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quotidiano online
dir. resp. Fabio Bonacina
Siamo lieti di inviarle le notizie diffuse nell'ultima settimana da "Vaccari news", il primo quotidiano on-line di posta, filatelia e collezionismo.
Se desidera conoscerle in tempo reale, in qualsiasi momento può visitare la pagina www.vaccarinews.it, dove può trovare gratuitamente anche:
  • i programmi aggiornati di Italia, San Marino, Vaticano e Smom;
  • l'archivio di tutte le informazioni che abbiamo diffuso nel tempo (è possibile fare ricerche sia in ordine cronologico, sia per parola chiave, sia per area);
  • i comunicati diramati alla stampa;
  • l'elenco dei prossimi appuntamenti (mostre ed eventi).
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“Vm” - Al via la campagna abbonamenti
13 Gen 2012 00:14 - NOTIZIE DA VACCARI
“Vaccari magazine”, il semestrale cartaceo della società, conferma costi ed impostazione. Nonché lo sconto del dieci per cento su tutti i titoli della “Libreria filatelica”
Il semestrale è giunto al n°46
Il semestrale è giunto al n°46

Nonostante l’inflazione, il semestrale “Vaccari magazine” conferma la quota di abbonamento annuo del passato: ancora 35,00 euro per i due numeri del 2012, che debutteranno in occasione di “Veronafil”, quindi a fine maggio e a fine novembre.

Al tempo stesso confermata è la linea editoriale, definita da Paolo Vaccari: grande spazio (ogni uscita conta 112 pagine con illustrazioni a colori) alla filatelia e alla storia postale classiche italiane con qualche approfondimento su altri periodi o su altre latitudini. Una formula che nel tempo ha saputo accogliere importanti studi e per questo è stata premiata in diversi contesti. “Una rivista -aggiunge lo stesso direttore- che nei suoi ventitré anni è diventata da collezione, dato che i primi numeri, ormai esauriti, registrano in asta cifre sempre molto significative. Al tempo stesso, continuiamo a vendere direttamente gli altri arretrati disponibili, anche con offerte promozionali che vanno da 5,00 a 20,00 euro per copia, così da agevolare i nuovi interessati o chi sta cercando argomenti specifici”.

“Proprio in questi giorni abbiamo aggiornato l’indice analitico con gli ultimi tre anni e lo proponiamo nella versione integrata sulla piattaforma elettronica Issuu, dove può essere sfogliato gratuitamente, e da dove è possibile (iscrivendosi in forma gratuita) scaricare il file pdf e stamparlo”.

L’abbonamento a “Vaccari magazine” -va ricordato- permette alcune agevolazioni, come lo sconto del dieci per cento su tutti i titoli della “Libreria filatelica”.

A dirigere la rivista è Paolo Vaccari
A dirigere la rivista è Paolo Vaccari
“Vaccari magazine”, per saperne di più
L'indice analitico integrato su Issuu
La “Libreria filatelica”
           


Con Adeline André, trasparenza e ironia
12 Gen 2012 17:38 - DALL'ESTERO
Da domani in prevendita la nuova tappa della serie francese dedicata agli stilisti

Nuovo anno e nuovo appuntamento della Francia con gli stilisti di grido. Di cui non sono proposti modellini riguardanti, per dire, vestiti o accessori, ma viene chiesto loro di concepire la carta valore stessa.

L’interpretazione di Adeline André arriverà domani in prevendita a Parigi, e con lunedì 16 sarà disponibile in tutte le restanti sedi.

“Ho avuto subito l’idea di un supporto trasparente -dice la diretta interessata- perché così prenderà il fondo del colore della busta o del pacco in cui sarà applicato”. Al solito, la partenza è un cuore simbolico, poi suggerito alla clientela per inviare lettere d’amore o partecipazioni di nozze. “Ho disegnato il cuore innamorato, il cuore ribollente, in fusione, una pezza d’amore da applicare per innamorarsi”. È lo stesso concetto presente sul minifoglio, il quale raccoglie cinque esemplari da 60 centesimi. Il dentello è anche disponibile in raccolte da trenta pezzi, sempre autoadesivi. Si aggiunge un secondo taglio, da 1,00 euro, predisposto pure in versione gommata.

Il minifoglio con cinque pezzi
Il minifoglio con cinque pezzi
L'emissione del 2011, ideata da Maurizio Galante
Francobolli trasparenti: il natalizio della Finlandia
           


L’Upu si organizza per le emergenze
12 Gen 2012 12:58 - DALL'ESTERO
Varato un fondo teso ad aiutare subito i Paesi colpiti da calamità, naturali o meno. Due anni fa il sisma di Haiti

Trarre una lezione dall’esperienza vissuta con Haiti, esattamente due anni colpita da un terribile sisma. È quello che ha fatto il consiglio di amministrazione dell’Unione postale universale, che ora ha deciso di organizzarsi meglio. Nel senso di privilegiare una struttura in grado di affrontare le emergenze piuttosto che intervenire a ruota dei fatti. È il Fondo d’emergenza e solidarietà.

Prima -ammette il presidente del progetto “Cooperazione tecnica e riforma postale” nonché ispettore generale al ministero delle Poste e delle telecomunicazioni in Camerun, Younouss Djibrine, “la colletta poteva ritardare di mesi l’intervento dell’Upu. Con tale supporto, può agire davvero all’urgenza per ripristinare i servizi di base, quali trasporto pacchi e trasferimenti finanziari”.

Adesso l’Unione dispone di uno strumento per ristabilire rapidamente le prestazioni di settore in una qualsiasi regione toccata da inondazioni, terremoti, uragani, incendi o conflitti armati. Al bisogno, l’Upu chiederà al Paese coinvolto di fornire un rapporto dei luoghi precisi in cui riparare le istallazioni danneggiate, disporre uffici mobili, acquisire il materiale necessario.

Verrà alimentato attraverso contributi volontari resi disponibili da governi, operatori designati, unioni ristrette o altri partner. A dare l’esempio è stata la Svizzera.

Negli ultimi anni l’Upu ha speso un milione e mezzo di franchi elvetici per agire nelle principali disgrazie planetarie, dallo tsunami nell’Asia del Sud del 2004 al sisma e alle inondazioni del Pakistan registrate nel 2008 e nel 2010, passando dal ciclone “Nargis” in Myanmar del 2008 e al ritorno della pace in Liberia e Sierra Leone.

Port-au-Prince (Haiti) - Posta salvata dopo il terremoto del 12 gennaio 2010 (foto: Upu/Sophia Pais)
Port-au-Prince (Haiti) - Posta salvata dopo il terremoto del 12 gennaio 2010 (foto: Upu/Sophia Pais)
La difficile ripresa di Haiti
Lo tsunami del 2004
Le truffe collegate agli aiuti per il ciclone “Nargis”
           




Cisl: una follia le proposte dell’Antitrust
12 Gen 2012 09:10 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Dopo la Cgil, anche il più potente sindacato del settore interviene in merito al possibile smembramento del Bancoposta
Pure la Cisl interviene sul Bancoposta
Pure la Cisl interviene sul Bancoposta

Dopo la Cgil, anche la Cisl interviene in merito alla proposta, avanzata dall’Agcm e definita letteralmente una follia, di smembrare il Bancoposta.

L’obiettivo -dice la nota sottoscritta dal segretario generale della Slp-Cisl, Mario Petitto è “distruggere l’ultima grande azienda integrata di questo Paese”. Sapendo che le specifiche proposte avanzate dall’Agcm al Governo “non contengono nulla di nuovo, ma ripropongono un’idea vecchia… come se questo Paese avesse bisogno di un’altra banca”.

In questo momento -prosegue il rappresentante del più influente sindacato di categoria- tutti gli operatori del mondo sono in crisi perché è andato in crisi il tradizionale modello di comunicazione cartacea. Quella diretta da Massimo Sarmi è la realtà “che meglio di altre ha retto l’impatto della scomposizione e della liberalizzazione dei mercati postali, riuscendo a compensare il calo di volumi e i ricavi del settore corrispondenza attraverso l’integrazione di servizi finanziari, assicurativi, di telefonia e di alto valore aggiunto. Tutto questo ha consentito la sopravvivenza di una rete capillare in ogni angolo d’Italia, spesse volte anche con funzioni di socialità e di aggregazione”.

Lo sforzo profuso da manager e sindacato e i sacrifici dei lavoratori hanno consentito di mantenere importanti livelli occupazionali per 145mila famiglie, anche se sulla via della pesante riorganizzazione già si sono perduti 70mila posti di lavoro.

Molti operatori stranieri “guardano oggi al modello integrato di Poste italiane come unica strada per risanare le loro aziende in crisi e allontanare il rischio di fallimento. Appare quindi assai singolare che proprio in Italia, strano Paese, si tenti di distruggere un modello vincente che altri vorrebbero copiare. Siamo convinti che dietro l’ansia delle liberalizzazioni si nasconda l’ennesimo favore al sistema bancario, concausa della crisi finanziaria mondiale, neutralizzando un possibile concorrente”.

L'intervento della Slc-Cgil
Le proposte dell'Autorità garante
           


Gli scritti di Artemisia
12 Gen 2012 00:33 - LIBRI E CATALOGHI
La mostra chiuderà il 29 gennaio, ma le lettere della pittrice sono state raccolte in un libro firmato De Luca editori d’arte
Il saggio è coordinato da Francesco Solinas, attivo anche nella mostra
Il saggio è coordinato da Francesco Solinas, attivo anche nella mostra

Se la mostra ha permesso di riscoprire il personaggio, il libro darà la possibilità di approfondirne la figura, sapendo che le missive contenute hanno contribuito a realizzare la stessa rassegna.

La prima è “Artemisia Gentileschi - Storia di una passione”, ospitata ancora fino al 29 gennaio presso palazzo Reale di Milano (dal 15 marzo sarà a Parigi). Il secondo è “Lettere di Artemisia”, la raccolta proposta da De Luca.

Questa è curata da Francesco Solinas, tra gli artefici anche dell’appuntamento lombardo, con la collaborazione di Michele Nicolaci e Yuri Primarosa. Rappresenta -scrivono dalla casa editrice- “la più vasta e completa raccolta della corrispondenza della grande pittrice nata a Roma nel 1593 e morta a Napoli, dopo il 1653, all’apice della sua fama internazionale”.

In 160 pagine in bianco e nero (20,00 euro) offre oltre settanta epistole e trentotto illustrazioni; l’edizione critica e annotata include più di trentacinque inediti relativi alla corrispondenza professionale ed amorosa intrattenuta con il gentiluomo fiorentino Francesco Maria Maringhi (Firenze 1593 - Napoli dopo il 1653), agente e socio in affari del nobile cavaliere Matteo Frescobaldi (1577-1652), amico della artista.

Oltre ai documenti scoperti di recente, autografi di Artemisia e del marito Pierantonio Stiattesi relativi al soggiorno fiorentino e al suo ritorno a Roma nel 1620, il saggio include tutte le corrispondenze già diffuse di Artemisia, nuovamente annotate dall’apparato storico-critico. Tra queste, quelle scritte da Napoli all’amico cavalier Cassiano dal Pozzo (1588-1657), erudito e amatore d’arte residente a Roma, a don Antonio Ruffo (1610-1678), aristocratico collezionista messinese, ai granduchi Cosimo II (1620) e Ferdinando II de’ Medici (1635), al loro ministro Andrea Cioli, a Galileo Galilei e al duca Francesco I d’Este (1635, 1637).

In alcuni casi gli originali sono andati dispersi o distrutti e nella raccolta sono ripresi utilizzando le prime edizioni curate da Giovanni Gaetano Bottari (1754) e Vincenzo Ruffo (1916); i restanti, pubblicati nel corso del Novecento, sono stati nuovamente trascritti.

“Artemisia Gentileschi - Storia di una passione”, la visita di “Vaccari news”
           




Bisio e Siani sul grande schermo. Dal 18 gennaio
11 Gen 2012 20:37 - NOTIZIE DALL'ITALIA
È “Benvenuti al nord”, sequel della fortunatissima storia, ambientata in un ufficio postale, “Benvenuti al sud”
La locandina
La locandina

Squadra vincente non si cambia. E sostanzialmente nemmeno la trama, ora ribaltata.

“Benvenuti al sud” (a sua volta adattamento italiano della pellicola francese “Giù al nord”), raccontava il rapporto tra il brianzolo direttore di ufficio postale Alberto Colombo (interpretato da Claudio Bisio), spedito a Castellabate (Salerno) per punizione, e l’indolente portalettere Mattia Volpe (Alessandro Siani). Registrando trenta milioni di euro, si è rivelato un campione di incassi, tanto da giustificare il sequel, “Benvenuti al nord”, che arriverà sul grande schermo il 18 gennaio.

La nuova vicenda vede confermati, accanto al regista Luca Miniero, tutti gli attori principali mogli comprese, Angela Finocchiaro e Valentina Lodovini. Con l’ingresso di Paolo Rossi nei panni di Palmisan, incaricato dalla società di condurre il piano Erpes, acronimo per “efficienza, rapidità, puntualità, energia e sorriso”.

La storia: adesso è Mattia-Siani a dover risalire la Penisola con giubbotto fendinebbia, per confrontarsi ancora una volta con Alberto-Bisio. L’impatto del campano con il nuovo ambiente e con la vita del collega sarà catastrofico, al punto che i due, abbandonati dalle consorti, si troveranno a misurarsi con le differenze etniche dei loro caratteri. Così Mattia imparerà il senso di responsabilità da Alberto, mentre Alberto ritroverà la leggerezza grazie a Mattia. L’arrivo dei compaesani metterà nuovamente a repentaglio la loro amicizia; sarà una festa degli alpini in un piccolo paesino di montagna, fra polenta e balli, lo scenario della riconciliazione.

Il film è stato girato soprattutto a Milano (zone Isola e Centro), con una particolare attenzione agli immobili postali di Cordusio. Cui si aggiungono Castellabate, Lodi, Macugnaga (Verbano-Cusio-Ossola), Piobbico (Pesaro e Urbino).

Nando Paone, Valentina Lodovini e Nunzia Schiano arrivano a Milano. Il richiamo è alla celebre scena di “Toto, Peppino e… la malafemmina” (foto: Marina Alessi)
Nando Paone, Valentina Lodovini e Nunzia Schiano arrivano a Milano. Il richiamo è alla celebre scena di “Toto, Peppino e… la malafemmina” (foto: Marina Alessi)
L'anticipazione di “Vaccari news”
Le riprese
“Benvenuti al sud”
           


“A rischio la sostenibilità finanziaria del gruppo”
11 Gen 2012 15:31 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Lo asserisce la Slc-Cgil, riferendosi ai suggerimenti dell’Agcm. Denunciando inoltre “la persistente sottovalutazione dell’azienda sul servizio di recapito”
La Slc-Cgil riflette soprattutto sulle attività finanziarie del gruppo
La Slc-Cgil riflette soprattutto sulle attività finanziarie del gruppo

Mentre palazzo Chigi si prepara a mettere nero su bianco le liberalizzazioni, i vari settori interessati si mobilitano. Nell’ambito postale si evidenzia l’intervento della segreteria nazionale della Slc-Cgil, che ha richiesto un incontro sia con l’amministratore delegato di Poste Massimo Sarmi, sia con il ministro a Sviluppo economico, infrastrutture e trasporti Corrado Passera.

Attraverso la segnalazione dell’Agcm -dice la nota- si è riaperto il dibattito. “Con una ambiguità di fondo, ovviamente incoraggiata dalle scelte del management di fare di Poste un gruppo sostanzialmente focalizzato sull’attività bancaria”.

“L’Antitrust, incredibilmente, eludendo il fatto che Poste colloca prodotti finanziari di altre banche e che svolgerà (!) l’attività di mediocredito attraverso la struttura di Mediocredito centrale, immagina che liberalizzazione e separazione societaria siano l’una conseguenza dell’altra”.

“Le Poste, in tutto il mondo -ricorda Slc-Cgil- sono aziende ibride che svolgono un’attività diversa da quella bancaria, che giustamente è quella di creare e gestire prodotti finanziari, oltre che il risparmio”. Del resto, la stessa Antitrust riconosce la diversità di Bancoposta quando afferma che “…né è in grado di svolgere attività di finanziamento in proprio sul mercato, né opera in piena integrazione con le banche nel sistema dei pagamenti”.

“La posizione dell’Antitrust, ovviamente legittima seppur forzata, apre un grande problema di gestione complessiva del gruppo e soprattutto del suo equilibrio di bilancio. Lo scorporo di Bancoposta, infatti, rischia di mettere in discussione sia l’unitarietà dell’insieme della filiera, ovvero l’intreccio stretto fin qui realizzato tra servizi bancari, assicurativi, commerciali e sistemi di pagamento da una parte, e servizi di logistica e recapito dall’altro, che la sostenibilità finanziaria del gruppo stesso”.

“Non è e non può essere messo in discussione il tema dell’apertura dei mercati e della loro liberalizzazione”, però -è la precisazione del sindacato- “dalle decisioni che scaturiranno sul tema del modello societario rischiano di venire messi in discussione migliaia e migliaia di posti di lavoro”.

“Il Governo non può affrontare questo tema come un semplice «dossier» dal titolo «liberalizzazioni» perché, ad oggi, il mestiere di Poste è diverso da quello delle banche. Certo, c’è spazio per una discussione di merito sulla neonata «Banca del Sud», perché, così come concepita… è un istituto che dovrebbe svolgere l’attività di mediocredito, tipico del sistema bancario”.

È necessario, inoltre, “che il management di Poste chiarisca bene i suoi obiettivi lasciando perdere la tentazione a «fare banca» che non è il suo mestiere e porterebbe Poste dentro un mondo che giustamente richiede regole uniformi”. Anche perché “siamo preoccupati per la persistente sottovalutazione dell’azienda sul servizio di recapito, nei confronti del quale sembra aver perso interesse da tempo”.

Le proposte dell'Agcm
Il richiamo di Mario Monti alle liberalizzazioni durante la conferenza stampa di fine anno
I numeri di un secolo fa
           




Trieste - I problemi arrivano in Regione
11 Gen 2012 10:07 - NOTIZIE DALL'ITALIA
L’interrogazione, presentata dal consigliere Paolo Pupulin, verte sui tagli agli orari e addirittura agli sportelli

Se il clima in Valle d’Aosta appare -in base all’incontro di ieri- ripianarsi, l’attenzione si sofferma su un’altra Regione autonoma, il Friuli-Venezia Giulia. Il cui Consiglio, sempre martedì, ha registrato l’interrogazione presentata da Paolo Pupulin (Pd).

Nel documento, il firmatario “richiama l’allarme lanciato dalle organizzazioni sindacali di categoria per il programma deciso dalla società Poste italiane di chiudere molti uffici in varie località della regione” e la contemporanea scelta di ridurre i giorni di apertura “in altre numerose realtà”. Si tratta di un programma per riorganizzare il servizio di pubblica utilità in concessione da parte dello Stato “presentato in sede nazionale, ma mai discusso”, riguardante soprattutto le province di Pordenone e Udine.

Tale ristrutturazione, contrastata dagli amministratori locali, “viene giustificata per l’onerosità dei costi della presenza su territori marginali, ma soprattutto per la limitatezza degli attuali organici, che progressivamente sono stati ridimensionati a causa del mancato adeguamento con nuovo personale come sollecitato in più occasioni da parte dei rappresentanti sindacali degli operatori postali”.

Paolo Pupulin ha chiesto, perciò, di conoscere quali iniziative l’Ente guidato da Renzo Tondo abbia intrapreso per garantire un minimo di prestazioni indispensabili. Sollecitando a verificare se le decisioni assunte dalla società siano compatibili con gli impegni sottoscritti nella convenzione con lo Stato.

Infine ha domandato quali azioni si intenda mettere in campo per contrastare un taglio così rilevante, aprendo un confronto diretto con la direzione dell’azienda.

Il consigliere ha riscontrato particolari tagli soprattutto nelle province di Pordenone e Udine (nella foto, l'ufficio di Buja, Udine)
Il consigliere ha riscontrato particolari tagli soprattutto nelle province di Pordenone e Udine (nella foto, l'ufficio di Buja, Udine)
L'incontro ad Aosta
Friuli-Venezia Giulia, così l'Anci
           


A Mayotte tornano i francobolli francesi
11 Gen 2012 00:53 - DALL'ESTERO
Diventata Dipartimento, l’isola al largo del Mozambico dice addio alle produzioni locali. Novità potrebbero giungere anche da altre latitudini
Il francobollo del 31 dicembre; è l'ultimo ad essere targato Mayotte
Il francobollo del 31 dicembre; è l'ultimo ad essere targato Mayotte

L’ultimo francobollo, un 60 eurocentesimi, è uscito il 31 dicembre in congiunta con le Terre Australi e Antartiche, dedicato alla “Marion Dufresne”. Nel frattempo, il capitolo dedicato a Mayotte è stato chiuso definitivamente, in quanto il 31 marzo 2011 l’isola è diventata centounesimo Dipartimento francese e, come tale, ora deve impiegare i normali francobolli emessi a Parigi. Alla stregua di Guadalupa, Guyana, Martinica e Réunion.

Da un punto di vista geografico, Mayotte fa parte dell’arcipelago delle Comore, collocato tra Mozambico e Madagascar. A differenza delle altre isole, tuttavia, nel referendum del 1974 rifiutò di diventare indipendente, restando una Collettività territoriale e poi, dal 2000, una Collettività dipartimentale.

I primi francobolli targati Mayotte risalgono al novembre del 1892, ma dal 1911 al 1950 impiegò quelli del Madagascar, poi delle Comore e con il 1975 della stessa Francia. Le produzioni locali tornarono il 2 gennaio 1997, prima espresse in franchi, quindi in euro.

Nei prossimi tempi potrebbero esservi altre novità fra le cartevalori. Mentre, nell’ambito delle trattative con la Serbia, si cerca di attribuire un nome più articolato al Kosovo, la Giamaica ha annunciato di voler abbandonare Elisabetta II.

La presentazione ufficiale del cambio (in francese)
Il Consiglio generale di Mayotte (in francese)
           




Nuova fase in Valle d’Aosta
10 Gen 2012 21:03 - NOTIZIE DALL'ITALIA
Oggi l’incontro tra il presidente della Regione, Augusto Rollandin, e gli attuali vertici di Poste per l’area, Pietro La Bruna, e per la filiale, Antonio Cicchiello

Dopo le fasi tese, la distensione. Sempre avendo presente il servizio, in un territorio montuoso e peculiare. Oggi il presidente della Regione Valle d’Aosta, Augusto Rollandin, si è incontrato con il nuovo responsabile di Poste italiane per il Nord Ovest, Pietro La Bruna, e con il neo direttore della filiale di Aosta, Antonio Cicchiello.

L’incontro è stato definito dalla Regione di “massima e reciproca collaborazione”, “un confronto costante sul livello, la qualità e il numero dei servizi erogati ai cittadini, soprattutto nei piccoli comuni della Valle”.

Augusto Rollandin e i rappresentanti della società -si legge nella nota, che evidentemente non tiene conto dei burrascosi periodi registrati nel recente passato- “hanno convenuto sulla necessità di continuare a mantenere la collaborazione che ha distinto i rapporti in questi anni tra Poste italiane e Regione Valle d’Aosta, con un particolare riguardo alla tempestiva informazione su possibili cambi e rimodulazioni degli orari degli uffici, ridimensionamenti stagionali e altri aspetti”.

“Nell’incontro -ha commentato lo stesso presidente- i nuovi dirigenti di Poste italiane hanno manifestato l’intenzione di porre massima attenzione per la nostra realtà, caratterizzata da un territorio di montagna fatto di piccoli comuni, nei quali il servizio postale ha sempre rappresentato un importante punto di riferimento per i residenti, in particolare per gli anziani, ma anche per i turisti. Siamo ovviamente soddisfatti di questa attenzione e siamo disponibili a collaborare affinché vi siano sinergie finalizzate alla soddisfazione delle esigenze della popolazione”.

L'incontro di oggi ad Aosta (foto: Regione)
L'incontro di oggi ad Aosta (foto: Regione)
Augusto Rollandin un anno fa: “Rapportarsi con Poste italiane è impossibile”
Il cambio della guardia - Pietro Raeli da Torino a Milano
           


Dai “salotti” piemontesi del Cifo a Modena
10 Gen 2012 15:52 - APPUNTAMENTI
La Collezionisti italiani di francobolli ordinari ha definito i propri incontri mensili del 2012. Nel frattempo, la città emiliana ospiterà la “Mutina”
Il lunario filatelico firmato Cifo
Il lunario filatelico firmato Cifo

La Collezionisti italiani di francobolli ordinari, oltre ad avere concepito un proprio calendario 2012 scaricabile gratuitamente, ha programmato già tutto il nuovo anno. Rendendo pubblica la lista dei “salotti” di Pecetto Torinese (Torino). Il via, salvo neve, verrà dato venerdì 13 gennaio, proseguendo poi il 10 febbraio, il 16 marzo, il 13 aprile, l’11 maggio, l’8 giugno, il 12 luglio (unico giovedì), il 14 settembre, il 19 ottobre, il 9 novembre ed il 14 dicembre. L’incontro di febbraio prevede, inoltre, l’assemblea annuale. Punto di riferimento è l’immobile di piazza Rimembranza 1 dalle ore 20.30.

Nel frattempo, il 14 ed il 15 gennaio Modena ospiterà il tradizionale convegno commerciale. È la “Mutina”, promossa dall’Associazione filatelico-numismatica cittadina al Palamolza, collocato in viale Molza. Si tratta di una mostra-mercato dedicata a francobolli, cartoline, monete, banconote, telecarte, sorpresine kinder, miniassegni, biglietti di lotterie e tutto ciò che riguarda il collezionismo. La rassegna potrà essere raggiunta nella fascia 9-18, ricordando che la domenica chiuderà alle 16. Accanto ai tavoli, la mostra: il Circolo filatelico culturale “Alessandro Tassoni” sposterà allo stesso Palamolza metà delle collezioni che, sotto il nome “È bello stare insieme”, propone fino al giorno 15 presso la propria sede, ubicata al n°91 del vicino viale Monte Kosica.

Per scaricare il calendario della Collezionisti italiani di francobolli ordinari (file pdf)
La mostra del Circolo filatelico culturale “Alessandro Tassoni”
Sicilia: ultimi giorni per l'iniziativa di Aidone
           




Le storie di Roald Dahl “catturano” Royal mail
10 Gen 2012 10:24 - DALL'ESTERO
Oggi l’emissione dedicata all’aviatore diventato famoso soprattutto per i suoi libri rivolti ai giovanissimi

I voli aerei fanno rima con la letteratura per l’infanzia di alta qualità? La risposta potrebbe essere positiva. Se Antoine de Saint-Exupéry, l’autore del “Piccolo principe”, resta un punto di riferimento planetario, non va dimenticato Roald Dahl, l’altro aviatore celebre per i suoi libri rivolti ai più piccoli, tradotti in quarantanove lingue e stampati in oltre cento milioni di copie. Senza considerare le applicazioni collegate, dalla cinematografia alla musica.

Nato nel 1916 a Llandaff, in Galles, e morto nel 1990 a Londra, viene ricordato oggi dal Regno Unito attraverso una serie articolata in sei francobolli dai seguenti nominali: prima classe, ora 46 pence (la vignetta si ispira al romanzo “La fabbrica di cioccolato”), 66 (“Furbo, il signor Volpe”), 68 (“James e la pesca gigante”) e 76 pence (“Matilde”), 1,00 (“Gli sporcelli”) e 1,10 sterline (“Le streghe”). Si aggiunge un foglietto, dedicato ai trent’anni del “Grande gigante gentile” e composto da quattro dentelli con facciali pari a prima classe, 68, 76, 100 pence. Tra i prodotti collegati, un libretto di prestigio (11,47 sterline).

In tutti i casi, le immagini attingono alle illustrazioni firmate da Quentin Blake.

“Le stupende e senza tempo storie di Roald Dahl -è il commento che giunge da Royal mail- hanno toccato le vite di bambini e adulti lungo il Regno Unito e attorno al mondo”.

La serie, giunta oggi agli sportelli
La serie, giunta oggi agli sportelli
Antoine de Saint-Exupéry tra filatelia e posta
Il sito dedicato a Roald Dahl (in inglese)
           


Il calendario 2012 dedicato alla filatelia religiosa
10 Gen 2012 01:45 - NOTIZIE DALL'ITALIA
L’iniziativa viene dal sodalizio torinese che porta il nome di don Pietro Ceresa

Di calendari ce ne sono davvero tanti, ma per il 2012 ne arriva anche uno specializzato in un settore del collezionismo postale. È stato concepito dal Gruppo di filatelia religiosa “Don Pietro Ceresa” di Torino.

Riporta -annuncia il sodalizio- per ogni mese francobolli e annulli di una festività o di un santo o beato, “specie quelli posti sugli altari negli ultimi anni, sovente neanche segnalati nei calendari classici ma ricordati sul nostro bollettino «Filatelia religiosa flash» o segnalati dai soci”.

“Ci auguriamo che il calendario, pur nella sua semplicità, possa risultare gradito”; gli interessati ma non iscritti devono richiederlo ad Angelo Siro (via Paganini 11, 10042 Nichelino TO), allegando “l’offerta di un piccolo contributo che andrà in beneficenza” per le missioni della Consolata di Torino in Etiopia.

Il calendario: la copertina ed il mese di gennaio
Il calendario: la copertina ed il mese di gennaio
La filatelia religiosa ed internet
Calendari dentellati - Aspettando Barbanera, l’emissione belga
           




Niente moduli, e scatta la multa
09 Gen 2012 20:25 - NOTIZIE DALL'ITALIA
L’Agcm commina 540mila euro di sanzioni amministrative in capo a Poste italiane per pratiche commerciali scorrette

La mancanza di moduli non deve obbligare la clientela a richiedere prestazioni superiori
La mancanza di moduli non deve obbligare la clientela a richiedere prestazioni superiori

Non ci sono i bollettini? Allora agli sportelli suggeriscono di utilizzare altri supporti, naturalmente più costosi. Ma adesso il “giochino” -in buona o in cattiva fede- è stato pesantemente punito dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato con due sanzioni per complessivi 540mila euro.

È la notizia diffusa oggi dall’Agcm, al tempo stesso tesa a sostenere il Governo di Mario Monti nel suo impegno ad aprire il mercato. Anche nel settore postale, come ampiamente sottolineato dalla relazione diffusa settimana scorsa.

Il procedimento che ha portato alle multe riguarda raccomandate e pacchi ordinari, sostituiti -proprio a causa dell’asserita mancanza dell’apposita modulistica- con “raccomandata1” e “paccocelere 3”, questi ultimi supporti non inseriti nel servizio universale e dunque più onerosi.

“Alcuni consumatori -confermano i documenti- hanno lamentato l’irreperibilità in diversi uffici postali di Napoli dei moduli previsti per l’invio della «posta raccomandata» e la conseguente impossibilità di usufruire del servizio postale in questione, nonché il dirottamento da parte degli addetti allo sportello verso il più costoso servizio di «posta raccomandata1»; analoghe condotte sono state riscontrate da altri consumatori con riferimento ad alcuni uffici postali di Avellino, Roma, Como, Milano e Cagliari, presso i quali il servizio «pacco ordinario» sarebbe risultato indisponibile per carenza dell’apposita modulistica e gli operatori avrebbero indirizzato i consumatori verso l’utilizzo del più oneroso servizio «paccocelere 3»”.

Da parte sua -prosegue l’Antitrust- l’azienda “ha sempre riconosciuto l’effettiva indisponibilità della modulistica con riferimento alle situazioni occorse ai segnalanti, addebitando queste ultime a problematiche connesse al processo di approvvigionamento, salvo i casi in cui l’oggetto di doglianza era anche il reindirizzamento da parte degli operatori di sportello dai prodotti di categoria economica inferiore” agli altri. In questi casi Poste, “nel dare riscontro alle lamentele degli utenti, ha, invece, rilevato la disponibilità della modulistica e ha attribuito il comportamento posto in essere dai dipendenti a proprie iniziative personali, asserendo di non aver mai dato indicazioni circa l’uso, ai fini del raggiungimento degli obiettivi commerciali, di espedienti in contrasto con il proprio codice etico”.

Ad ogni modo, il Garante ha considerato tali pratiche commerciali come scorrette. Comminando la doppia sanzione amministrativa, 280mila euro per il primo e 260mila euro per il secondo frangente.

L’Antitrust sulle prossime liberalizzazioni
Corriere espresso, una settimana fa la revisione al tariffario
Tnt e gare - I precedenti casi affrontati dal Garante
           


Helsinki capitale del design
09 Gen 2012 15:24 - DALL'ESTERO
Il titolo che la capitale finnica manterrà per l’anno in corso verrà sottolineato con otto francobolli

Le promesse sono impegni, e la Finlandia sta per concretizzare i propri. Gli otto bozzetti giudicati migliori fra i 1.422 giunti attraverso un concorso pubblico on-line diverranno francobolli con il 23 gennaio prossimo.

Oggi anche nel Paese scandinavo hanno ripreso le attività dopo la pausa di fine anno, diffondendo le relative immagini. Ogni proposta vincente è stata trasformata in carta valore di prima classe, adesso 75 centesimi, e la serie raccolta in un carnet da 6,00 euro.

Serviranno a promuovere Helsinki come capitale mondiale del design lungo il 2012. Con la loro eterogeneità, gli esemplari vogliono sottolineare il carattere pubblico della genesi. I sette autori sono, infatti, professionisti come dilettanti, persone adulte e persino due bambini: la designer grafica francese Chloe Chapeaublanc, lo studente del settore di Helsinki Sini Henttonen, la designer tessile di Tampere Katja Hynninen, lo scolaro di Helsinki Daniel Kallsrtöm, il designer grafico di Lahti Ville Korhonen, il seienne di Espoo Elias Ollila e la grafica designer freelance di Helsinki Varpu Kangas (cui si devono due idee).

Gli otto disegni trasformati in francobolli e confermati oggi; arriveranno il 23 gennaio
Gli otto disegni trasformati in francobolli e confermati oggi; arriveranno il 23 gennaio
L'annuncio del progetto
La scelta dei vincitori
Il sito del concorso (in finlandese)
           




Le lettere ai genitori? Diverranno installazione
09 Gen 2012 09:55 - APPUNTAMENTI
Al via il progetto che vede Alessia De Montis, per ora, raccogliere missive. Il 12 gennaio la tavola rotonda

Il 12 gennaio la tavola rotonda “Cara mamma e caro papà” (alle 18,30 in foro Buonaparte 67 a Milano), ma già ora si può partecipare all’iniziativa collegata e sostenuta dal Museo fondazione “Luciana Matalon”.

L’invito è scrivere in modo anonimo una lettera aperta ai genitori, “per fissare attraverso un gesto poetico parole mai dette e sedimentate nel fondo dell’anima. Collettivizzare le proprie emozioni, condividere uno stato d’animo che pensavamo solo nostro aiuta a riconoscerne il valore universale, perché no, terapeutico”.

Senza alcuna pretesa di analizzare clinicamente la questione, l’idea di Alessia De Montis si prefigge un doppio scopo: alleggerire l’animo da fardelli inespressi attraverso l’impegnativo gesto del mettere nero su bianco i pensieri e, leggendo quanto vergato dagli altri, ammettere come quelli citati siano elementi ricorrenti nella vita di tutti, non dipendenti dalla sfera privata.

Successivamente, l’opera prenderà una forma. Da virtuale diverrà fisica, tangibile: l’installazione è il prosieguo naturale del processo creativo. Una grande struttura in vetro (come simbolo della permeabilità tra sfera intima e pubblica) accoglierà le missive stampate e precedentemente accartocciate. All’interno verrà montato un grosso ventilatore e la sua pavimentazione sarà coperta di sale, testimonianza solidificata e tangibile delle lacrime versate. L’aria generata creerà un turbinio di lettere che colpiranno chi varcherà la soglia ed entrerà nella stanza.

I pensieri ai genitori concretizzati sulla carta vogliono essere raccolti, letti e condivisi in una catarsi (personale) e al contempo collettiva (permeabile), “per capire che siamo tutti figli di un padre ed una madre per mezzo dei quali siamo sulla terra”, racconta la stessa De Montis.

All’incontro di giovedì parteciperanno, fra l’altro, la critica e curatrice Alessia Locatelli e il docente all’Università degli studi di Milano Massimo Rizzardini.

La tavola rotonda è prevista per il 12 gennaio
La tavola rotonda è prevista per il 12 gennaio
Il sito per “spedire” le lettere
Museo fondazione “Luciana Matalon” - Nel 2010 la cassetta di Marica Fasoli…
…e i “francobolli” di Giordano Redaelli
           


Sri Lanka - Contro i francobolli interviene la Difesa
09 Gen 2012 01:37 - DALL'ESTERO
Nuovo caso diplomatico aperto utilizzando i personalizzabili, in questo caso francesi
Uno dei personalizzati contestati
Uno dei personalizzati contestati

Persino il dicastero alla Difesa dello Sri Lanka si è sentito in obbligo di intervenire, citando la locale Ambasciata di Francia, per smentire qualsiasi iniziativa ufficiale. Perché, ancora una volta, il contrasto mai sopito nell’antica isola di Ceylon con la minoranza tamil si è giocato attraverso francobolli personalizzati.

Mentre nel 2007 era stato impiegato il servizio predisposto da Ottawa, questa volta ci si è rivolti a Parigi, richiedendo ed ottenendo esemplari con personaggi ed immagini che richiamano il gruppo nazionalista delle tigri, noto come Ltte. Quattro i soggetti adottati: il leader Velupillai Prabhakaran (ucciso nel 2009 e che dall’istituzione cingalese definiscono “psicopatico capo dei terroristi”), la bandiera, la mappa ed il fiore nazionale.

Questi francobolli -confermano da La poste- sono stati richiesti in dicembre e preparati il giorno 14, “periodo di feste, durante il quale la stamperia Phil@poste di Boulazac ha dovuto trattare oltre duemila domande di personalizzati a settimana”. Da qui la svista nella fase di controllo, e le immagini, riguardanti una “organizzazione nel 2006 classificata terrorista dall’Unione Europea”, sono state accettate e utilizzate. “Da oltre cinque anni, è il primo grave incidente che Phil@poste ha conosciuto” in tale ambito. Ne è sorto, comunque, un confronto con il ministero degli Affari esteri e con l’Ambasciata dello Sri Lanka a Parigi. Il 5 gennaio i dirigenti della stessa struttura postale hanno incontrato l’ambasciatore cingalese per presentare le scuse.

Il francobollo canadese per Navaratnam
Le tracce postali della guerra civile
Lingua tamil, il recente… infortunio malese
           




Il 1848-1849 a Venezia (e in Cadore)
08 Gen 2012 00:28 - LIBRI E CATALOGHI
Nuovo intervento editoriale di Franco Rigo, che questa volta punta agli aspetti storici e postali collegati alla Prima guerra d’indipendenza
Venezia all'epoca della Prima guerra d'indipendenza
Venezia all'epoca della Prima guerra d'indipendenza

Nuovo appuntamento con il materiale scelto da Franco Rigo e la sua Venezia. Dopo la storia della posta marittima e i luoghi della scrittura e della posta, tanto per stare agli ultimi volumi che ha firmato, ora si sofferma su un biennio particolare. È “C’era una volta… Venezia 1848-1849 - I Guerra d’indipendenza italiana”. Un modo -e lo ammette nel sottotitolo- per ricordare il centocinquantesimo dell’Unità.

Illustratissimo come i precedenti, in 152 pagine a colori di grande formato (25,00 euro) racconta, in italiano ed inglese, “una storia vera. A Venezia, palazzo Grimani, già sede delle Poste del Lombardo-Veneto, con il 22 marzo 1848 diventa il fulcro delle comunicazioni postali della Repubblica veneta (fino al giugno ‘48) e della Repubblica di Venezia fino alla resa (agosto ‘49). Qui affluivano tutti i plichi provenienti dal territorio veneto, dai vari Stati confinanti ed europei. Contemporaneamente veniva raccolta la corrispondenza da spedire per l’interno e per l’estero”.

Con il supporto di Claudio Daveggia, e affiancando ai documenti le carte, i dipinti e le fotografie, valorizza alcuni aspetti del servizio assicurato nel periodo. Per poi concentrarsi soprattutto sulla sua collezione (una parte del materiale è stata portata a Roma durante la mostra “Quel magnifico biennio 1859-1861”) e su alcuni episodi accaduti in Cadore.

Franco Rigo illustra al presidente della Camera, Gianfranco Fini, il suo materiale proposto all’esposizione “Quel magnifico biennio 1859-1861”
Franco Rigo illustra al presidente della Camera, Gianfranco Fini, il suo materiale proposto all’esposizione “Quel magnifico biennio 1859-1861”
“C'era una volta… Venezia 1848-1849” (acquista)
La scheda con l'indice
Gli ultimi libri dello specialista
La mostra “Quel magnifico biennio 1859-1861”
           


Le comunicazioni un secolo fa
07 Gen 2012 00:44 - GIORNALI, RIVISTE E SITI
Nel 1911 il servizio -che era postale, telegrafico e telefonico- incassò complessivamente quasi 157 milioni di lire, spendendone poco più di 132. I principali dettagli

Mentre il mondo produttivo si appresta, con lunedì, a tornare definitivamente al lavoro, e mentre gli specialisti riflettono su quanto suggerito dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato, può essere interessante domandarsi come fosse la situazione alla fine del 1911. Quindi, un secolo fa giusto. A rivelare i dati è la “Rivista delle comunicazioni”, edita nel 1912.

Innanzi tutto, uno sguardo d’insieme: mentre adesso l’Antitrust punta a separare il Bancoposta, allora la medesima Amministrazione, statale, inglobava non solo il servizio postale -certo diverso da quello odierno, e decisamente meno sviluppato sul fronte finanziario- ma anche le prestazioni telegrafiche e telefoniche.

Gli uffici erano organizzati in tre diverse classi. La prima offriva 234 sedi postali, 139 telegrafiche e 380 che assolvevano entrambe le funzioni, per un totale di 753 unità. Le restanti due classi contavano su 4.200 uffici postali, cui si aggiungevano 560 impianti solo telegrafici, 4.700 postali e telegrafici, 160 postali e fonotelegrafici, 26 telegrafici e fonotelegrafici, 150 postali, telegrafici e fonotelegrafici. Per un totale di altri 9.796 punti.

In essi vi operavano 14.153 impiegati di prima e seconda categoria (anche se la pianta organica ne prevedeva 15.143), cui si aggiungevano 10.152 agenti di ruolo e 5.545 fuori ruolo.

E il traffico? I valori si riferiscono all’esercizio 1910-1911 e contemplano 1.132.758.238 corrispondenze ordinarie a pagamento, cui bisogna aggiungerne 58.213.686 in esenzione da tassa. Quanto alle raccomandate, si calcolarono 33.196.208 plichi affrancati e 14.480.424 di servizio. I pacchi impostati furono 14.303.982, quelli arrivati 15.732.923.

Il trasporto era assicurato con 261 carrozze per uffici ambulanti e 121 per messaggeri. Si associavano 109 servizi automobilistici e 10.022 agenti rurali (9.435 portalettere e 587 collettori).

Una voce importante era rappresentata da vaglia e titoli di credito. Dei primi, a livello nazionale ne furono emessi 20.659.506 (per un importo pari a 827.797.724,83 lire) e pagati 20.505.263 (825.647.706,44), mentre ulteriori 639.467 mandati superarono i confini in uscita (per un valore di 97.081.593,47 lire) e 2.762.687 in entrata (222.424.964,61 lire). I titoli di credito emessi e pagati risultarono 200 e 760, per controvalori di 300.961,24 e 285.843,24 lire.

Pure un secolo fa il risparmio copriva un ruolo significativo. Alla conta, si registrarono 3.871.194 depositi; l’importo nelle lire dell’epoca era equivalente a 886.988.662. Anche in questo caso, la relazione sottolinea le rimesse degli emigrati: le operazioni firmate dagli italiani all’estero riguardavano 76.639 depositi per 65.234.815 lire.

Al 31 dicembre 1911, la lunghezza complessiva delle linee telegrafiche terrestri ammontava a 51.538 chilometri, con uno sviluppo di fili per 313.020 chilometri. Senza dimenticare la rete sottomarina, costituita da altri 2.652 chilometri di cavi con conduttori pari a 2.937. Su 10.992 apparati, 9.613 erano Morse e 644 Sounders; i restanti Hughes, Bandot, Wheatstone, Rowland. Tutti insieme lavorarono 102.963.089 comunicazioni. Le stazioni radiotelegrafiche erano 16, generanti un traffico pari a 24.040 unità.

Al comparto telefonico lavoravano 3.829 addetti, per servire 54.195 abbonati alle reti governative e 26.164 a quelle “sociali”. Il servizio si appoggiava su 68 reti urbane governative e 173 “sociali” (le interurbane erano complessivamente 497, le internazionali 13), nonché su 492 posti telefonici pubblici governativi e 908 “sociali”.

Ed ora le cifre d’insieme. Le entrate erano così ripartite: 118.427.435,51 lire di natura postale, 24.053.207,51 le telegrafiche, 14.486.923,85 le telefoniche. Sommati, gli incassi raggiunsero quota 156.967.566,87. Ben più alti delle spese, dichiarate complessivamente per 132.264.571,80!

Una delle corrispondenze viaggiate nel 1911
Una delle corrispondenze viaggiate nel 1911
Con lunedì uffici aperti anche da Vaccari srl
Le recentissime proposte dell'Antitrust
L'ultimo bilancio di Poste italiane, riguardante il 2010 (in cinque parti)
           




Alla scoperta della Sardegna
06 Gen 2012 15:14 - LIBRI E CATALOGHI
In 152 pagine tutte le impronte postali utilizzate nell’isola tra il 1792 ed il 1920

La Sardegna postale dal 1972 al 1920
La Sardegna postale dal 1972 al 1920

Se Aidone sta ospitando una mostra dedicata alla Sicilia, Fernando Caboni, Giancarlo Caddeo, Giuseppe Di Bella e Giovanni Licata firmano la guida “Storia delle comunicazioni postali nell’isola di Sardegna”, in vendita a 18,00 euro. Si tratta -lo specifica il sottotitolo- di un catalogo che repertoria e valuta le impronte e gli annullamenti impiegati fra il 1792 ed il 1920.

“Apparentemente marginale sul piano della storiografia aulica -anticipa, dall’Università degli studi di Cagliari, Giovanni Murgia- tale filone di indagine si manifesta invece di una straordinaria valenza testimoniale per allargare lo spettro delle conoscenze sulle dinamiche che sul piano spaziale e temporale hanno segnato i diversi percorsi di crescita e di sviluppo della società sarda, dall’età spagnola a quella sabauda fino a quella unitaria italiana”.

“Abbiamo ritenuto necessario -scrivono, da parte loro, gli autori- fornire agli appassionati e ai cultori di storia postale un aggiornamento effettuato sulla base dei ritrovamenti di impronte non ancora conosciute e sui riscontri effettuati attraverso la consultazione delle maggiori collezioni”. Riunendo “per la prima volta in un unico catalogo la classificazione di tutte le impronte”.

In realtà, la parte dedicata all’inventario occupa le ultime cinquanta pagine. Le restanti (e complessivamente sono 152, con illustrazioni in bianco e nero) vengono dedicate agli approfondimenti. Tra i temi affrontati, il servizio postale fino all’era moderna, le impronte prefilateliche, la riforma del 1849-1850, i passaggi successivi tra collettorie, numerali, annulli a doppio e grande cerchio, il tondo riquadrato, i bolli di emergenza. I due ultimi capitoli riguardano i trasporti via mare e strada ferrata.

Le valutazioni, definite avendo alle spalle un’esperienza ventennale, sono espresse in punti ed ancorate all’euro. Variano, tuttavia, in funzione dello specifico àmbito.

“Storia delle comunicazioni postali nell'isola di Sardegna” (acquista)
La scheda
La mostra di Aidone
           


L’Agcm: “Separare il Bancoposta”
06 Gen 2012 09:03 - NOTIZIE DALL'ITALIA
È uno dei concetti espressi dal Garante pensando alla legge annuale per il mercato e la concorrenza
Tra le indicazioni dell'Antitrust, separare l'attività bancaria
Tra le indicazioni dell'Antitrust, separare l'attività bancaria

Un… sacco di suggerimenti, in vista della Befana. È quello che l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, ora presieduta da Giovanni Pitruzzella, ha preparato per i presidenti del Senato Renato Schifani e della Camera Gianfranco Fini nonché per il Governo, pensando in particolare al premier Mario Monti e al ministro a Sviluppo economico, infrastrutture e trasporti Corrado Passera. Articolato in 92 pagine, si intitola “Proposte di riforma concorrenziale ai fini della legge annuale per il mercato e la concorrenza anno 2012”.

Aprendo un fronte ad ampio raggio, che va dai servizi pubblici locali ai trasporti, dalle banche all’energia, fino alle professioni e alla semplificazione dell’attività amministrativa. Fronte volto -spiega una nota- “a rimuovere ogni ostacolo all’apertura dei mercati, per meglio promuovere la concorrenza, la competitività e la crescita del Paese”.

Un ampio sguardo è riservato al settore postale, “oggetto -precisa la relazione- di numerose segnalazioni e di vari interventi istruttori da parte dell’Autorità nel corso degli ultimi anni, tutti finalizzati ad assicurare l’effettiva apertura alla concorrenza dei relativi mercati in un contesto normativo e regolamentare ritenuto per molti aspetti incoerente con tale obiettivo e spesso non conforme al relativo quadro comunitario di liberalizzazione”.

Andando nel dettaglio, secondo l’Agcm “è necessario delimitare il perimetro del servizio universale limitandolo esclusivamente a quei servizi essenziali che l’utente non sarebbe altrimenti in grado di acquistare a titolo individuale”. Il richiamo peculiare è alla “bulk mail”, ossia agli invii di corrispondenza in grandi quantità, che costituiscono un supporto “già reso da diversi operatori concorrenti a Poste italiane e nell’ambito del quale potrebbe svilupparsi una vivace concorrenza a favore di tutta la collettività”. La separazione tra prestazioni riservate e non sarebbe determinata periodicamente dalla struttura di regolazione preposta, ossia -secondo il cambio di marcia introdotto un mese fa- dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.

L’Antitrust suggerisce una modulazione elastica, “prevedendo un obbligo di valutazione, secondo criteri di efficienza e qualità del servizio, anche in aree geografiche disagiate, in sede regolatoria. Con una maggiore concorrenza e possibilità di scelta dovrebbe, infatti, potersi disporre di maggiore flessibilità -in termini di suddivisione per aree geografiche e/o per prodotti/servizi- per determinare il meccanismo più efficiente e appropriato per garantire l’offerta del servizio universale”.

Inoltre, andrebbe ridotta la durata dell’affidamento del servizio stesso a Poste italiane, attualmente fissata a quindici anni, prevedendo per il futuro un processo di selezione ad evidenza pubblica.

Un aspetto riguarda l’iva: non bisognerebbe esentare le prestazioni i cui requisiti siano oggetto di trattativa individuale. Ora, infatti, l’operatore postale universale gode di “un ingiustificato vantaggio competitivo nei confronti dei suoi concorrenti”, producendo una “distorsione di particolare gravità”.

Quanto al Bancoposta, “occorre prevedere la costituzione di una società separata”, che abbia come oggetto sociale lo svolgimento delle pratiche bancarie a pieno titolo e che risponda ai requisiti della normativa settoriale contenuta nello specifico testo unico. Oggi “è un’attività priva di una veste societaria distinta da Poste italiane spa che non è qualificabile alla stregua degli operatori bancari soggetti alle regole di vigilanza dell’Autorità competente, né è in grado di svolgere attività di finanziamento in proprio sul mercato, né opera in piena integrazione con le banche nel sistema dei pagamenti”. E “la mera separazione contabile non appare adeguata allo scopo di garantire una piena trasparenza”.

Il quadro dei suggerimenti
Il quadro dei suggerimenti
Il lavoro preparatorio all'Autorità di regolazione
I quindici anni fissati dal decreto legislativo
La riserva per il Bancoposta
           



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