quotidiano online
dir. resp. Fabio Bonacina
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Siamo lieti di inviarle le notizie diffuse nell'ultima settimana da "Vaccari news", il primo quotidiano on-line di posta, filatelia e collezionismo.
Se desidera conoscerle in tempo reale, in qualsiasi momento può visitare la pagina www.vaccarinews.it, dove può trovare gratuitamente anche:
- i programmi aggiornati di Italia, San Marino, Vaticano e Smom;
- l'archivio di tutte le informazioni che abbiamo diffuso nel tempo (è possibile fare ricerche sia in ordine cronologico, sia per parola chiave, sia per area);
- i comunicati diramati alla stampa;
- l'elenco dei prossimi appuntamenti (mostre ed eventi).
Buona lettura
Lo staff di "Vaccari news"
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Era il 4 febbraio 1977 quando Paolo Vaccari aprì lo studio filatelico. Due mesi e mezzo dopo, il primo catalogo di vendita
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Da trentacinque anni sul mercato |
Una passione, quella per la filatelia, nata quando Paolo Vaccari aveva sei anni, ma il grande passo, cioè l’ingresso sul mercato, risale a trentacinque anni fa esatti. “Ho cominciato -ricorda- il 4 febbraio 1977 con mia moglie Renata. Mi sembra ieri! Come studio avevamo un piccolo locale di dodici metri quadrati, ma buona parte dell’attività era esterna, in quanto partecipavamo a quasi tutti i convegni. Lo spazio che riuscivamo ad avere a disposizione era un solo tavolo, due a Roma e a Milano grazie ad amici indimenticabili. Niente stand, perché i pochi esistenti erano riservati agli operatori commerciali allora blasonati”. “In pratica, la vera attività commerciale a distanza iniziò il 26 aprile, due mesi e mezzo dopo, quando ci presentammo con il primo catalogo di vendita su offerta. Venne spedito ai soli trecento nominativi conosciuti a quell’epoca; malgrado ciò, la percentuale di realizzi risultò assai elevata: segno che il materiale proposto era interessante”. Piano piano, la crescita: le presenze pubbliche sempre più frequenti, le aste, i riconoscimenti, il coinvolgimento delle figlie Valeria e Silvia, l’avvio, al fianco dell’attività mercantile, di quella nell’editoria specializzata. Fino a fondare il semestrale “Vaccari magazine” e poi il catalogo dedicato al comparto classico italiano. “Ripensando a quanto successo in questo periodo -conclude Paolo Vaccari- mi viene spontaneo affermare che ricomincerei da capo, magari iniziando dieci o quindici anni prima…”.
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Paolo Vaccari nel suo studio appena aperto, le copertine del primo catalogo (1977) e della prima asta pubblica (1981), la famiglia nel 1998
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Interrogazione parlamentare sulle aperture al pubblico introdotte lunedì scorso dalla società
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L'onorevole Lucia Codurelli |
Lunedì 30 gennaio, praticamente alla chetichella, l’entrata in vigore dei nuovi orari presso gli uffici postali. Novità subito seguita da lamentele in ordine sparso: semplici cittadini, giornali, sindacati… Ora la vicenda ha anche una protesta formale, raggiungendo il Parlamento. A prendere carta e penna è Lucia Codurelli, del Pd, che ha rivolto al ministro allo Sviluppo economico, Corrado Passera, un’interrogazione a risposta in commissione. “Siamo ormai al paradosso”, commenta l’onorevole. “Il Governo ha appena emanato un decreto sulle liberalizzazioni che amplia gli orari di apertura dei negozi e Poste italiane cosa fa? Li riduce”. “È incredibile, ridurre e limitare l’orario di apertura delle Poste creando ulteriori disagi alla popolazione oltre che tagliare posti di lavoro”. Si corre il rischio -prosegue- “di aumentare ulteriormente l’attuale situazione di disagio, dopo promesse di miglioramento”, andando ad appesantire i già lunghi tempi d’attesa che i cittadini sono costretti a subire, la non consegna della posta ed i carichi di lavoro per i dipendenti. Essendo la società incaricata di un supporto pubblico il cui azionista di riferimento è il Tesoro, “non è assolutamente accettabile che siano mancati i luoghi di concertazione prima di ridurre gli orari”, sia con le Amministrazioni locali, sia con i rappresentanti sindacali. “Sono previste riduzioni d’orario per il servizio ai cittadini e in concreto comporteranno il funzionamento su due, massimo tre giorni alla settimana, per diversi uffici”, si legge nel documento. Significa “incidere pesantemente sull’erogazione del servizio”. Va ricordato inoltre che Poste ha “esodato” più di cinquemila lavoratori (oggi, moltissimi di loro sono senza lavoro e senza pensione in virtù delle nuove norme in materia), non sostituiti da altri. “Pertanto molti sportelli rimangono chiusi, le file negli uffici aumentano così come i disagi”.
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Nel foglietto atteso per il 29 febbraio quattro fra le sue opere più significative; ad ognuna è dedicato un francobollo
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L'annullo speciale… |
“San Marino commemora i 150 anni della nascita del famoso pittore austriaco, uno dei massimi esponenti dell’Art nouveau, protagonista della Secessione viennese”. È quanto si legge in testa al foglietto dedicato a Gustav Klimt che arriverà, prodotto in 70mila copie, il 29 febbraio. Quattro gli esemplari che contiene, riguardanti altrettante opere: “L’abbraccio” (il francobollo vale 0,85 euro, mentre il dipinto è conservato all’Österreichisches museum für angewandte kunst di Vienna), “Il bacio” (1,00, Belvedere di Vienna), “Le tre età della donna” (1,40, Galleria nazionale d’arte moderna di Roma) e “La speranza II” (1,50, The museum of modern art di New York). Curata da Davide Cheli, la confezione ricorda quel movimento di cui Klimt fu figura centrale, poiché seppe contribuire con incisività nel dargli un carattere nazionale. “Linee morbide, sinuose ed eleganti, bidimensionalità delle forme, accostamento dei colori, ripercorrono -annotano sul monte Titano- l’ideale di Gesamtkunstwerk, cioè l’opera d’arte totale”, attraverso la quale i secessionisti progettarono, dipinsero e decorarono in vista di una fusione complessiva delle modalità espressive. La Secessione viennese, soprattutto in pittura, non fu espressamente un atto di rivolta contro il passato, quanto piuttosto un’iniziativa tesa a creare un’arte, in Austria, che corrispondesse alle esigenze del tempo. Nel contesto, il commemorato fu presidente della Secessione, organizzò la prima esposizione nel 1898, ne scrisse il manifesto e pubblicò il numero di avvio della rivista “Ver sacrum”.
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…ed il foglietto che San Marino dedica al pittore, nato un secolo e mezzo fa |
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Entrerà in vigore il 10 febbraio e sarà vincolante per tutti gli iscritti. L’obiettivo è garantire il materiale trattato
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Dall'Afip il codice deontologico |
Dopo periti e indagine sul settore, l’Associazione filatelisti italiani professionisti solleva un nuovo tema. Varando un codice deontologico per tutelare la clientela. “Approvare il codice deontologico è stato un passo importante”, precisa a “Vaccari news” il presidente, Andrea Mulinacci. “Insieme ad altre iniziative che stiamo intraprendendo, è indispensabile per fare quel salto di qualità affinché il nostro marchio sia sempre più sinonimo di serietà per i soci e di garanzia per i clienti. Spero che i collezionisti apprezzino questo ulteriore passo in avanti a loro tutela, preferendo per i loro acquisti i nostri iscritti e diffidando sempre di pseudo commercianti non in regola con le norme del commercio. Spero infine che ci aiuti nell’aumentare il numero dei membri”. Nove i punti in cui il documento si articola, e che impegnano coloro che aderiscono all’Afip ad “esercitare l’attività mantenendo alta la propria reputazione e obbligandosi a non procurare con il proprio comportamento disonore a se stesso e alla Associazione”. L’obiettivo è far sì che il commercio verta soltanto su oggetti originali e nello stato di conservazione in cui si trovano, “dichiarando al cliente al momento della vendita eventuali difetti”. Previsto, inoltre, il certificato di garanzia: non di un esterno, ma del venditore medesimo. In base al contesto e all’eventuale recidività, le violazioni saranno sanzionate con il richiamo, la sospensione, l’espulsione. Il codice entrerà in vigore il 10 febbraio.
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La quinta edizione del festival della piccola e media editoria, già prevista per il 4 ed il 5 febbraio, scivola al 3 e al 4 marzo
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Rinviata la manifestazione |
La neve, caduta e che sta cadendo generosamente anche in Emilia-Romagna, ha già provocato problemi, e le previsioni per i prossimi giorni non promettono nulla di buono. Da qui la scelta della Prefettura cittadina di chiudere fino a lunedì scuole ed uffici. E da qui la decisione degli organizzatori di “Buk”, il festival della piccola e media editoria originariamente previsto al Foro Boario di Modena per il 4 ed il 5 febbraio, di rinunciare alla quinta tappa della manifestazione. Almeno per ora, visto che l’appuntamento è stato rinviato al 3 e al 4 marzo. “Questo spostamento -viene spiegato dalla segreteria- ci permetterebbe anche di superare le 20mila presenze della scorsa edizione”, dislocando l’iniziativa in un periodo più favorevole da un punto di vista climatico. Restano confermati gli stand (Vaccari srl occupa il n°1), il loro posizionamento e tutte le presentazioni.
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Londra saluta l’attuale famiglia regnante, varando cinque esemplari (uno per monarca) ed un foglietto con quattro francobolli (per altrettanti momenti topici)
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Il francobollo per Elisabetta II |
Come poteva il Regno Unito riassumere in poche tappe il periodo tra il 1901 ed il 2012, ossia l’età dei Sassonia-Coburgo-Gotha, la casata che nel 1917 preferì cambiare il nome in Windsor così da non ricordare troppo le proprie origini tedesche? Salutando i cinque monarchi che si sono avvicendati sul trono. La galleria dentellata, disponibile da oggi, contempla dunque Edoardo VII (re dal 1901 al 1910, cui è dedicata la carta valore di prima classe, ora 46 pence), Giorgio V (fino al 1936, 68 pence), Edoardo VIII (1936, 76), Giorgio VI (dal 1936 al 1952, 1,00 sterlina) ed Elisabetta II (che il 6 febbraio compirà sessant’anni di “professione”, 1,10). Per quest’ultima è stato recuperato l’intramontabile ritratto che gli fece Pietro Annigoni, a sua volta omaggiato dall’Italia con un 60 centesimi il 27 ottobre 2010. Si aggiunge un foglietto inerente quattro momenti topici. La scelta è caduta sulla spedizione di Robert Falcon Scott al polo Sud (di cui ricorre il secolo), il fronte interno durante la Seconda guerra mondiale (quindi tra il 1939 ed il 1945), la vittoria ai Campionati mondiali di calcio del 1966, l’apertura del tunnel sotto la Manica avvenuta nel 1994. Protagonisti fotografici di altrettanti francobolli, rispettivamente di prima classe, 0,68, 0,76 e 1,00 sterlina. La serie completa un percorso sviluppato in quattro anni che ha rammentato le precedenti stirpi: Lancaster e York (tributo giunto il 28 febbraio 2008, consistente in due esemplari di prima classe, due da 54 pence e due da 69, cui si aggiunge un foglietto con altri due di prima classe e due da 78), Tudor (21 aprile 2009: due di prima, due da 62 e due da 81, più due di prima e due da 90 in blocco), la famiglia scozzese degli Stuart (23 marzo 2010: tre di prima, due da 62, due da 81, più due di prima e due da 81 in blocco) e quella inglese (15 giugno 2010: due di prima, due da 60, due da 67, uno da 88, mentre nel foglietto vi sono uno di prima ed altrettanti da 60, 88 e 97), Hannover (15 settembre 2011: due di prima, due da 76 e due da 110, nel foglietto uno per tipo di prima, 68, 76 e 100).
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Il foglietto con le quattro tappe scelte per commemorare il periodo in cui la dinastia ha regnato |
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Il consiglio direttivo del Cifr sceglie Ignazio Lavagna. Definiti gli incarichi interni dell’Usfi. Turinpolar pensa a periodico e mostra
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Ignazio Lavagna è il nuovo presidente del Cifr |
È Ignazio Lavagna il nuovo presidente del Centro italiano filatelia resistenza, subentrato alla testa del Cifr dopo la morte di Gianfranco Pastormerlo e la rinuncia dell’altro vicepresidente, Roberto Marastoni. Che rimane nel consiglio direttivo con la medesima carica. Il cd è completato con Maria Teresa Battizzati, Stefano Domenighini, Roberto Gottardi (direttore redazionale del periodico interno), Italo Greppi, Maria Marchetti e Massimo Santonastaso, mentre Giovanni Cuomo si occupa della segretaria. “Sono iscritto al Cifr dal 1986”, precisa il neopresidente. “Ho collaborato all’inizio con Enzo Montecchi per la rivista, continuando successivamente. Da cinque anni faccio parte del consiglio e per due ho ricoperto la carica di vice. Ritengo che sia utile cercare di consolidare i rapporti con le associazioni simili che sono all’estero, ma anche i rapporti con circoli ed associazioni italiane. Senza trascurare i soci che abitano in zone geografiche decentrate. È da implementare, inoltre, l’allestimento di mostre e manifestazioni, cosa cui sto lavorando”. Anche l’Unione stampa filatelica italiana ha fissato gli incarichi dopo le elezioni che hanno riconfermato al vertice Danilo Bogoni. Suo aiutante è Claudio Baccarin, segretario Giovanni Bosi, tesoriere Danilo Vignati. Al gruppo si aggiungono Francesco De Carlo, Renato Dicati e Fabio Vaccarezza (si devono occupare del sito internet), Beniamino Bordoni (attività editoriali), Domitilla D’Angelo (rapporti internazionali), Fabio Bonacina (comunicazione). Decisi pure i presidenti per i revisori dei conti e i probiviri: sono rispettivamente Roberto Monticini (nel collegio figurano inoltre Lorenzo Bortolin ed Antonio Prenna) e Giovanni Fulcheris (Riccardo Bodo e Carlo Sopracordevole). Tra le ipotesi allo studio, una vetrina internet dedicata agli articoli specialistici e una mostra di letteratura. Previsto, durante “Milanofil”, un incontro informale con gli iscritti; in linea di massima si svolgerà sabato 24 marzo alle ore 13. Il 13 ottobre, quindi nel contesto di “Romafil”, l’assemblea annuale. Novità pure dalla rinnovata Turinpolar. Ora si sta lavorando al quadrimestrale interno, “Turinpolar flash”. Programmata una mostra sociale, da concretizzare nell’ultima parte dell’anno e riguardante esplorazioni o esploratori italiani. “Con piacere di tutti -commenta il presidente, Roberto Gottardi- è stato segnalato un buon incremento nel numero dei membri”.
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Torino, 1945. La fine della Seconda guerra mondiale nel libro di Guido Quarzo “Ritorno al mittente”
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La copertina, in cui spiccano i richiami postali |
Postale è già il titolo del romanzo, “Ritorno al mittente”, destinato ad un pubblico di almeno dieci anni di età (58 pagine a colori, 10,00 euro). E postale è la copertina, dove su una busta campeggiano il 50 centesimi “Imperiale”, al debutto con il 21 aprile 1929, e l’1,25 lire per le spedizioni espresso, risalente al 2 settembre 1932. Scelta utile a datare la storia, poiché è ambientata durante la Seconda guerra mondiale, per la precisione a Torino nel 1945. I soldati tedeschi hanno occupato il Paese e chi tra i commilitoni italiani si rifiuta di combattere al loro fianco è considerato prigioniero di guerra. Molti uomini sono fuggiti, altri si nascondono nelle campagne e insieme alla popolazione civile si organizzano in brigate partigiane per cacciare il nemico e favorire l’avanzata degli alleati. Mariolino ha quasi sette anni e non sa ancora tante cose. Sa però che c’è il conflitto, che suo padre è lontano, che a sua madre i militari fanno paura e che i nazisti hanno preso il loro amico Domenico. La Resistenza, la fine della ostilità e la Liberazione sono raccontate come un’istantanea in bianco e nero. “Una lettera d’addio -è la sottolineatura- che non ci sarà più bisogno di spedire”. A scriverlo per Lapis, azienda specializzata nel pubblico più giovane, è Guido Quarzo, che vive e lavora nella città piemontese. Laureato in Pedagogia, ha operato per molti anni nella scuola elementare come insegnante e formatore. Si è occupato di teatro per ragazzi scrivendo testi, organizzando laboratori e spettacoli. Ha iniziato a pubblicare nel 1989, collaborando con Giunti, Salani, Piemme, Sinnos, Nuove edizioni romane. Le illustrazioni sono di Lorenzo Terranera.
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La Commissione Europea approva quanto fatto da La poste (francese) ed Elta, bacchetta, almeno in parte, Bpost e Deutsche post
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Sì agli aiuti di Stato garantiti da Francia e Grecia, no ad alcuni di quelli concessi in Belgio e Germania. Così la Commissione Europea giudica i sostegni pubblici conferiti al sistema postale. Obbligando i due bocciati a ritornare sui propri passi, in quanto parte degli assegni risultano incompatibili con le norme sulla concorrenza. “Queste decisioni -ha commentato il commissario alla partita Joaquín Almunia- migliorano i profili della politica seguita dalla Commissione… Il nostro obiettivo è prevenire le distorsioni alla concorrenza suscettibili di impedire a cittadini ed imprese di ricavare profitto dall’apertura totale del mercato, che sarà presto una realtà nell’insieme dei Paesi membri”. Al capitolo riguardante La poste, l’Ue ha dato il via libera a Parigi, che per il periodo 2008-2012 aveva riconosciuto al proprio operatore storico una somma pari a 1,9 miliardi di euro, così da finanziare parzialmente la distribuzione dei giornali e la presenza nelle regioni disagiate. Con l’ellenica Elta il contributo elargito da Atene ammonta a 52 milioni, volto a modernizzare la struttura da qui al 2021 ma anche ad estendere il catalogo delle prestazioni, specie nelle aree periferiche. Quanto alla belga Bpost (già La poste) la Commissione ha autorizzato la presa in carico di 3,8 miliardi per i pensionamenti. Contestando, però, gli altri 417 milioni, riguardanti compensazioni annuali versate fra il 1992 e il 2010 alla voce missione di servizio pubblico. Deutsche post, infine, dovrà restituire al Governo tedesco una cifra compresa tra i 500 ed i 1.000 milioni, risultata dalla combinazione fra prezzi regolamentati elevati e sovvenzioni per chi si è ritirato dal mondo del lavoro. Cifra che avrebbe favorito l’azienda rispetto ai concorrenti. Ok, invece, per i 5,6 miliardi accordati tra il 1990 e il 1995 così da coprire i costi del servizio universale. Nel 2009 l’Europa comunitaria ha generato per il comparto postale un volume di affari pari a 72 miliardi, equivalente allo 0,62% del prodotto interno lordo. Un milione e mezzo le persone impegnate. Secondo Bruxelles, dalla fine del 2010 il mercato è completamente liberalizzato in sedici Paesi (Austria, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Eire, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Slovenia, Spagna e Svezia); gli altri undici (Cipro, Grecia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia ed Ungheria) dovrebbero arrivarci entro l’anno.
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Il commissario alla Concorrenza Joaquín Almunia (© Unione Europea, 2012) |
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Due dentelli e due blocchi per l’interpretazione in arrivo da oltre Tevere. Cui si aggiungerà l’iniziativa tedesca
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I due francobolli… |
Da una parte, la “Madonna di Foligno”, conservata in Vaticano e rappresentata nei tagli da 60 centesimi e 1,40 euro. Dall’altra, la “Madonna sistina”, che si trova a Dresda e citata parallelamente nel 75 centesimi e nel 2,40 euro. Per rendere omaggio a Raffaello Sanzio, vissuto fra il 1483 e il 1520, l’Ufficio filatelico e numismatico ha scelto due tra i dipinti più noti del pittore. Entrambi furono realizzati cinque secoli fa, nel 1512, ed ora i particolari di Maria con il Bambino sono stati trasformati in francobolli (la serie verrà stampata fino a 250mila volte), mentre le scene intere appaiono nei blocchi (200mila per tipo). “Nel 1511 -ricorda dai Musei vaticani Arnold Nesselrath- Sigismondo de’ Conti segretario di papa Giulio II, commissionò all’artista una nuova pala d’altare per Santa Maria in Aracoeli”. Nello stesso periodo, su richiesta del pontefice, Raffaello si accingeva a dipingere la “Madonna sistina” per la chiesa di San Sisto a Piacenza; “risulta probabile che i due quadri si trovassero letteralmente accostati nella bottega stessa dell’urbinate”. Nella prima tela la Vergine è raffigurata proprio come apparve, secondo la “Legenda aurea”, all’imperatore Augusto il giorno di Natale; i santi Francesco, Giovanni Battista e Girolamo, dottore della Chiesa, partecipano a questa trascendentale esperienza insieme con il donatore stesso, Sigismondo de’ Conti. Nella seconda, invece, Maria si mostra all’osservatore accompagnata dai santi Sisto e Barbara mentre, sotto, figurano i due celebri angioletti pensosi. I capolavori, dapprima collocati a Foligno e a Piacenza, furono successivamente trasferiti l’uno alla corte papale e l’altro nella residenza del principe elettore della Sassonia, “diventando icone della cultura occidentale”. Tra il 6 settembre 2011 e l’8 gennaio 2012 hanno costituito le attrattive più importanti della mostra, organizzata nella città teutonica, “Himmlischer glanz - Raffael, Dürer und Grünewald malen die Madonna”. Mostra aperta aspettando la visita di Benedetto XVI in Germania (poi compiuta dal 22 al 25 settembre) e che ha dato lo spunto per l’emissione, anche se quest’ultima arriverà l’1 marzo, dunque a rassegna abbondantemente chiusa. La seconda delle due opere, già vista per esempio nel 400 lire italiano del 10 novembre 1983, costituisce il soggetto per la congiunta con Berlino.
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…e i due foglietti che il Vaticano ha dedicato a Raffaello |
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Lo sostiene Vincenzo Fardella de Quernfort, alla luce dei recenti documenti resi disponibili dall’Archivio di stato palermitano
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“La vera origine della Regia correria di Sicilia e lo sviluppo del Regio officio di corriere maggiore”. Apre con questo intervento il n°24 di “Sicil-post magazine”, il semestrale (56 pagine a colori, 25,00 euro) dovuto all’Associazione nazionale di storia postale siciliana. È la prima parte di uno studio firmato dal direttore, Vincenzo Fardella de Quernfort, basato sui documenti rinvenuti di recente all’Archivio di stato di Palermo. Documenti talmente significativi da indurlo a scrivere che la storia postale del Regno di Sicilia debba essere, se non riscritta, perlomeno aggiornata in alcuni dati che sino all’anno 2000 non erano ancora noti e in certi casi riportati in modo erroneo. Tra gli altri studi, il periodico offre la seconda tappa del saggio di Giulio Santoro riguardante le lettere di Giuseppe Mazzini ai “fratelli messinesi”, mentre Francesco Lombardo si occupa di “Sicilia 1859-1860 - Corsa da Palermo a Licata - Le officine postali di Piana, Corleone, Chiusa, Burgio, Bivona e Sambuca” (una “tricolore” tratta da questo intervento è ripresa in copertina). Altri lavori concernono i risvolti postali dell’impresa dei Mille (scritto da Andrea Corsini), la celebre collezione di Ignazio Mormino (Franco Tomasino), la posta per via di mare a Trapani (Tonino Perrera). Compare anche un richiamo alla mostra di Aidone (Enna), intitolata “Trasporto postale via terra in Sicilia: dal messaggere alla diligenza”, che “certamente -preannuncia a «Vaccari news» Vincenzo Fardella- verrà ripetuta in primavera, viste le numerose richieste pervenute”. La pubblicazione comprende inoltre la quinta parte, riguardante il periodo 1992-1997, inerente la “Sintesi storica della filatelia siciliana dal secondo dopoguerra ad oggi”.
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Disponibile il nuovo numero del semestrale. A lato, lo stemma concesso nel 1546 da Carlo V agli Zapata, corrieri maggiori delle Poste di Sicilia (miniatura del XVI secolo, inedita e tratta nell'archivio Alliata) |
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Anche il maggiore operatore privato interviene nel dibattito sulle scelte che il Governo potrebbe adottare
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Tnt entra nel dibattito sul futuro |
Gli interventi varati dal Governo guidato da Mario Monti non bastano, almeno per quel che concerne il settore postale. A sostenerlo è anche Tnt post Italia, primo operatore privato presente nel mercato nazionale. Il quale chiede “una revisione delle regole che a tutt’oggi, nonostante le novità legislative del 2011, limitano la libera concorrenza” e, in tal modo, “condizionano la crescita e lo sviluppo”. Più precisamente, l’azienda auspica che vengano affrontate le criticità, rappresentate dai servizi affidati in esclusiva all’ex incumbent (cioè a Poste italiane) e dalle condizioni di asimmetria, non giustificate con l’attuale struttura del mercato né con le esigenze di tutela del servizio universale. In soldoni, il network che ha sede generale nei Paesi Bassi suggerisce -riferendosi proprio al servizio universale- di affidarlo attraverso un bando di gara europeo, riconoscendo a tutte le realtà che ne hanno i requisiti di concorrervi. In ogni caso, andrebbe eliminata l’area di riserva oggi riconosciuta agli invii raccomandati attinenti le procedure giudiziarie e le sanzioni stradali. Propone, infine, di liberalizzare la posta massiva e i pacchi oltre i dieci chili di peso: ciò consentirebbe, tra l’altro, di applicarvi l’iva, riducendo il vantaggio attuale di cui gode la società diretta da Massimo Sarmi (che quindi può proporre un listino prezzi più mite) e diminuendo l’onere in capo allo Stato. Anche se- ma Tnt non lo dice- il 21% di imposta andrebbe a carico dei mittenti.
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Dalla raccolta postale altri 7 miliardi di euro; dodici mesi prima erano 14
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Cdp, ora società per azioni, data 1850 |
La raccolta postale netta di competenza è risultata positiva per circa 7 miliardi di euro, “pur in rallentamento rispetto all’esercizio 2010” (quando si era attestata a +14 miliardi di euro). Nel corso del 2011, ha utilizzato inoltre forme di raccolta non garantita per più di 2 miliardi. Così la Cassa depositi e prestiti valuta il 2011, anche se i dati finali non sono ancora stati esaminati completamente. In ogni caso, il quadro “dovrebbe chiudersi con un risultato netto in aumento” rispetto all’1,7 miliardi del 2010, tenendo conto del nuovo assetto convenzionale che regola la raccolta e della plusvalenza di circa 1 miliardo ottenuta nel 2010 dall’operazione di permuta azionaria effettuata con il ministero dell’Economia e delle finanze. Nei dodici mesi appena conclusi Cdp ha mobilitato risorse per 16,5 miliardi, in crescita del 41% rispetto all’esercizio precedente: si tratta del massimo livello raggiunto da quando l’antica istituzione nata a Torino nel 1850 venne trasformata -era la fine del 2003- in società per azioni. Tra i settori che ne hanno beneficiato, in prima linea figurano le reti di trasporto e i servizi pubblici locali, seguiti da piccola e media impresa e finanziamento delle esportazioni, edilizia pubblica e agevolata, energia e telecomunicazioni. Circa 40mila aziende della Pmi hanno usufruito degli 8 miliardi messi a disposizione a fine 2009. Nell’ultima parte del 2011, la Cassa ha rinnovato il suo impegno in favore del supporto finanziario al settore, dotando lo strumento di ulteriori 10 miliardi, di cui 2 per contribuire a far fronte ai ritardi nei pagamenti dei crediti vantati dalle aziende verso le Pubbliche amministrazioni. Raggiungendo un totale complessivo di 18 miliardi. Per quanto riguarda le realtà di dimensione maggiore, nell’estate del 2011 è stato costituito il Fondo strategico italiano (Fsi) con una dotazione iniziale di capitale pari a 1 miliardo. Il Fondo, che è controllato da Cdp, intende acquisire partecipazioni in aziende strategiche per il Paese, così da sostenerne la crescita, l’efficienza operativa e la competitività internazionale. In novembre è stato deliberato l’impegno a sottoscrivere aumenti di capitale fino a 4 miliardi. L’attività di finanziamento degli Enti pubblici lo scorso anno ha superato i 9 miliardi (+59%), anche grazie ad operazioni non ricorrenti. È stata introdotta, infine, la “domanda on-line”, un supporto che permette agli stessi di effettuare l’intero iter per richiedere un mutuo via web; dalla sua attivazione, oltre il 50% delle richieste di finanziamento ha utilizzato il nuovo strumento. La società -ha scritto ieri Alessandra Puato su “Corriere economia”, “potrebbe avere un ruolo centrale nel piano di riduzione del debito pubblico allo studio del Governo Monti”; al tempo stesso “sta diventando il perno e l’elemento pervasivo di gran parte dell’economia italiana”.
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Nonostante qualche comportamento singolo e una nota equivoca di Poste, le vecchie cartevalori emesse prima del 1999 restano in corso
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Dal 1967, praticamente tutti i francobolli sono in corso |
A dieci anni dal cambio della moneta (e al contrario di spiccioli e banconote, improvvisamente diventati reperti archeologici dal 6 dicembre scorso), i francobolli usciti prima del 1999 e quindi espressi in lire continuano ad essere in corso. Tranne qualche piccola eccezione (dovuta al ritrovamento di significative quantità di falsi), la regola interessa tutte le cartevalori emesse dall’Italia a partire con il 1967. Regola periodicamente negata da qualche impiegato postale poco informato e magari sostenuto nella sua errata convinzione da una frase sibillina, di recente comparsa sul sito della propria società. Nell’area dedicata alla posta definita ancora “prioritaria” si legge, infatti, che “i francobolli di posta ordinaria e posta prioritaria (anche se con il valore espresso in lire/euro) possono essere ancora utilizzati purché integrati con francobolli dell’importo mancante”. In qualche modo sottintendendo che le pezzature dal nominale soltanto in lire non sarebbero più valide. Ma così non è. “I francobolli italiani con valore facciale espresso in lire -è la conferma giunta a «Vaccari news» dal ministero allo Sviluppo economico- mantengono la loro validità e possono essere utilizzati per l’affrancatura, purché integrati con francobolli per l’eventuale importo mancante”. Tra le... leggende metropolitane, un’altra segnalata qualche giorno fa a Torino. L’operatrice allo sportello non avrebbe completato con la “tp label” un’affrancatura per raccomandata in quanto, secondo lei, non sarebbe più possibile applicare sullo stesso plico francobolli e appunto “tp label”.
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La scritta equivoca presente sul sito di Poste italiane |
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Tra il 14 ed il 15 aprile 1912 la più famosa sciagura marina. Ed ora arrivano le sottolineature postali
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L'esemplare di Aland |
Ancora negli occhi la tragedia della “Concordia”, prendono corpo le iniziative volte a ricordare il centenario trascorso da uno dei più famosi naufragi, quello del “Titanic”, avvenuto nella notte tra il 14 ed il 15 aprile 1912. La nave passeggeri britannica era in viaggio, inaugurale, tra Southampton e New York quando, al largo di Terranova, si scontrò con un iceberg, provocando la morte di circa millecinquecento persone sulle duemiladuecento imbarcate. Il numero esatto delle vittime non venne mai raggiunto, per questo le fonti indicano dati un po’ differenti. Numerose le Amministrazioni postali che ricorderanno la sciagura. Già oggi, ad esempio, arriverà Gibilterra con cinque francobolli da 10, 42, 44, 54 e 66 pence che offrono altrettante immagini del transatlantico, per ironia della sorte soprannominato “Inaffondabile”. Gli esemplari sono raccolti in minifogli da sei pezzi uguali, caratterizzati, sul bordo, da richiami dell’epoca, soprattutto da pagine di quotidiani. Anche Aland già ha reso noto il proprio tributo; tuttavia, arriverà solo il 16 aprile. È un taglio da 1,80 euro, che contestualmente vuole rendere omaggio ai tre locali imbarcati e che non si salvarono. Di uno di questi, il ventunenne Ivar Berglund, si conserva l’ultima cartolina spedita alla propria famiglia. Tra gli altri Paesi che hanno annunciato celebrazioni analoghe, per il mese di aprile si sono prenotati Canada (l’emissione arriverà il giorno 5), Bosnia Serba (10), Eire (12), Ungheria (13), Jersey (14) e Belgio (16).
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La serie di Gibilterra, disponibile da oggi |
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Due serie, una per la Croce rossa e l’altra per le casette in ceramica di Delft, mostrano sui bordi altrettante applicazioni
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Tre esemplari di classe “1” per l’interno, ora 50 centesimi ciascuno, cui si aggiungono altri 0,25 euro da devolvere in beneficenza. È questa l’emissione che oggi i Paesi Bassi hanno dedicato alla Croce rossa e alle sue attività, puntando allo slogan “Il primo soccorso da tutti e per tutti”, così da incentivare una preparazione all’emergenza più generale (solo il 3,2% degli abitanti ha un certificato abilitativo, contro l’80% dei tedeschi). Ciò che si fa notare, però, è il supporto tecnologico: sul bordo della confezione che raccoglie due serie figura l’ormai gettonatissimo codice “Qr”, utile per scaricare la “app” gratuita di primo soccorso. Amsterdam ha fatto di più. Il 2 gennaio ha introdotto un’altra tecnologia nel momento in cui ha lanciato la serie pre personalizzata, nel caso specifico riguardante i popolari edifici in ceramica di Delft sponsorizzati dalla compagnia aerea Klm. Il richiamo è a due immobili davvero esistenti e databili al XVII secolo, ai fini postali trasformati in altrettanti pezzi di categoria “1” ma per l’Europa (85 eurocent) e per il resto del pianeta (95). Sul bordo di sinistra dei minifogli da dieci unità figura un piccolo cellulare con un camaleonte: è il “C-code”. Leggendolo con l’apposita applicazione “Chameleon explorer mobile app”, disponibile gratis su Itunes store e Android market, si raggiungono pagine nel caso specifico dedicate agli appassionati di casette.
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I Paesi Bassi confrontano le tecnologie, presenti sui bordi di sinistra delle due confezioni: il codice “Qr”, utilizzato nella serie uscita oggi, e il “C-code”, citato in quella del 2 gennaio |
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Nuova procedura per le operazioni dispositive effettuate tramite i siti di Poste italiane. Il sistema sarà obbligatorio dall’1 febbraio
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Il nuovo sistema obbligatorio da mercoledì |
Un muro in più nei confronti delle truffe elettroniche. Poste italiane ha varato il sistema “Sicurezza web Postepay”, che diverrà obbligatorio dall’1 febbraio nel momento in cui si effettueranno operazioni on-line nei siti www.poste.it, www.postepay.it, www.bancopostaclick.it. Introdotto per autorizzare le operazioni di pagamento (ricariche di carte “Postepay” e telefoniche, pagamenti bollettini), prevede l’impiego di due strumenti: la “Postepay” ed il telefono cellulare associato. Per attivare il meccanismo bisogna recarsi in un qualsiasi ufficio postale e compilare il modulo specifico, rilasciando il proprio numero telefonico; poi, occorre abilitare la carta accedendo ad uno dei tre siti indicati, autenticandosi e raggiungendo, alla sezione “servizi Postepay”, la voce “sicurezza web”. Chiusa la fase preliminare, ogni volta che si effettuerà un’operazione dispositiva, il portatile collegato riceverà un sms contenente la password usa e getta, nel senso che varrà soltanto per quella volta e alla successiva ne giungerà un’altra.
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C’è tempo fino all’1 marzo per vedere i vecchi contenitori trasformati in opere d’arte. Opere che poi saranno vendute a scopi benefici
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Il manifesto dell’iniziativa… |
Che fine fanno le cassette postali usurate, danneggiate o comunque non più utilizzabili? In Francia alcune di esse sono state prima affidate ad artisti di strada, poi musealizzate, quindi verranno messe all’asta ed il ricavato devoluto in beneficenza. È il progetto “Paint bal” (“boites aux lettres customisées”, cioè “cassette personalizzate”) e l’esito, prima che finiscano sul mercato, è osservabile al Museo “L’adresse”, che si trova a Parigi presso il n°34 di boulevard de Vaugirard. Dove resteranno ancora fino all’1 marzo, sapendo che il percorso è aperto tutti i giorni, salvo domeniche e festivi, dalle 10 alle 18 e il giovedì chiude alle 20. Il biglietto d’ingresso costa 5,00 euro. L’obiettivo è da una parte finanziare il restauro dell’enorme affresco che Keith Haring fece per caratterizzare l’ospedale Necker-enfants malades; dall’altro aiutare realtà impegnate nel promuovere l’arte fra bambini disabili e famiglie sfavorite. Per questo sono stati sensibilizzati circa venti artisti, diversi dei quali hanno conosciuto personalmente lo stesso Haring. A loro sono stati consegnati i vecchi contenitori ormai inservibili: con vernici ed altre lavorazioni li hanno preparati per una nuova vita, probabilmente più duratura.
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…e sei delle opere presentate (foto: Stéphane Maréchalle) |
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Nel gennaio 1942 le barriere costruite dagli italiani trasformarono la città in un enorme campo di prigionia
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Un'area a verde dove un tempo c'era il filo spinato |
Per una combinazione, è uscito venerdì 27, “Giorno della memoria”. Il foglietto della Slovenia da 1,33 euro parla di filo spinato e di Seconda guerra mondiale, ma il contesto non è quello della Shoah. Ricorda i settant’anni da quando Lubiana venne circondata con barriere in grado di bloccare i movimenti delle persone. In Europa il conflitto era già cominciato da un anno e mezzo, e nell’aprile del 1941 Roma e Berlino avevano invaso anche la Jugoslavia, conquistandola e spartendola. “Quando -spiega ora il presidente della Društvo zeleni prstan (cioè la Società dell’anello verde), Nuša Kerševan- le forze di occupazione italiane capirono che Lubiana era al centro del movimento di resistenza, misero a punto un piano per separarla dal resto del territorio”. Verso la fine del gennaio 1942 iniziarono a circondare l’abitato con un recinto elettrificato alto quasi due metri, rafforzato da fortificazioni e presìdi. All’inizio la barriera misurava diciotto chilometri, ma già alla fine di maggio racchiudeva l’intera città. Bloccando il traffico, perché solo chi possedeva gli speciali permessi poteva oltrepassare uno degli undici varchi sistemati sulle strade principali. E le guardie avrebbero sparato a chi tentava di forzare la cinta: con un avvertimento prima di agire sul grilletto se il fatto accadeva durante il giorno, senza se avveniva di notte. In questo modo, il centro rimase un enorme campo di prigionia sino al 9 maggio 1945, quando venne liberato; solo allora il filo spinato fu rimosso, sostituito da alberi che ora costituiscono un anello verde, e le postazioni demolite. Adesso la linea rappresenta un sentiero della memoria, al tempo stesso un monumento naturale e la più grande area ricreativa urbana. Ogni anno, nel giorno della Liberazione, diventa il riferimento per la “Marcia lungo il filo spinato”.
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Il foglietto che ricorda la vicenda; è uscito venerdì |
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In carica tra il 1992 e il 1999, nel suo settennato uscirono oltre quattrocento francobolli. Ma si organizzarono pure le manifestazioni internazionali di Genova e Milano
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Il francobollo uruguayano |
Il 30 maggio 1992 il primo francobollo, che al costo di 750 lire promuoveva lo storico stabilimento balneare di Viareggio. L’ultimo risale al 5 maggio 1999, quando un 800 lire (o, se si preferisce visto che riporta il doppio nominale, 41 eurocentesimi) ha festeggiato il mezzo secolo del Consiglio d’Europa. Fra i due estremi, le restanti cartevalori, oltre quattrocento, che caratterizzano il periodo in cui alla Presidenza della Repubblica figurava Oscar Luigi Scalfaro, scomparso oggi a novantatré anni (era nato il 9 settembre 1918). Laureato in Giurisprudenza, è stato eletto nella Costituente come rappresentante della Democrazia cristiana, restando deputato dal 1948 al 1992. Al tempo stesso, ha coperto le funzioni di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, spostandosi poi, con la medesima mansione, ai dicasteri della Giustizia e dell’Interno. In seguito, l’incarico di ministro: dei Trasporti e dell’aviazione civile, della Pubblica istruzione, dell’Interno. Dopo una brevissima parentesi al vertice di Montecitorio, il 25 maggio 1992 ha assunto il ruolo di capo dello Stato, rimanendovi fino al 15 maggio 1999. A livello collezionistico, nel suo settennato l’Italia ha organizzato due manifestazioni mondiali: a Genova nel 1992 (18-27 settembre) ed a Milano nel 1998 (23 ottobre - 1 novembre). Tra i dentelli si distinguono l’autoadesivo e librettato “Giornata della filatelia” (emesso a 750 lire il 22 settembre 1992), il tête-bêche con San Marino per la Basilica di san Marco (doppio 750 lire dell’8 ottobre 1994), il primo sovrapprezzo d’epoca repubblicana (il 750+2.250 in favore degli alluvionati disponibile dal 2 gennaio 1995), la nuova serie ordinaria “La donna nell’arte” (100, 450, 650, 800 e 1.000 lire dell’8 luglio 1998). Al tempo stesso, l’1 gennaio 1994 ha visto nascere l’Ente poste, il 28 febbraio 1998 diventata Poste italiane spa. Anche sul piano internazionale -ricordano dal Quirinale- la sua attività è stata intensa. “Numerose sono le visite di stato da lui compiute sia in Paesi ove mai in precedenza erano state effettuate sia in quelli ove è consistente la presenza italiana in termini di comunità e di relazioni economiche”. A tale impegno risale una tra le pochissime citazioni dentellate, il 5,50 pesos emesso dall’Uruguay il 21 luglio 1995.
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Ma anche l’intero postale o l’annullo: Alvaro Trucchi cataloga i tributi riguardanti chi ha vinto le Olimpiadi di Pechino
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In un volume più l'aggiornamento, gli esiti di Pechino |
Mentre l’Italia si domanda se confermare la candidatura per Roma del 2020 (il termine scade il 15 febbraio) ed il pubblico internazionale si predispone all’appuntamento di Londra, i collezionisti stanno facendo ancora i conti con Pechino, edizione chiusa ormai da quasi quattro anni. D’altro canto, è davvero difficile riuscire a fare il punto dei richiami postali giunti nel frattempo, anche se si decide di rimanere soltanto a quelli riguardanti i campioni. Ancora una volta, Alvaro Trucchi ce l’ha fatta, grazie al supporto dell’Unione italiana collezionisti olimpici e sportivi. È stato lo specialista laziale a firmare il catalogo “I vincitori di medaglie olimpiche”, relativo all’ultima tappa dei Giochi. In 248 pagine illustrate a colori ha repertoriato, in italiano ed in inglese, tutte le citazioni individuate, indipendentemente dal Paese che le ha firmate, dalla Cina Popolare all’Australia, dalla Guinea-Bissau alle Comore, da Palau alla Serbia. Non solo francobolli ma -ed è l’aspetto più impegnativo- anche personalizzati, interi ed annulli. La guida comprende un aggiornamento di altre 48 pagine e costa complessivamente 25,00 euro. L’impostazione non è per Paese ma per disciplina sportiva, così da avvantaggiare le ricerche specialistiche. Cominciando con l’atletica ed arrivando alla vela. Non sono presenti valutazioni.
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Dopo la Tunisia, anche l’Egitto celebra il cambio di regime. Aspettando la Libia, che giungerà il 17 febbraio
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La sottolineatura egiziana |
Il commemorativo tunisino per il primo anniversario dalla fuga dell’ex presidente Zine El-Abidine Ben Ali è giunto il 14 gennaio, ma non è il solo dentello teso a ricordare che già sono passati dodici mesi da quei drammatici momenti. Stando agli attuali programmi, un ulteriore francobollo arriverà il 17 dicembre per ricordare ancora una volta l’ambulante Mohamed Bouazizi. Nel frattempo, il 25 gennaio è toccato all’Egitto, così da commemorare le analoghe rivolte, nel Paese dei faraoni avviate proprio con il 25 gennaio 2011. Rivolte che hanno portato, il successivo 11 febbraio, alla rinuncia di Hosni Mubarak. Si tratta di un foglietto fotografico da 2,5 sterline con la bandiera nazionale e soprattutto con la folla a piazza Tahrir, luogo diventato il simbolo delle proteste. “Tale onorato movimento sociale -è il commento espresso al Cairo- è stato appoggiato ovunque dagli egiziani; chiedevano cambiamenti e diritti per una vita dignitosa, libertà, giustizia sociale indipendentemente dalla loro appartenenza”. Intanto, si prepara la Libia, la cui vicenda ha avuto il picco il 20 ottobre con la cattura e la morte di Muammar Gheddafi, anche se la situazione appare ancora fluida. Cinque gli esemplari che -viene annunciato- debutteranno il 17 febbraio, un anno giusto dopo la “Giornata della collera”. Sono sostanzialmente tutti uguali tranne nei facciali (250, 500, 750, 1.000 et 5.000 dirham) e propongono la carta nazionale con i colori della bandiera, quella già impiegata durante il Regno. Scomparso il richiamo alla Jamahiriya, come nome è tornato il tradizionale, in inglese “Libya”.
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La pubblicità per la serie libica; dovrebbe debuttare il 17 febbraio |
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Sono le sedi degli ultimi due annulli richiesti dall’Associazione italiana di filatelia massonica, sodalizio che coinvolge circa duecento appassionati
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Massimo ed Alena Morgantini |
Da Bologna a Torino, dall’Aquila a Viareggio, da Lecce a Padova: sono diciassette gli annulli che l’Associazione italiana di filatelia massonica ha richiesto lungo il 2011. E altri due sono stati commissionati fra ieri ed oggi, a Palermo e Trieste. Segno di una rilevante attività. “Il primo manuale -spiega a «Vaccari news» il segretario del sodalizio, Massimo Morgantini- riguarda il convegno-mostra «Architettura e massoneria», promosso dal Grande oriente d’Italia presso la facoltà di Architettura nella città siciliana. Quello di oggi, invece, concerne un altro incontro, però dedicato al centocinquantesimo dell’Unità. Ulteriore tappa del giro che la nostra loggia ha promosso per la ricorrenza e che come filatelisti abbiamo sottolineato dal punto di vista marcofilo. In base agli attuali programmi, concluderemo l’esperienza risorgimentale il 17 marzo a Genova, per poi riprendere con celebrazioni più convenzionali”. Nata il 20 settembre del 2000, l’Aifm ha forma associativa aperta, ed oggi conta su circa duecento iscritti, sia massoni sia non. A coordinarla vi è un comitato direttivo eletto nel 2010 e che resterà in carica ancora fino al 2013. Oltre al segretario, vi fanno parte il presidente Gustavo Raffi, il presidente aggiunto Massimo Bianchi, il tesoriere Paolo Bianchi ed i consiglieri Edoardo Cavallè, Giuseppe Di Vincenzo, Carlo Galli. La quota annua è di 20,00 euro per i membri del Goi e di 15,00 per quelli che non lo sono. In cosa consistono le vostre attività? “L’Aifm si occupa di valorizzare dal punto di vista postale iniziative e ricorrenze che possono interessare gli aderenti. Richiede quindi annulli, e poi predispone buste adeguate al tema: anniversari, convegni pubblici, ma anche personalità massoniche, come Enrico Fermi, Giuseppe Garibaldi, Giuseppe Mazzini, Antonio Meucci, Salvatore Quasimodo. Allo stesso tempo, siamo in contatto con club stranieri, per dire di Austria, Brasile, Francia, Germania, Stati Uniti. Questi rapporti ci consentono di arricchire le nostre collezioni”. Poi ci sono le mostre… “Per noi costituiscono un’occasione con cui rivolgerci ad un pubblico non sempre informato sulla Massoneria. A Rimini, tra il 30 marzo e l’1 aprile, presenteremo una rassegna dedicata alle Americhe. Ossia, a uomini ed avvenimenti che hanno particolari legami con il nostro mondo. Stiamo lavorando, inoltre, per presentare la collezione di Renato Boeri, una delle maggiori d’Europa ed ora acquisita dal Grande oriente”.
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I due annulli impiegati in questi giorni |
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Saranno operativi da lunedì, ma l’azienda non ha ritenuto opportuno comunicarli ai media, se non all’ultimo momento
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Possibili sorprese sulle aperture |
Dal prossimo lunedì (ma in Veneto e in Friuli-Venezia Giulia sono stati introdotti già il 23 gennaio), Poste italiane cambierà gli orari al pubblico degli sportelli. Niente di eclatante, però sarebbe un dato di interesse generale, che la società -bizzarramente- non ha ritenuto opportuno far sapere ai media, se non poco fa. Secondo tale chiave di lettura, ogni utente scoprirà le eventuali modifiche leggendo, nel caso venisse affisso, l’avviso all’ingresso della specifica sede. Perché rispetto al passato, e salvo ulteriori cambiamenti, l’orario è sostanzialmente unico in tutta Italia, mentre prima ogni area aveva dei margini discrezionali, così da adattarsi alle esigenze locali. In base alla nuova tabella, dal lunedì al venerdì gli uffici grandi (cioè a doppio turno) resteranno aperti tra le 8.25 e le 19.10, mentre quelli medi (ad un turno) tra le 8.25 e le 13.35. I presìdi più piccoli, con appena uno o due addetti, saranno operativi nella fascia 8.15-13.45. Quanto al sabato, nei primi due frangenti si potranno spedire raccomandate, pacchi e vaglia dalle 8.25 alle 12.35, nell’ultima categoria dalle 8.15 alle 12.45.
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“Giorno della Memoria”: la vicenda del battello “Pentcho”, di cui oggi rimangono alcune testimonianze postali. Ed un obiettivo…
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Il capitano Carlo Orlandi |
Avrà un seguito l’inconsueta avventura del “Pentcho”, e a riprenderla sarà Mario Rende dell’Università di Perugia. Non a caso, al suo attivo ha anche il saggio “Ferramonti di Tarsia. Voci da un campo di concentramento fascista”, edito tre anni fa da Mursia. “Ho incontrato alcuni sopravvissuti”, conferma il professore a “Vaccari news”. “Il 15 febbraio sarò in Israele perché quel giorno loro e i discendenti si troveranno a Netanya attorno al monumento che ricorda la nave. L’obiettivo non è solo commemorare: si vogliono individuare gli eredi dell’equipaggio del «Camogli» che li salvò. Vorrebbero fare una cerimonia insieme, così da sottolineare l’eroismo dei padri”. La vicenda risale al giugno del 1940 ed è citata anche da Gianfranco Moscati, per esempio nel libro “Documenti e immagini dalla persecuzione alla Shoah”. Al riguardo, il collezionista propone diversi materiali: alcuni sono invii postali diretti all’imbarcazione o comunque riferiti all’episodio. Il “Pentcho” era una vecchia barca fluviale che, partendo da Bratislava, doveva portare fino in Palestina 520 giovani ebrei per salvarli dallo sterminio. Con molta fortuna, riuscì a percorrere l’intero Danubio, ma poi, essendo una vera “carretta del mare”, in ottobre naufragò nell’Egeo. I suoi profughi ripararono su un’isola deserta e priva di vegetazione, senza alcuna possibilità di sopravvivere a lungo. “Furono avvistati da una nave del Regno Unito, ma chi era a bordo preferì non intervenire, perché la zona era minata. Un aereo italiano li notò ed avvisò il comando. In loro soccorso giunse appunto la motonave militare «Camogli», comandata dal capitano Carlo Orlandi. Una figura ben diversa da quella, qualche giorno fa giunta alla ribalta, di Francesco Schettino, della «Concordia»!”. “Orlandi e i suoi uomini superarono l’area pericolosa, recuperarono i superstiti portandoli a Rodi. Salvarono tutte le persone a rischio della loro stessa vita. Da Rodi, furono condotti a Ferramonti dove ebbero salva la pelle. Il comandante Orlandi, invece, non ebbe una buona sorte: a causa del suo gesto fu arrestato dai tedeschi e portato in un campo di concentramento in Germania, dove rimase fino alla fine della guerra. Per quello che ha fatto, avrebbe sicuramente il diritto di essere conosciuto e riconosciuto come «giusto fra le nazioni»”.
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Una cartolina partita dalla Polonia il 18 settembre 1940 e indirizzata, a Belgrado, ad un passeggero del “Pentcho” (collezione Gianfranco Moscati) |
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Saranno impiegati nel fine settimana a Mantova e Palazzolo sull’Oglio (Brescia)
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L'annullo mantovano |
A Mantova e Palazzolo sull’Oglio il compito di sottolineare postalmente il “Giorno della Memoria”. Nel primo caso, a prendere l’iniziativa è stata la Comunità ebraica cittadina, che per sabato 28 ha chiesto un annullo in cui primeggiano la “Stella di David” e del filo spinato a rammentare la Shoah. Il manuale verrà impiegato in piazza Mantegna 6, presso la libreria Di Pellegrini, dalle ore 15.30 alle 19.30. Sottolineando che “chi salva una vita salva il mondo intero”. Un sistema per valorizzare la contestuale (comincerà alle 16) passeggiata alla scoperta dell’antico ghetto. Il centro del Bresciano, invece, si è prenotato per domenica 29, grazie all’impegno dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia. Chi raggiungerà la biblioteca posizionata sul lungo Oglio Cesare Battisti troverà, dalle 10 alle 17, lo sportello avanzato di Poste italiane dotato di impronta e, in questo caso, di cartolina, venduta a 60 centesimi più l’eventuale affrancatura. Il richiamo visivo è alla strada ferrata, attraverso la quale avvennero le deportazioni. Deportazioni non solo di ebrei, ma più in generale dei “militari e politici italiani” condotti nei campi nazisti, come si legge nell’obliterazione, dove compare pure il triste simbolo triangolare con la sigla “IT”. Più esplicativa è la cartolina, che propone anche le foto di otto militari locali, morti nei lager: Remo Del Ton, Battista Fumagalli, Carlo Marella, Mario Guarienti, Francesco Giovanessi, Celestino Bolis, Mario Ruggeri ed Angelo Belotti.
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La cartolina collegata all'obliterazione che sarà impiegata a Palazzolo sull'Oglio
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