbe da riflettere. Proprio da oggi, 1 aprile, “il codice dispostivo di 10 caratteri non è più valido ed è necessario possedere il lettore bancoposta”. Un testo ermetico, non aiutato dall’errore di battitura e dall’incongruenza temporale con la pagina cui l’immancabile link rimanda e dove si parla ancora al futuro.

Tale “lettore bancoposta” assomiglia a certi dispositivi introdotti dalle banche come garanzia ulteriore per coloro che utilizzano un conto attraverso internet. “Garantisce -è la spiegazione- un livello di sicurezza molto elevato, perché ad ogni operazione su bancoposta online e bancoposta click fornisce una nuova serie numerica che è impossibile duplicare”. Il congegno “diventerà il nuovo strumento per operare online sul proprio conto e sostituirà gradualmente il sistema basato sul codice dispositivo composto da 10 caratteri alfanumerici”.

Per gli utenti freschi di contratto non vi sono problemi, poiché lo ritirano presso l’ufficio postale di riferimento. Nei prossimi mesi, gradualmente, “sarà consegnato a tutti i clienti bancoposta online e bancoposta click”. Poste italiane li contatterà attraverso una lettera e comunicherà il momento in cui il lettore sarà disponibile con un messaggio sulle pagine elettroniche dedicate.

Tutto il resto non cambia.

Anche in questo caso, permane l’invito a “non rispondere alle email che ti chiedono di inserire i tuoi dati personali (nome utente, password, codice dispositivo) allo scopo di ottenere il lettore con altre modalità”.

Una parte della “home page” di Poste italiane di oggi con l'avviso sul “lettore bancoposta”
Una parte della “home page” di Poste italiane di oggi con l'avviso sul “lettore bancoposta”
La pagina che pone ancora al futuro la procedura
Le istruzioni complete (file pdf)
Frodi informatiche: il “phishing”
           


Un pesce lungo tutto l’anno
01 Apr 2010 00:01 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Nonostante filtri ed altri accorgimenti, il fenomeno del “phishing” fa parte ormai della quotidianità elettronica
Il “phishing” non è uno scherzo…
Il “phishing” non è uno scherzo…

Il premio in natura o in denaro (l’importo, da cui detrarre bizzarramente la commissione, varia da avviso ad avviso), per ritirare il quale basta eseguire una facile operazione; i tentativi “sospetti” di prelievo che hanno indotto la società a bloccare il conto (e quindi occorre inserire i propri dati per renderlo ancora operativo); gli avvertimenti perentori anti frode (se ci si rifiuta -è la minaccia- l’azienda non si riterrà responsabile per ulteriori problemi con l’account) o riferiti a tentativi non autorizzati di trasferimento fondi; la presentazione di nuove misure “per accrescere il livello di sicurezza dell’online banking, in relazione ai frequenti tentativi di accedere illegalmente ai conti bancari”; il suggerimento di cambiare codice di accesso utilizzando un determinato link; la segnalazione che diversi computer, magari da un imprecisato estero, “si sono collegati al suo conto”. E non mancano i richiami all’attualità, come la richiesta di contributi per aiutare i sopravvissuti di Haiti o gli interventi per affrontare la crisi finanziaria.

Seppure sia l’1 aprile, non si tratta di uno scherzo, e chi impiega quotidianamente computer ed e-mail lo sa. Il “phishing” resta una delle piaghe principali: non solo per i rischi che comporta (lo confermano i rapporti della Polizia delle comunicazioni e la cronaca) ma, nel migliore dei casi, per la noia nel selezionare il materiale che arriva, senza comunque perdere di vista quanto viene scartato automaticamente, poiché capita pure che nel cestino della spazzatura virtuale vi finiscano messaggi attesi.

Tra le realtà il cui nome, i loghi, i recapiti ed interi brani di testi ufficiali vengo sfruttati per indurre in errore il malcapitato di turno figura Poste italiane. L’operatore mantiene aggiornato un ampio spazio web che si rivolge al pubblico, spiegando come comportarsi in caso di e-mail sospette. Sapendo che la società “non chiede mai, attraverso messaggi di posta elettronica, lettere o telefonate, di fornire i codici personali, i dati delle carte di credito o della carta Postepay. Pertanto, non è opportuno rispondere a e-mail, lettere o telefonate che abbiano come oggetto la richiesta di dati personali”. In presenza di situazioni del genere è meglio informare immediatamente l’azienda, chiamando il numero gratuito 803.160.

Intanto, per domani la stessa Polizia delle comunicazioni ha organizzato in ogni capoluogo di regione la prima “Giornata della sicurezza sul web”.

Lo spazio dedicato alla sicurezza di Poste italiane
Cronaca e trappole: il caso “natalizio” riscontrato a dicembre
La necessità, anche per gli operatori, di restare aggiornati
           




Sarmi alla campagna di Russia
31 Mar 2010 20:00 - DALL'ESTERO
Due gli accordi sottoscritti con l’operatore postale della Federazione
Un momento dell'incontro (foto: Russian post)
Un momento dell'incontro (foto: Russian post)

Anche la Russia nel carnet dei Paesi partner per Poste italiane. Ieri l’amministratore delegato, Massimo Sarmi, ha firmato due accordi con il direttore generale di Russian post, Aleksander Kiselev.

Secondo le intese, la società italiana fornirà competenze e know-how all’operatore della Federazione Russa su tre precisi obiettivi: l’ammodernamento nella rete dei 40mila uffici postali locali allo scopo di offrire servizi finanziari, l’ottimizzazione logistica e lo sviluppo della posta ibrida.

“Il modello tecnologico e di business di Poste italiane -ha commentato l’ad- è guardato con attenzione da numerosi operatori postali, anche fuori dall’Europa, per la sua capacità innovativa. Per noi è motivo di soddisfazione contribuire al programma di ammodernamento della rete di uffici postali e dell’infrastruttura logistica. La cooperazione con Russian post è molto stimolante perché possiamo misurarci con una realtà così peculiare come quella russa, che ci fornisce un nuovo banco di prova in vista della completa liberalizzazione del mercato postale”.

L’incontro amplia il terreno di cooperazione tra le parti poiché segue la firma del memorandum di intesa siglato il 7 ottobre 2009 (nel quadro delle iniziative promosse dal ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, e dal ministro alle Comunicazioni della Federazione Russa, Igor Shchyogolev), con il quale le due società hanno stabilito una collaborazione a largo raggio su tre indirizzi prioritari: la ricerca e lo sviluppo di sistemi di comunicazione finalizzati a creare un ufficio postale di nuova concezione, un programma per l’innovazione dei sistemi di logistica integrata e il sostegno alla realizzazione di progetti specializzati.

La "politica estera" di Poste italiane: Albania…
…Egitto…
…e Upu
           


A Luigi De Paulis il gran premio “Alpe-Adria”
31 Mar 2010 16:23 - APPUNTAMENTI
Complessivamente, la squadra italiana partecipante a Sopron ha totalizzato otto ori
L'annuale manifestazione “Alpe-Adria” è stata ospitata in Ungheria
L'annuale manifestazione “Alpe-Adria” è stata ospitata in Ungheria

È andato a Luigi De Paulis, presente in storia postale con lo studio “Postal history of Friuli 1500-1850”, il gran premio attribuito durante “Alpe-Adria”, la manifestazione svoltasi nel fine settimana a Sopron, in Ungheria.

Ma non è l’unico risultato portato a casa dall’équipe azzurra. “Ottimamente organizzata dalla Federazione ungherese”, commenta il commissario federale Alessandro Agostosi, l’iniziativa “ha visto l’ormai consueto successo della squadra italiana, con otto medaglie d’oro”. E, su sedici partecipanti, l’esito è certo notevole.

Il lavoro di De Paulis ha ottenuto 90 punti, quindi il livello più pregiato. Gli altri sette che hanno raggiunto il medesimo risultato sono: in storia postale Giampaolo Bernardis (84 punti, presente con “Bolli austriaci - francobolli italiani Friuli 1866-1879”), Antonio Pugiotto (83 e premio speciale per “Occupazione e amministrazione militare jugoslava della Venezia Giulia”), Edgardo Sgobero (81, “Military brotherhood between Italy-Germany - postal uses”) e Saverio Imperato (80, “Relazioni postali fra il Regno Lombardo-Veneto e la Francia”).

Vanno poi aggiunti in maximafilia Mario Pinelli (86 e premio speciale con “I luoghi di fede e culto in Europa”) e Italo Greppi (85 e premio speciale per “Torri, castelli e palazzi attraverso i secoli”) nonché in filatelia tradizionale un quadro Valerio Rossi (90 e premio speciale con “Kingdom of Italy - proof, essays of the king Vittorio Emanuele II - 1861-1870”).

L’appuntamento si rinnoverà l’anno prossimo, ad Abbazia, in Croazia.

L'annuncio della manifestazione
Tutti i risultati italiani (file pdf)
           




La Fsfi dichiara guerra ai falsi
31 Mar 2010 09:38 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Il consiglio direttivo federale ha deciso di istituire un osservatorio nazionale specializzato
Dalla Federazione l'osservatorio nazionale sui falsi filatelici
Dalla Federazione l'osservatorio nazionale sui falsi filatelici

Un osservatorio nazionale specializzato per reagire al dilagante mercato dei falsi. Lo ha messo a punto il consiglio direttivo della Federazione fra le società filateliche italiane. “Non possiamo -spiega il presidente della Fsfi, Piero Macrelli, a «Vaccari news»- aspettare ancora, bisogna mettere in atto qualcosa che tuteli i collezionisti”. Anche perché il fenomeno riguarda non soltanto il materiale pregiato, ma pure quello da poche decine di euro, che normalmente non si sottopone a controlli.

“L’obiettivo è raccogliere le segnalazioni di pezzi messi in vendita che non convincono o risultano falsi palesi, e questo indipendentemente dallo strumento che viene impiegato per il loro ingresso sul mercato, quindi internet, ma anche listini e cataloghi d’asta tradizionali. E poi intervenire”.

Lo studio dell’immagine è un primo passo. “Se già dalla foto è evidente che si tratta di un falso, prenderemo le iniziative più opportune, esattamente come è accaduto un anno e mezzo fa con quel pensionato di Firenze che... arricchiva le buste applicandovi timbri pregiati di posta aerea e militare. Se, invece, ci rendiamo conto che sarebbe utile avviare ulteriori indagini, contatteremo il venditore, chiederemo di vedere l’oggetto o ci avvaleremo dell’esperienza di collezionisti e periti specializzati in quel preciso ambito”.

Il servizio è gratuito e semplice da impiegare: basta spedire la segnalazione alla mail info@fsfi.it. “L’iniziativa -conclude Piero Macrelli- potrà funzionare se ci sarà la collaborazione da parte di tutti, nel comune interesse per una filatelia pulita”.

La vicenda del pensionato fiorentino
La legge 254/2004
           


Il cardinale Tettamanzi scrive
31 Mar 2010 06:18 - LIBRI E CATALOGHI
“Nessuno sia solo - lettere alla famiglia” è il titolo del nuovo saggio firmato dall’arcivescovo
Il libro è in forma epistolare
Il libro è in forma epistolare

Non solo i bizzarri annulli speciali di Renate (ora in provincia di Monza e Brianza), che valorizzano l’“illustre cittadino” senza citarlo apertamente a causa dei regolamenti. Il cardinale Dionigi Tettamanzi ha altri legami con il mondo postale, e l’ultimo è proprio di questi giorni, in vista della Pasqua. È il suo libro “Nessuno sia solo - lettere alla famiglia”, edito da Rizzoli (110 pagine, 4,90 euro).

Con l’immediatezza e la confidenza che ne rappresentano il tratto distintivo, l’arcivescovo di Milano bussa alle porte delle famiglie per aprire con ognuna un dialogo sulle difficoltà concrete e più urgenti del vissuto quotidiano.

Lo fa per mezzo di tre missive, della serie che il vescovo indirizza periodicamente ai fedeli. Rivolgono un messaggio di speranza e di apertura a quanti sono stati segnati dalla sofferenza e dal lutto, alle coppie che sperimentano il dolore della separazione e infine ai giovani, che con la forza dei loro sogni sono chiamati a costruire un domani più sostenibile. Nessuno deve sentirsi abbandonato alla solitudine e all’indifferenza, ribadisce il cardinale, e le sue parole sono la testimonianza della Chiesa di oggi.

I… misteriosi annulli per il cardinale
           




Istat - Calano i prezzi del settore postale
30 Mar 2010 23:52 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Il confronto esaminando le tabelle del 2008 e del 2009. Caro caselle: l’iniziativa della Fsfi

Fatta 100 la situazione del 2006, l’indice trimestrale dei prezzi alla produzione dei servizi postali e delle attività di corriere espresso “nel quarto trimestre ha segnato una lievissima risalita congiunturale (+0,1 per cento rispetto al terzo) dopo essere sceso per tre trimestri consecutivi”.

A sostenerlo è l’Istituto nazionale di statistica, che oggi ha rivelato i dati del periodo ottobre-dicembre 2009, permettendo quindi di avere il dato completo relativo all’anno passato. “In termini tendenziali -prosegue la relazione- i prezzi hanno registrato nel quarto trimestre un calo del 2,5 per cento, identico a quello del trimestre precedente. Nel confronto tra la media dell’anno 2009 e quella del 2008, l’indice è diminuito dell’1,5 per cento”.

A proposito di listini, anche la Federazione fra le società filateliche italiane ha preso posizione nei confronti dell’insensato aumento dei canoni riguardanti le caselle postali. Mentre in queste settimane si sono registrate numerose rinunce da parte di singoli e realtà organizzate, il presidente federale, Piero Macrelli, ha inoltrato una lettera aperta alla responsabile per la filatelia di Poste italiane, Marisa Giannini, affinché possa fare avere “condizioni di favore e significativi ribassi per i noli delle caselle postali per le circa 300 società filateliche italiane: ciò a favore delle società, della filatelia e di Poste italiane”.

I dati dell'Istat: l'indice dei prezzi alla produzione dei servizi postali e delle attività di corriere espresso per l'anno scorso; in basso, il periodo dal 2006 al 2009
I dati dell'Istat: l'indice dei prezzi alla produzione dei servizi postali e delle attività di corriere espresso per l'anno scorso; in basso, il periodo dal 2006 al 2009
Caro caselle: la richiesta della Federconsumatori
           


Asta, pronti i cataloghi
30 Mar 2010 16:15 - NOTIZIE DA VACCARI
A tre settimane dall’appuntamento del 24 aprile, disponibili le versioni cartacea ed elettronica. Sono 2.226 i lotti presenti nelle categorie filatelia, cartoline e letteratura: la più grande vendita mai effettuata dalla società
La “Monographie der frankaturen 1850-1867”, di Jerger Anton (l'insieme dei due volumi parte da 250,00 euro; è il lotto 2.080)
La “Monographie der frankaturen 1850-1867”, di Jerger Anton (l'insieme dei due volumi parte da 250,00 euro; è il lotto 2.080)

Il catalogo dell’asta pubblica indetta da Vaccari srl per sabato 24 aprile è pronto e lunedì è stato affidato al servizio postale, affinché arrivi gratuitamente nelle case dei collezionisti che lo hanno richiesto. Si compone di 224 pagine illustrate a colori, elencando e descrivendo tutti i 2.226 lotti posti all’incanto, per quella che è la vendita più ampia mai effettuata dall’azienda.

Da oggi, invece, è on-line la versione elettronica. “È identica a quella tradizionale -spiega il presidente della società, Paolo Vaccari- ed offre tutti i vantaggi di una produzione elettronica. In più, permette, con una procedura semplice e sicura, di spedire in tempo reale le proprie offerte per le voci di interesse”.

Naturalmente, le ordinazioni possono essere recapitate anche con tutti gli altri sistemi abituali, cioè lettera, fax ed e-mail. L’importante è che giungano entro le ore 12 di venerdì 23. Poi, per presentare ulteriori candidature, bisognerà essere presenti all’asta, organizzata nel quartier generale della ditta, che si trova in via Buonarroti 46 a Vignola (Modena).

I lotti potranno essere esaminati sabato 17 e da martedì 20 a venerdì 23 aprile in sede su appuntamento telefonico (059.771.251 o 059.764.106); nella mattinata di sabato 24, dalle 8.30, saranno visibili ancora gli articoli che verranno battuti nel pomeriggio.

La vendita comincerà alle 9 con la letteratura filatelica (262 lotti, nei cataloghi ai numeri 1.965-2.226), proseguendo poi con le cartoline, mai come adesso numerose (1.488-1.964). Le proposte sono 477 e riguardano prevalentemente aviazione, temi militari, Prima e Seconda guerra mondiale, regionalismo. Per libri e cartoline, ed è la prima volta, in sala saranno battuti soltanto gli articoli richiesti in sala.

La parte più corposa, organizzata in 1.487 voci, riguarda la filatelia e la storia postale. La sessione del mattino proseguirà con la prefilatelia e gli Antichi Stati Italiani (1-644). Nel pomeriggio, dalle 14.30, si terrà la parte conclusiva; sotto il martello del banditore passeranno, ad esempio, Risorgimento, Regno e Repubblica, Colonie e Occupazioni, posta militare, aerea e spaziale, interi, estero, lotti e collezioni (645-1.487).

L'asta dà un ampio spazio alle cartoline; fra queste, l'omaggio del 1908 al pioniere dell'aviazione Léon Delagrange (base 60,00 euro, lotto 1.515) e la pubblicitaria dei Magazzini italiani Mele, databile intorno al 1902 (50,00 euro, 1.786)
L'asta dà un ampio spazio alle cartoline; fra queste, l'omaggio del 1908 al pioniere dell'aviazione Léon Delagrange (base 60,00 euro, lotto 1.515) e la pubblicitaria dei Magazzini italiani Mele, databile intorno al 1902 (50,00 euro, 1.786)
Il catalogo on-line
La presentazione dell'asta
           




Programma: ecco l’aggiornamento
30 Mar 2010 12:06 - EMISSIONI ITALIA
Rispetto al calendario diffuso un mese fa, vi sono un cambiamento di nominale e quattro spostamenti di data
Anche alla recente “Milanofil” c'è stato un denso assembramento di acquirenti davanti agli sportelli di Poste italiane
Anche alla recente “Milanofil” c'è stato un denso assembramento di acquirenti davanti agli sportelli di Poste italiane

Nuova messa a punto al programma italiano: un facciale che si abbassa da 3,30 euro a 60 centesimi (è il francobollo per il Caravaggio) e una manciata di spostamenti nei giorni di emissione.

Così, la cartolina per la manifestazione filatelica nazionale trova la data al 4 giugno, quando si svolgeranno due delle quattro semifinali del Campionato cadetti, vale a dire Vasto (Chieti) e Palermo; nell’elenco precedente la voce non era stata abbinata ancora ad alcun appuntamento.

Inoltre, slittano da giugno a settembre il 60 centesimi per la linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Salerno e dal 9 luglio al 21 ottobre l’analogo taglio per la Scuola enologica di Conegliano (Treviso).

Da ripensare, poi, l’intero per Francesco di Marco Datini: previsto ad agosto (il mercante e filantropo morì il 16 agosto 1410) troverà una collocazione non ancora precisata, ma più adatta per coinvolgere la città di Prato, dove la carta valore troverà il suo debutto ufficiale.

Intanto si apre aprile, un mese in cui -strano a dirsi- non ci saranno nuove uscite. Un modo per prepararsi all’impennata di maggio, che prevede otto titoli per dodici francobolli!

Le precedenti modifiche, annunciate l'1 marzo
Il Campionato cadetti federale
L’elenco completo delle uscite (file rtf)
           


La Svizzera è già a bordo
30 Mar 2010 00:45 - DALL'ESTERO
Dal 6 maggio in vendita generale, i due francobolli celebrano altrettante realizzazioni centenarie: la funicolare sul Niesen e la linea ferroviaria del Bernina

Era nelle aspirazioni di non pochi collezionisti, ma i ritmi di programmazione sono notevolmente diversi. Quindi -e non è certo una sorpresa- mancherà una congiunta vera e propria tra la Svizzera e l’Italia per la linea del Bernina, dal 2008 inserita con quella dell’Albula nel Patrimonio dell’Unesco ed entrambe oggi gestite dalla Ferrovia retica.

Mentre Roma non ha ancora scoperto le proprie carte (si sa soltanto che il 65 centesimi uscirà il 6 maggio), Berna è già pronta, anche con le immagini.

I francobolli elvetici, inseriti nella serie “Giubilei delle ferrovie”, sono due ed arriveranno sempre lo stesso giorno, con prevendita dal 22 aprile.

Uno, l’85 centesimi, riguarda la centenaria funicolare sul Niesen (lago di Thun), nell’Oberland Bernese. I progetti iniziali furono messi nero su bianco nel 1890, ma la soluzione definitiva arrivò molto dopo. La prima pietra del collegamento tra Mülenen (693 metri sul livello del mare) e la vetta del Niesen (2.337) fu posizionata nel 1906; l’inaugurazione dei tre chilometri e mezzo di percorso lungo la “piramide”, con una pendenza che raggiunge il 68 per cento, si tenne il 15 luglio 1910.

Il percorso del Bernina è protagonista dell’altro esemplare, dal nominale pari ad 1,00 franco. Esteso per 61 chilometri, l’itinerario supera 1.824 metri di altezza con una pendenza che arriva al 70 per mille e costeggia il massiccio Bernina, il monte più alto dei Grigioni. L’importante asse Nord-Sud Bernina ed Albula è operativo dal 5 luglio 1910 ed oggi in circa quattro ore collega Coira a Tirano, passando per St.Moritz attraverso 196 ponti e viadotti, 55 tunnel e gallerie. Oltre un milione sono i viaggiatori che lo impiegano ogni anno.

I due francobolli elvetici
I due francobolli elvetici
La Funicolare sul Niesen (in tedesco ed inglese)
La Ferrovia retica
La scheda firmata dall'Unesco (in francese ed altre lingue)
           




Poste assicura, i dettagli sull’autorizzazione
29 Mar 2010 19:07 - NOTIZIE DALL'ITALIA
La società del gruppo potrà operare in base al provvedimento Isvap n°2.788. La lettura data dall’Ugl

Il via libera atteso è stato dato giovedì dall’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo.

In base al provvedimento n°2.788, il presidente della struttura, Giancarlo Giannini, ha autorizzato Poste assicura, la società per azioni del gruppo avente sede a Roma in piazzale Konrad Adenauer 3, “ad esercitare l’attività assicurativa nei rami 1. infortuni, 2. malattia, 8. incendio ed elementi naturali, 9. altri danni ai beni, 13. responsabilità civile generale, 16. perdite pecuniarie di vario genere, 17. tutela giudiziaria e 18. assistenza”.

Finora -ricordano dal sindacato Ugl comunicazioni- “l’azienda Poste ha messo in vendita prodotti assicurativi sui mutui, o la casa, insieme ad altre compagnie assicurative, comportandosi come società di servizio, grazie alla capacità di diffusione dei 14.000 sportelli postali che ne hanno curato la collocazione alla clientela”.

Adesso, il passaggio alla gestione in proprio degli strumenti. “Il futuro di Poste italiane -proseguono dal sindacato- è dunque sempre più legato alla sua capacità di «relazione» con il cliente, sia attraverso la rete dei portalettere, sia attraverso quella degli sportelli postali”. Pertanto il lavoro quotidiano “sarà sempre più legato alla relazione con il cliente (capacità di vendita ed offerta) e sempre meno all’effettuazione di mero «servizio», tenuto conto della liberalizzazione ormai prossima del mercato postale e della previsione di un calo dei volumi in alcuni servizi (ad esempio nei bollettini di conto corrente)”. La domanda cui occorrerà rispondere nei prossimi mesi sarà cosa fare di Poste italiane: una impresa destinata ad offrire servizi, oppure dedita comunque a fare cassa. Non sembra facile l’equilibrio, ma una esagerazione nel secondo filone “porterebbe inevitabilmente ad offuscare l’immagine di affidabilità dell’impresa, destinandola ad apparire, come le altre banche del Paese, più orientata agli utili, piuttosto che alla socialità”.

Nuovo capitolo per il gruppo
Nuovo capitolo per il gruppo
L'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo
Estensione al ramo danni: la notizia che circolava a gennaio
Poste assicura nell'ambito del bilancio 2009
           


È Pasqua anche allo spazio filatelia
29 Mar 2010 11:25 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Un pulcino che ha appena rotto l’uovo: è il soggetto per l’annullo impiegato nei negozi di Poste italiane. Gli altri manuali di questi giorni
L'annullo dello spazio filatelia di Roma; negli altri negozi, il soggetto è lo stesso
L'annullo dello spazio filatelia di Roma; negli altri negozi, il soggetto è lo stesso

Sorpresa negli spazi filatelia di Milano, Napoli, Roma, Trieste e Venezia: da oggi al 24 aprile saranno disponibili speciali annulli con cui obliterare gli auguri di Pasqua. Il soggetto è unico ed offre un pulcino appena uscito dall’uovo.

Naturalmente, non sono gli unici manuali a tema di questi giorni.

Accanto a quelli già segnalati in passato, occorre aggiungerne diversi altri, che puntano soprattutto agli aspetti religiosi e tradizionali: il 28 marzo si sono attivati Melzo (Milano) e Pattada (Sassari), l’1 aprile toccherà a Messina e Nughedu San Nicolò (Sassari), il 2 sarà il turno di Taranto, ancora il 2 ma con replica il 3 arriverà Garessio Borgo Piave (Cuneo), per il 3 si è prenotata Ginosa (Taranto), il 4 l’iniziativa si sposterà a Sulmona (L’Aquila) e il 5 si aggiungerà Orsogna (Chieti).

È probabile che l’elenco sia ancora da integrare con altre voci.

Alcune delle restanti obliterazioni
Alcune delle restanti obliterazioni
Le segnalazioni precedenti: Molfetta e Trapani
Dai manuali ai francobolli: Aland…
…l'Europa Centrale
           




Savoia e Nizza francesi, da 150 anni
29 Mar 2010 00:48 - DALL'ESTERO
Con due francobolli Parigi sottolinea gli accordi sottoscritti un secolo e mezzo fa in cambio del sostegno a Torino

L’Italia si appresta a ricordare il secolo e mezzo di quel convulso 1860 che gettò le basi per unire il Paese, fino ad allora -usando le parole dal principe di Metternich- “un’espressione geografica”. Tanto è vero che il foglietto per i Mille di Garibaldi, prima tappa di un percorso che potrebbe avere un seguito l’anno prossimo, troverà due diversi momenti di presentazione, uno addirittura al Quirinale -pare il 15 aprile- e l’altro a Marsala, probabilmente nel giorno dell’emissione, il 5 maggio.

Ma anche la Francia ha i suoi motivi per fare festa. Riconobbe l’annessione dell’Italia Centrale al Piemonte ed ottenne in cambio la Savoia e la Contea di Nizza.

Il trattato venne definito a Torino il 24 marzo 1860 e le conseguenze sono state sottolineate attraverso due francobolli: il primo, riguardante la Savoia, è in distribuzione generale da oggi; l’altro, per Nizza, uscirà più avanti, forse il 14 giugno. Gli esemplari, entrambi da 0,56 euro, non presentano la stessa unitarietà grafica che, invece, contraddistinse mezzo secolo fa l’analoga citazione dentellata. Quella volta, era il 24 marzo 1960, uscirono due dentelli, da 30 e 50 centesimi di franco, raffiguranti i costumi femminili dei luoghi, associati ai rispettivi panorami.

I due francobolli francesi per il centesimo (sopra) e per il centocinquantesimo delle annessioni
I due francobolli francesi per il centesimo (sopra) e per il centocinquantesimo delle annessioni
Un secolo mezzo dopo i Mille: le ipotesi di celebrazione
I primi dettagli sul foglietto italiano per la spedizione di Giuseppe Garibaldi
Nella serie sammarinese di tre anni fa anche lo sbarco a Marsala
           


L’Unificato aggiorna l’Europa dell’Ovest
28 Mar 2010 00:09 - LIBRI E CATALOGHI
Nel frattempo, rivede l’organizzazione di tutti i cataloghi relativi al Vecchio continente

Piccola rivoluzione in casa Unificato, che ha ripensato l’Europa. Al volume per l’ex Cecoslovacchia uscito in novembre si aggiungono ora i cinque dell’area occidentale, cui in maggio si allineeranno, per la prima volta a colori, Balcani ed ex Unione Sovietica.

I titoli adesso al debutto costano 29,00 euro ognuno mentre la paginazione varia tra le 244 e le 388 pagine; le immagini sono a colori. L’organizzazione non diverge dal recente passato: il primo affronta Andorra Francese e Spagnola, Austria, Belgio, Cipro, Danimarca (e Faeroer), Finlandia (con Aland); il secondo Francia, Gibilterra e Regno Unito (isole del Canale e Man comprese); il terzo tutta la Germania; il quarto Groenlandia, Eire, Islanda, Liechtenstein, Lussemburgo, Malta, Monaco, Nazioni Unite e Norvegia; il quinto Paesi Bassi, Portogallo (in più Azzorre e Madera), Spagna, Svezia e Svizzera. Comprendono l’intera produzione emessa da ogni realtà, fino a completare il 2009.

La stessa Cif, cioè la casa editrice, sottolinea che “è stata iniziata una revisione puntigliosa dei testi per una più precisa uniformità delle descrizioni, dei dati, delle note, con rifacimenti di fotografie, tabelle, riepiloghi e quant’altro”. A livello di quotazioni, gli aumenti riguardano principalmente Austria, Francia, Spagna e Svizzera per le emissioni antecedenti al 1945 e con parziali estensioni che toccano il 1950. Le rivalutazioni economiche, confermando un trend segnalato pure da altri operatori, interessano, inoltre, il periodo che parte dal 2000 ed arriva ad oggi.

Rinnovati i cinque cataloghi dell'area occidentale; con il volume per l'ex Cecoslovacchia (già uscito) e quelli dedicati a Balcani ed ex Urss (attesi in maggio) si completa l'attuale offerta dell'Unificato riguardante il Vecchio continente
Rinnovati i cinque cataloghi dell'area occidentale; con il volume per l'ex Cecoslovacchia (già uscito) e quelli dedicati a Balcani ed ex Urss (attesi in maggio) si completa l'attuale offerta dell'Unificato riguardante il Vecchio continente
L'Europa letta dall'Unificato: le schede una per una
Il volume per l'ex Cecoslovacchia presentato da “Vaccari news”
           




“Distinguere tra mail art ed e-mail art”
27 Mar 2010 12:41 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Secondo Vittore Baroni, la prima ha chiuso il suo ciclo vitale, “ma continua ad essere praticata da veterani e anche da molti giovani”. Internet, però, ha aperto nuove strade...
Vittore Baroni ritratto dall'artista postale Guglielmo Achille Cavellini
Vittore Baroni ritratto dall'artista postale Guglielmo Achille Cavellini

“Anche se il percorso di «Arte postale!» è terminato qui (news precedente, ndr), ciò non vuol dire che questa sarà la mia ultima pubblicazione o il mio ultimo progetto di mail art. Al contrario, ci sono già nuove idee in elaborazione per il 2010, sia progetti personali che eventi collettivi”, promossi anche dall’associazione Bau. Fra cui una riflessione sulle catene postali intitolata “«Reazione a catena»”.

Così si esprime Vittore Baroni, che dal 1979 ad oggi ha realizzato la pubblicazione “Arte postale!”. Cos’è, adesso, la mail art? “È un movimento artistico spontaneo che ha avuto origine negli anni Sessanta, partendo dalla necessità di molti artisti operanti nei più diversi campi espressivi di creare una rete planetaria aperta di contatti interpersonali, svincolata dai meccanismi del mercato e della critica. Muovendo dalle intuizioni e dalle liste di contatti di alcuni personaggi singolari come Ray Johnson, George Maciunas, Ken Friedman, il gruppo canadese General Idea, il sudamericano Damaso Ogaz, il fenomeno si è diffuso internazionalmente fino a toccare, negli anni Ottanta-Novanta, punte stimate in alcune centinaia di migliaia di praticanti. La mail art ha anticipato i social network di internet, che oggi contano milioni di iscritti, ed è nel web che sono confluiti molti dei progetti e delle idee un tempo circolanti con francobollo. Oggi la mail art, svolto per mezzo secolo il suo compito di rete sotterranea alternativa all’arte ufficiale, ha quindi in gran parte esaurito la sua spinta vitale, ma continua ad essere praticata da veterani e anche da molti giovani, dato che il fascino del’oggetto fisico, la sorpresa di scoprire nuovi «regali» nella buca delle lettere, è difficilmente paragonabile al semplice scambio di dati virtuali. In questa fase, da un lato la mail art è in (difficoltoso) corso di storicizzazione, dall’altro continua a tramandarsi nella pratica di un numero di irriducibili, calcolabile comunque in svariate migliaia di operatori nei diversi continenti, con un continuo ricambio di energie”.

Ha senso praticarla ancora, a livello cartaceo o elettronico? “Per come la intendo io, è solo quella cartacea (e tridimensionale) o comunque trasmissibile per i canali postali tradizionali. Davanti ai circuiti informatici e digitali dobbiamo parlare di e-mail art, net art, phone art o altro, con tutta una serie di diverse caratteristiche e problematiche. La disponibilità di un mezzo di comunicazione sempre più accessibile, economico e duttile qual è internet ha reso obsoleti, in effetti, molti elementi della mail art tradizionale, semplificando e velocizzando i passaggi. Internet può essere d’aiuto alla mail art, facilitando la diffusione di inviti, favorendo l’attivazione di nuovi contatti... Ma, nel momento in cui viene a mancare del tutto lo scambio con «francobollo», direi che ha poco senso continuare ad usare il termine di «arte postale». Ha ancora senso, se non il mantenimento di una costosa struttura di scambio unicamente cartacea, perlomeno la preservazione di un patrimonio di idee libertarie e democratiche che hanno caratterizzato questa libera forma espressiva, e che possono ancora servire da utile modello anche a progetti che utilizzano differenti mezzi di comunicazione”.

Una mostra di mail art
Una mostra di mail art
La chiusura di “Arte postale!”
Guglielmo Achille Cavellini a Milano: la mostra fino al 10 aprile
A Quiliano (Savona) la mail art resta cartacea
           


Arrivata al numero cento, chiude
27 Mar 2010 01:25 - GIORNALI, RIVISTE E SITI
È la rivista specializzata in mail art “Arte postale!”, attiva dal 1979. In sintesi, trent’anni di impegno
L'ultimo numero; è il centesimo
L'ultimo numero; è il centesimo

“Quando, poco più che ventenne, mi accinsi ad assemblare il primo numero della rivista «Arte postale!», riunendo con anello d’ottone una dozzina di fogli stampati in cento copie su carta rosa, mai e poi mai avrei immaginato che trent’anni dopo mi sarei ritrovato ancora indaffarato a mettere insieme con forbici e colla la medesima pubblicazione”. Comincia così il racconto di Vittore Baroni, l’artefice della pubblicazione, ora arrivata al centesimo numero. Un giro di boa per tante esperienze, la pietra conclusiva per questa. Poiché il periodico ha deciso di chiudere.

Nel tempo ha più volte cambiato dimensioni, tiratura e struttura interna, giocando a trasformarsi, “senza mai prendersi troppo sul serio”. Alcuni numeri assomigliano a “fanzine punk”, altri a bollettini di poesia o a edizioni Fluxus (il n°24 in particolare, con chiodi, palline da ping pong, supposte e altro in scatola di cartone). E ha anche attivato sinergie con ulteriori giornali: il n°39 è anche il n°8 di “Care”, il n°94 documenta per esteso un progetto incluso nel n°4+5 di “Bau - contenitore di cultura contemporanea”. Ci sono -prosegue Vittore Baroni- poi casi davvero speciali come il n°53, “creato a mia insaputa in copia unica” da Mark Pawson coinvolgendo vari collaboratori abituali, o il n°50, raggiunto dopo solo cinque anni nell’ottobre 1984, un numero d’argento che conteneva perfino un vero pezzo d’argenteria!

“Arte postale!” ha attraversato diverse ere tecnologiche, passando dall’offset economico con matrice di carta (simile al vecchio ciclostile) alla fotocopia e poi alla stampa laser da pc. Ha assistito all’evolversi e al mutare di tendenze artistiche e (contro)culturali, accompagnando diverse generazioni di artisti postali attraverso le culture di rete, evolutesi da analogiche a digitali, osservando la caduta di ideologie e ideali utopici e la montante globalizzazione dell’informazione.

È entrato in musei e collezioni prestigiose, è stato esposto in mostre antologiche, è apparso in rassegne retrospettive sull’esoeditoria sotterranea. “Al di là di ogni retorica e celebrazione, ritengo che il n°100, in trent’anni esatti di vita, sia un buon punto di arrivo per qualsiasi progetto e ho quindi deciso che questo sarà anche il numero conclusivo”. Un numero particolare, perché si occupa di audio arte e dintorni.

Celebrata la morte, il pensiero torna alla nascita... La voglia di creare una rivista interamente dedicata alla mail art è venuta due anni dopo il primo contatto col mondo dell’arte per corrispondenza, dovuto al fortuito incontro col noto collezionista ed artista postale Guglielmo Achille Cavellini. “Ho chiamato il mio periodico autoprodotto semplicemente «Arte postale!», con la volontà di creare un circuito amichevole ed aperto di autori impegnati nel libero scambio di qualunque genere di idee e lavori, superando qualsiasi differenza razziale, ideologica e linguistica. Una sorta di «social network» che ha anticipato internet col semplice uso di lettere, cartoline e francobolli”. In tutto questo periodo hanno partecipato alla rivista circa mille autori da sessanta Paesi.

I testi sono in italiano e inglese; la pubblicazione conclusiva è richiedibile, inviando con vaglia postale o in francobolli “ben occultati in busta” -altro richiamo postale che andrebbe sviluppato!- 12,00 euro a Vittore Baroni, via Battisti 339, 55049 Viareggio (Lucca).

Due collage: il primo, di Vittore Baroni, è intitolato “Mail art is dada” ed è servito per creare una pagina di “francobolli” in tema; nel secondo, di Lucio Balducci, lo stesso Baroni è ritratto mentre guarda attraverso la silhouette di Ray Johnson, tra i padri fondatori della mail art
Due collage: il primo, di Vittore Baroni, è intitolato “Mail art is dada” ed è servito per creare una pagina di “francobolli” in tema; nel secondo, di Lucio Balducci, lo stesso Baroni è ritratto mentre guarda attraverso la silhouette di Ray Johnson, tra i padri fondatori della mail art
Di Vittore Baroni: “Postcarts - Cartoline d'artista”
La storia del periodico, raccontata dal protagonista (file pdf)
           




Senza fine le Olimpiadi
26 Mar 2010 18:26 - LIBRI E CATALOGHI
Dopo cinque volumi e due aggiornamenti, Alvaro Trucchi torna sui vincitori dei Giochi estivi svoltisi tra il 1896 e il 2004
La copertina del nuovo aggiornamento
La copertina del nuovo aggiornamento

Anche per capitoli da tempo chiusi come le passate Olimpiadi non si finisce mai di scoprire cose nuove. Lo sa bene Alvaro Trucchi che, dopo avere negli anni scritto cinque volumi su “I vincitori di medaglie olimpiche” delle edizioni estive, ha sfornato due aggiornamenti. Ed ora è arrivato al terzo (248 pagine in bianco e nero, 15,00 euro postali compresi).

Come quelli che lo hanno preceduto, si dedica a tutte le edizioni tra il 1896 ed il 2004, segnalando francobolli ma anche annulli, interi, affrancature meccaniche ed altri elementi postali usciti di recente o scoperti negli ultimi tempi grazie ad analisi più approfondite e confronti. Per esempio, tra 2007 e 2008 Guinea ed Antigua & Barbuda hanno reso omaggio a due atleti che si distinsero durante “Atene 1896”. Sono lo statunitense Robert Garrett (giunse primo nel getto del peso e nel lancio del disco, secondo nel salto in lungo, terzo nel salto in alto) e il greco Spiridon Louis (primo alla maratona). Per contro, la fotografia impiegata con un francobollo neozelandese del 1990 ritrae anche il nordamericano Glen Cunningham; quindi va inserito nel relativo capitolo dedicato a “Berlino 1936”, dove il campione raggiunse l’argento nei 1.500 metri.

L’intento -dice l’autore- è “dare una maggiore completezza di notizie, è compito poi del collezionista scegliere cosa raccogliere e, per chi intende esporre a concorso, sapere cosa inserire”.

Come i precedenti, il volume è edito dall’Unione italiana collezionisti olimpici e sportivi (presso Coni servizi, piazza Lauro de Bosis 15, 00135 Roma).

Dello stesso autore (con Massimo Menzio): “XX Giochi olimpici invernali - Torino 2006”...
...“Vincitori di medaglie ai Giochi olimpici invernali”...
...e “Baron Pierre de Coubertin - Storia filatelico-postale”
           


Bilancio 2009, il commento dei sindacati
26 Mar 2010 13:41 - NOTIZIE DALL'ITALIA
“Una bellissima notizia”, dietro alla quale, però, ci sono due verità, una esterna e una interna. L’indice è puntato sui ritardi, le attese agli sportelli e il taglio di oltre diecimila posti di lavoro

“Una bellissima notizia che conferma lo stato di salute della nostra azienda nonostante la pesante crisi finanziaria e industriale che ha investito il mondo e quindi anche l’Italia”. Così commentano sei organizzazioni sindacali presenti nel settore (Slp-Cisl, Slc-Cgil, Uil poste, Failp-Cisal, Confsal comunicazioni e Ugl comunicazioni) all’annuncio, avvenuto ieri, dei particolari riguardanti il bilancio 2009 di Poste italiane.

“Ancora una volta -prosegue la nota- lo straordinario sforzo profuso dai lavoratori postali ha consentito di raggiungere un risultato impensabile, pur tra mille contraddizioni e difficoltà operative”. La solidità finanziaria di Poste italiane “pone però degli interrogativi per capire, innanzitutto, come si conciliano i buoni risultati di bilancio con lo stato di sofferenza in cui versano interi settori”. “È ormai a tutti noto in Italia come il servizio di recapito postale sia andato progressivamente peggiorando sia nella qualità, sia nella tempistica in considerazione che interi quartieri non vengono più serviti quotidianamente da tempo, nonostante il sensibile calo dei volumi postali. Così come è diffusa in larga parte del Paese l’insoddisfazione dei clienti per le lunghe attese negli uffici postali, anche per semplici operazioni finanziarie, per la mancata copertura delle postazioni di sportello”.

Allo stesso tempo, “appare assai strano constatare come tutte le attività interne si siano contratte o limitate al minimo a partire dalla carente strumentazione di lavoro, alla mancata manutenzione degli automezzi, al mancato pagamento di straordinari e missioni, ai carenti sistemi di sicurezza negli uffici, alla vendita progressiva del patrimonio immobiliare”.

“Appare ancor di più incomprensibile come un’azienda finanziariamente solida possa chiedere al sindacato di concorrere, attraverso processi di riorganizzazione forse necessari, al taglio di oltre diecimila posti di lavoro nel momento in cui il dramma occupazionale esplode violentemente in tutto il Paese. Riteniamo pertanto che la più grande azienda del Paese non possa dimenarsi tra due verità: una esterna che trasmette solidità di bilanci e positività di risultati e l’altra interna, a noi ben nota, che prefigura una condizione diversa”.

Per queste ragioni, l’amministratore delegato, Massimo Sarmi, “deve dire ai sindacati, e forse anche agli azionisti e al Paese, le reali condizioni attuali di Poste italiane e le sue prospettive future in presenza di una crisi oggettiva di tutti gli operatori postali europei. Solamente così il sindacato sarà disposto a continuare i negoziati in un quadro di trasparente verità e non solamente al chiuso dei palazzi aziendali”.

Sindacati di categoria critici contro Poste. Sul recapito ora sono gli stessi rappresentanti dei lavoratori ad ammetterlo: “interi quartieri non vengono più serviti quotidianamente da tempo”
Sindacati di categoria critici contro Poste. Sul recapito ora sono gli stessi rappresentanti dei lavoratori ad ammetterlo: “interi quartieri non vengono più serviti quotidianamente da tempo”
Il quadro generale presentato da Poste italiane
La lente su alcuni settori
Il confronto con il territorio
           


Gabbini e Simontacchi convergono sui problemi
26 Mar 2010 09:03 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Come presidenti del Club della filatelia d’oro e dell’Aisp hanno riscontrato “numerose possibilità di azioni sinergiche e nessun conflitto”

Comincerà solo in maggio ad operare, ma già ha raggiunto un risultato. È il Club della filatelia d’oro italiana, la cui nascita è stata annunciata formalmente due settimane fa. E che ora ha stretto un accordo con l’Associazione italiana di storia postale.

A svelarlo sono i relativi presidenti, Emanuele Gabbini ed Angelo Simontacchi. Si sono visti -precisa una nota- “per uno scambio di vedute sulla situazione attuale della filatelia italiana e per una reciproca illustrazione dei programmi delle rispettive associazioni”.

L’appuntamento si è rivelato “molto cordiale ed approfondito, riscontrando le più ampie convergenze sui problemi della filatelia”; al tempo stesso sono stati approfonditi i programmi delle due associazioni, “riscontrando le numerose possibilità di azioni sinergiche e nessun conflitto nei rispettivi programmi”.

I due delegati, inoltre, “hanno deciso di impegnarsi in prima persona ad avere un ruolo attivo in alcuni programmi” dei sodalizi. Infine, Gabbini ha aderito all’Aisp in qualità di socio accademico, e Simontacchi al Club come simpatizzante.

Emanuele Gabbini ed Angelo Simontacchi
Emanuele Gabbini ed Angelo Simontacchi
La nascita del Club
           



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