quotidiano online
dir. resp. Fabio Bonacina
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Siamo lieti di inviarle le notizie diffuse nell'ultima settimana da "Vaccari news", il primo quotidiano on-line di posta, filatelia e collezionismo.
Se desidera conoscerle in tempo reale, in qualsiasi momento può visitare la pagina www.vaccarinews.it, dove può trovare gratuitamente anche:
- i programmi aggiornati di Italia, San Marino, Vaticano e Smom;
- l'archivio di tutte le informazioni che abbiamo diffuso nel tempo (è possibile fare ricerche sia in ordine cronologico, sia per parola chiave, sia per area);
- i comunicati diramati alla stampa;
- l'elenco dei prossimi appuntamenti (mostre ed eventi).
Buona lettura
Lo staff di "Vaccari news"
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Il manuale che porta la data di oggi trae spunto da un lavoro reso disponibile attraverso un sito specializzato
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Non poteva mancare, per il 15 agosto, l’annullo delle Poste vaticane dedicato alla festività religiosa: l’Assunzione della Vergine. A farsi notare, tuttavia, è il soggetto scelto. Non attinge al mondo dell’arte classica, magari scegliendo un dipinto conservato presso qualche museo (un anno fa, ad esempio, si preferì un’opera di Guido Reni custodita a Monaco di Baviera). Si è deciso di utilizzare un disegno messo a disposizione dal sito, specializzato nell’iconografia cattolica, Imma-reli-web, e poi rielaborato dietro agli sportelli. Lo stesso approccio adottato a Capodanno, quando, per la “47ª Giornata mondiale della pace”, si “pescò” nel database offerto da Qumrȃm. Gli interessati ad ottenere un’impronta hanno tempo sino al 20 settembre per presentare le richieste.
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Il disegno di partenza e la trasposizione postale |
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Domani l’annullo che ricorderà il centenario trascorso dal transito, nel canale, della prima nave; era il vapore “Ancon”
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L’annullo tedesco |
Fu la prima nave, il 15 agosto 1914, ad attraversare ufficialmente il canale di Panama. Era un vapore statunitense, costruito nel 1902 come “Shawmut”; otto anni dopo venne acquistato dalla Panama railroad company per assicurare le necessarie forniture durante i cantieri tesi a realizzare la via d’acqua. Venne ribattezzato “Ancon”, così da richiamare la collina e la città che portano questo nome: ad Ancon aveva sede la Commissione che seguiva il procedere dei lavori. Domani lo storico transito verrà ricordato da un annullo in uso nella tedesca Amburgo, per la precisione presso la sede del Maritimes museum (Koreastraße 1, D-20457 Hamburg). Va ad aggiungersi alle altre celebrazioni postali che in queste settimane stanno sottolineando il giro di boa. Come i foglietti emessi da Belgio (il 5 luglio in prevendita) e Man (l’8 agosto).
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“È tempo che si parta dai territori, qualificando davvero il personale, specializzando gli addetti agli sportelli e garantendo l’ampliamento degli organici”, dice il sindacato
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Si chiama “procedura di conflitto” e ad averla aperta è stata la Slc-Cgil del Trentino. Contro Poste italiane. Nella fase di rilancio e di privatizzazione della società, annunciata dal nuovo amministratore delegato Francesco Caio, “non vogliamo che si perda di vista l’importanza dei servizi universali che vanno garantiti in tutti i comuni, compresi quelli trentini”, spiega dal sindacato la segreteria generale dell’area, Claudia Loro. Nella provincia, l’operatore conta circa 1.050 dipendenti. Di questi poco meno di 500 sono addetti alle consegne ed alla logistica, mentre altri 500 risultano dirigenti, quadri, impiegati ed incaricati alle attività finanziarie. “Si tratta di un organico in sofferenza cronica. Se è vero che d’estate i disservizi aumentano causa i periodi di ferie, è altrettanto vero che, soprattutto sul versante del recapito, le difficoltà ormai sono presenti tutto l’anno”. Secondo l’interlocutrice, si starebbero diffondendo “pratiche organizzative del tutto improprie rispetto alle normative contrattuali”. Ad esempio, viene incentivato l’abbinamento di più zone per un singolo portalettere nel medesimo orario, invece di provvedere a nuove assunzioni, con il rischio che la qualità del supporto peggiori. Inoltre, le cosiddette scorte -ossia il contingente assunto stabilmente per coprire assenze e malattie lunghe (si tratta di 14 sostituti ogni 100 lavoratori)- sono utilizzate come organico strutturale, facendone venire meno le funzioni. Per tali motivi potrebbero venire annunciati lo stato di agitazione, il blocco dello straordinario e dei supporti aggiuntivi. Se l’azienda, nei prossimi anni, dovrà puntare sulle prestazioni postali e sulla logistica per superare i disservizi ed aumentare la soddisfazione della clientela, “è tempo che si parta dai territori, qualificando davvero il personale, specializzando gli addetti agli sportelli e garantendo l’ampliamento degli organici”.
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In Trentino si alza la protesta sindacale contro la società |
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Washington - Lo Smithsonian national postal museum dedica una mostra permanente allo United States postal inspection service. Venne fondato nel 1776
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Il mezzo specializzato richiamato nella mostra |
Mentre in Italia le esigenze di risparmiare denaro pubblico hanno messo sulla graticola dei tagli pure diverse sedi della Polizia postale e delle comunicazioni, a Washington, lo Smithsonian national postal museum dedica alla corrispondente specialità una mostra permanente. S’intitola “Behind the badge” e vuole mettere in luce quello che, “nascosto” dietro al distintivo, spesso non si vede. Tra gli oggetti scelti, insieme ad immagini, reperti e documenti, viene richiamato un veicolo attrezzato di tutto punto (autonomo, per dire, dal punto di vista delle comunicazioni e dell’energia), in grado di rispondere alle più diverse esigenze, come esaminare una corrispondenza sospetta o effettuare le ricognizioni dopo un disastro. Il percorso spiega il lavoro di una delle agenzie federali specializzate più antiche. Lo United States postal inspection service, infatti, risale al 1776, quando Benjamin Franklin cominciò a commissionare verifiche alle strade postali affinché fossero garantite efficienza e sicurezza. Ancora adesso, tale realtà lavora -se necessario in collaborazione con altre, dalla vigilanza locale all’Interpol- per salvaguardare il corriere, proteggere i dipendenti ed i consumatori, prevenire i reati. Un ruolo è riconosciuto all’educazione in materia di truffe e furti d’identità. Il pubblico, però, non sa che tali specialisti partecipano, per le proprie competenze, agli interventi di emergenza, non solo nei casi eclatanti di Unabomber o delle missive all’antrace. Agiscono, ad esempio, per ripristinare la rete dopo catastrofi naturali o provocate dall’uomo, come inondazioni, incendi, esplosioni industriali.
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Una delle buste che conteneva antrace (immagine: Federal bureau of investigation e National postal museum) |
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La tecnologia ha reso inutili certi processi, ora sostituiti con altri. Rimodulate le competenze degli impianti esistenti
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I Cuas (termine che in origine indicava il centro unificato automazione servizi) di Bari, Firenze e Venezia sotto particolare esame, perlomeno per le funzioni strettamente collegate al Bancoposta. Con l’obiettivo -spiegano le organizzazioni sindacali- di “creare centri polivalenti in grado di rispondere in modo flessibile alle esigenze dinamiche del mercato”. Questo perché lo sviluppo delle tecnologie, applicato al trattamento dei bollettini di conto corrente, ha indotto il superamento di alcune fasi operative. Ed è necessario, ancora una volta, ripensare l’organizzazione. Attualmente tutte e tre le sedi si occupano proprio dei moduli di ccp; l’impianto della città pugliese anche di raccolta e dovrà aggiungere gli addebiti diretti dei Paesi Sepa; il toscano vi assomma le segnalazioni antiriciclaggio (perderà però i sequestri) mentre il veneto, che allo stesso tempo segue Vlo e bollettazione, non avrà ripercussioni. Conferme pure a Genova, dove la struttura si è specializzata negli atti di pignoramenti verso terzi. La rete si completa con Ancona e Torino. La prima realtà cura disconoscimenti, accertamenti giudiziari, ricerca titoli; abbandonerà le frodi non elettroniche, la raccolta ed i finanziamenti per guadagnare i sequestri. La seconda si concentra sugli imbrogli on-line, i pignoramenti ed i disconoscimenti; accantonerà quest’ultima tipologia per le truffe non informatiche. Entro la prima metà di settembre occorrerà esaminare lo stato dell’evoluzione a livello territoriale per poi, al più in novembre, tratteggiare lo sguardo d’insieme.
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Le attuali lavorazioni dei ccp sono molto automatizzate, rendendo spesso inutile l’intervento umano |
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È la trentesima tappa del confronto voluto dalla Fondazione archivio diaristico nazionale onlus. Si svolgerà a Pieve Santo Stefano (Arezzo) tra il 18 ed il 21 settembre
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Protagonisti: Guido Chigi Saracini… |
Una raccolta composta da diario e lettere (intitolata “Alla Grande guerra in automobile” e risalente al 1915-1916) nonché due epistolari (“Groviglio di anime”, 1977-2004; “Dentro e fuori”, 2007-2013). Sono tre su otto le partecipazioni finaliste al “Premio Pieve Saverio Tutino” che si interfacciano col settore postale. La manifestazione, giunta alla trentesima tappa, si svolgerà a Pieve Santo Stefano (Arezzo) dal 18 al 21 settembre. Nel primo caso, protagonista è Guido Chigi Saracini. Nasce a Siena nel 1880 da una famiglia nobile. Quando scoppia la Grande guerra, nonostante non sia tra i richiamati, decide comunque di offrire il proprio contributo, arruolandosi come volontario automobilista per la Croce rossa e mettendo a disposizione dell’Esercito italiano se stesso, la macchina che possiede ed il conducente Gigi. Morirà nel 1965. Andrea (classe 1954) e Lorenza (1949), mittenti e destinatari del primo dei due carteggi individuati, si incontrano nel 1977. Lui è uno studente marchigiano in Medicina, lei una toscana laureata in Economia. Superando intimi conflitti e accantonando problemi irrisolti, si uniscono in matrimonio nel 1984, ma la vita coniugale non regala la stabilità emotiva sperata. Seguono la separazione, le difficoltà e le distanze. Il loro legame, però, non si recide mai del tutto e continua a manifestarsi attraverso lo scambio epistolare, determinando una centralità della scrittura pari solo alla profondità dei sentimenti. L’altra raccolta vede le missive passare dalla docente universitaria, che opera come volontaria all’interno del carcere di Catania Carmela Cosentino (1936), all’ergastolano Carmelo Guidotto (1957). L’uomo ama scrivere e leggere, è il modo con cui riesce ad allenare la mente e la fantasia, a sentirsi vivo. La donna si rivela un’ottima interlocutrice, è affascinata dalle parole dell’amico e condivide con lui il racconto dei suoi umori, della quotidianità e dei libri che gli fa recapitare nel penitenziario. Le vicende narrate “affrontano temi profondi che risultano -indipendentemente dal periodo storico in cui si sono consumati i fatti- di estrema attualità”, preannunciano, parlando in generale, gli organizzatori della Fondazione archivio diaristico nazionale onlus. I contesti sono diversi: le drammatiche condizioni di vita nelle realtà rurali all’inizio del Novecento, il Primo ed il Secondo conflitto mondiale, la sanguinosa persecuzione dei cristiani nella Cina di Mao, ma anche il più recente genocidio che si è registrato in Ruanda negli anni Novanta, fino alle condizioni dei ragazzi di strada boliviani. Hanno permesso di far maturare esperienze di forte impatto, “riportate poi sulla carta”.
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…Andrea e Lorenza, Carmela Cosentino. Delle otto partecipazioni finaliste, le tre a contenuto postale sono loro |
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Il fenomeno della corrispondenza durante il Primo conflitto mondiale spiegato dal direttore del Museo centrale del Risorgimento, Marco Pizzo
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Oltre 4 miliardi di invii ordinari, 170 milioni di raccomandate, 80 di vaglia e 60 di telegrammi attraversarono l’Italia da e per i soldati tra il 1915 ed il 1918. A ricordarlo -sul periodico “Storia in rete”- è il direttore del Museo centrale del Risorgimento, Marco Pizzo, in un articolo dedicato alle corrispondenze del periodo. Chi spediva dal fronte o dalle zone di guerra “non poteva indicare i luoghi; non poteva fornire indicazioni circa gli ordini impartiti alle truppe né, tantomeno, poteva rivolgere critiche alle strutture del comando militare o politico”. Nel caso queste informazioni fossero state fornite, anche involontariamente, sulla scrittura “cadeva una pesante coltre di nero inchiostro censorio che annullava la leggibilità del testo”. La pubblicità dei giornali -prosegue l’esperto- era contagiata dalla situazione, tanto che si reclamizzavano penne stilografiche da donare ai combattenti. Al tempo stesso, si preferivano le cartoline, soprattutto per la maggiore facilità nelle verifiche. Spesso avevano immagini alludenti al conflitto. Per questo intere generazioni di disegnatori e di artisti si cimentarono nel genere, realizzando bozzetti satirici o umoristici che, prendendo spunto dalla vita al fronte, “ne davano una versione edulcorata”. Ecco i maschietti in uniforme, le bimbe vestite da crocerossine, mentre il nemico assumeva le sembianze deformate della caricatura e del grottesco. In alternativa, le allegorie con gli animali, le allusioni sessuali, le fotografie cartolinizzate capaci di rappresentare la versione desiderata dei fatti.
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Una delle cartoline che accompagnano il pezzo |
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Di fatto è quello predisposto nel 2013, ma con il richiamo al centoquarantesimo anniversario dell’Unione postale universale
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Sorpresa da parte dell’Unione postale universale che, il 9 ottobre 2014, festeggerà i centoquaranta anni dalla sua costituzione come Unione postale generale. Per il giro di boa “tondo”, renderà disponibile ai Paesi interessati un nuovo modello di buono-risposta internazionale. Ad essere precisi, è un aggiornamento di quello già esistente e che dal 2013 promuove il “Decennio internazionale dell’acqua «Water for life»”. Sono stati aggiunti, però, i riferimenti alla ricorrenza. È ciò che avvenne nel centenario dello stesso coupon-réponse international, quindi nel 2007, quando venne adattato con un testo commemorativo quello allora in corso. È ancora prematuro avere il quadro delle partecipazioni, ma l’Islanda, ad esempio, ha aderito all’idea. E metterà in vendita la sua versione nella data fatidica; prezzo: 305 corone locali.
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La versione islandese del nuovo buono-risposta. Debutterà il 9 ottobre |
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Verrà presentato alla manifestazione di Empoli, in calendario dal 20 al 21 settembre. La testimonianza delle artefici, Ketty Borgogno e Simona Massucco
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Ricoperto interamente di francobolli |
Un annuncio lanciato via internet. Il proprietario chiedeva se qualcuno fosse interessato ad un manichino che possedeva una particolarità. Aveva già testa, braccia e collo quasi completamente ricoperti da francobolli e l’avrebbe regalato a chi se ne volesse occupare. “Beh -ricorda ora Ketty Borgogno- sono stata l’unica a rispondere”. Ed a “Veronafil”, con la compagna di avventure Simona Massucco, il reperto è stato “adottato”. Nel momento in cui l’ha visto -ammette- le è balenata l’idea: una volta completato, sarebbe stato esposto. Nelle scuole, nelle biblioteche ed in qualunque contesto possibile, abbinandolo ad omaggi, naturalmente dentellati, per i ragazzi presenti. Ora è pronto, ed ha persino un nome: Frankie filatelico. “Crediamo molto in questa iniziativa e speriamo che sia un modo per avere in futuro tanti collezionisti che alla domanda «come hai iniziato?» rispondano «eh, ho incontrato Frankie!»”. L’inconsueta opera debutterà ad “Emporium 2014”, la XXIV Borsa scambio del collezionista che si terrà ad Empoli (Firenze) il 20 ed il 21 settembre prossimi. Ci auguriamo -dicono gli organizzatori, aggregati nel Circolo locale- che Frankie “porti fortuna alla filatelia e che abbia una grande visibilità alle maggiori manifestazioni filateliche di tutta Italia”. Lo stesso allestimento verrà promosso con l’annullo speciale realizzato tramite un concorso nelle scuole. A vincere, questa volta, è stata Francesca Cioni, che ha frequentato la III A alla media cittadina dedicata alla santissima Annunziata. La proposta firmata da Linda Billocci, della II B all’istituto comprensivo statale di Vinci, verrà impiegata, invece, per la cartolina collegata.
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In Corea del Sud parteciperà, fra l’altro, alla messa di beatificazione di Paul Yun Ji-Chung e dei compagni. Come Alessio Hwang Sa-yeong, autore della “lettera di seta”
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Alla coppia di francobolli messa a punto a Seul ed uscita l’8 agosto, domani si aggiungerà l’annullo approntato dalle Poste vaticane per sottolineare il viaggio apostolico che papa Francesco compirà in Corea del Sud dal 13 al 18. L’occasione della visita è offerta dalla contestuale “VI Giornata della gioventù asiatica”: non a caso, nell’impronta del manuale vi figura il logo. Naturalmente, sarà l’occasione per incontrare le diverse comunità locali, dei credenti come della politica. “Il futuro del Cattolicesimo probabilmente sarà in Oriente”, ha affermato la giornalista del “Corriere della sera” Maria Antonietta Calabrò. Nel Paese “del caldo mattino” “la fede cresce ad un ritmo pari allo sviluppo economico” ed i fedeli hanno raggiunto l’11% della popolazione complessiva. Il giorno 16 si terrà la messa di beatificazione di Paul Yun Ji-Chung e di centoventitré compagni martiri del XIX secolo. Fra cui c’è Alessio Hwang Sa-yeong: per molto tempo -spiega “Asia news”- “è stato considerato un «traditore» dai nazionalisti” locali per la sua “lettera di seta”, un messaggio inviato nel 1801 al vescovo di Pechino per chiedere “l’aiuto dell’Occidente” contro la persecuzione del Governo locale nei confronti dei cristiani. Il 18 un’ulteriore cerimonia verrà dedicata alla pace ed alla riconciliazione, tema particolarmente sentito nella penisola.
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L’occasione della visita è data dalla “VI Giornata della gioventù asiatica”. L’annullo ne riprende il logo |
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Era il 1964 quando la rivista “Poste e telecomunicazioni” spiegò ai lettori l’esperienza statunitense, che vedeva le Ptt gestire l’ordine della merce, il recapito e magari il saldo
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Dall’articolo, un esempio delle buste perforate
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Chi si ricorda, oggi nell’era del commercio elettronico, aziende come Postalmarket e Vestro, che vendevano vestiti, cosmetici ed altro attraverso la corrispondenza? Per gli addetti di allora rappresentavano grandi utenti e per i filatelisti una fonte inesauribile: con le affrancature delle ordinazioni ormai evase, si realizzavano le “mazzette”. La prima ditta nacque nel 1959 ed operò fino al 2007, l’altra fu attiva tra il 1962 ed il 1996. Ma ancora mezzo secolo fa, agli occhi del pubblico italiano, erano sostanzialmente sconosciute. Tanto che la rivista “Poste e telecomunicazioni”, nel numero di luglio-agosto del 1964, introduce il sistema del “mail order” riferendosi alla ben più collaudata esperienza statunitense, avviata addirittura nel 1872 con la Montgomery Ward. “Quello che è nuovo e stupefacente è lo sviluppo che hanno raggiunto”, “ce ne sono a centinaia”, diceva la rivista riferendosi alle marche attive oltre l’oceano. Lungo il 1963 i concittadini acquistarono per due miliardi e duecento milioni di dollari, pari a millequattrocento miliardi di lire. “Oggi la merce attende nei magazzini, non di essere vista, ma di essere spedita; si vede solo riprodotta, magari in quadricromia, sui cataloghi che queste case specializzate distribuiscono ai loro potenziali clienti. Accanto a ciascun prodotto c’è una sigla composta di cifre e di lettere e, vicino, il prezzo: si ordina senza discutere, senza mercanteggiare; l’articolo arriva con la posta e solo dopo averlo pagato si può vederlo direttamente e palparlo”, precisava l’articolo. “I protagonisti, anzi i presupposti di questo tipo di commercio sono il telefono e la posta”, all’epoca vie di comunicazione controllate dalla stessa struttura. Che quindi guadagnava con la richiesta delle merci, la consegna ed eventualmente anche col saldo, nel momento in cui era effettuato contrassegno. Dal punto di vista operativo, si spiegava che lo smistamento e l’inoltro delle commesse era effettuato in gran parte con sistemi meccanizzati; in ogni caso, i costi risultavano più bassi rispetto alla distribuzione tradizionale, elemento che consentiva prezzi di vendita inferiori. In qualche frangente, persino le buste contribuivano alla standardizzazione: essere recavano perforazioni codificate che macchine elettromeccaniche potevano “leggere”, controllare e contabilizzare a vista. “Verrà il giorno -era il quesito- in cui l’acquisto di un articolo di persona, nei negozi, almeno per certe categorie, diventerà una rarità, una stravaganza?”. Cinquant’anni dopo, come si potrebbe rispondere?
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L’esperienza italiana rappresentata dalle due maggiori aziende attive nelle vendite per corrispondenza |
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I due titoli dell’Unificato, dedicati all’area italiana, apriranno il mese di settembre. A ruota, se ne aggiungeranno numerosi altri
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Il direttore responsabile, Paolo Deambrosi |
“Le novità più salienti non sono le quotazioni come la maggior parte dei collezionisti crede -anche se le variazioni dei prezzi sono state migliaia- ma i dati, gli approfondimenti, le note tecniche e storiche dei francobolli che ogni anno vengono implementati e migliorati”. Così dall’Unificato mettono le mani in avanti parlando dei cataloghi targati 2015 ed ormai prossimi ad uscire. In particolare il “Super”, che raccoglie l’intera area italiana (960 pagine, 30,00 euro), e lo “Junior”, il quale invece offre Repubblica, San Marino, Vaticano e Smom (602, 16,00). Saranno disponibili con l’1 settembre, anche nelle versioni digitali ordinabili per capitoli. Nel primo dei due titoli è stato scorporato il comparto dei francobolli marchiati Europa Cept e PostEurop, comparto che sarà oggetto di un prossimo lavoro specifico, aggiornato ed allargato ai collaterali. Per questo il costo di copertina, rispetto all’edizione precedente, è calato di 2,00 euro. Ove necessario, sono state inserite varietà significative. Aggiornata la lista dei codici a barre, sia d’Italia che di San Marino: un ambito che -secondo l’azienda milanese, diretta da Paolo Deambrosi- riscuote sempre interesse. Per ciò che concerne le stime economiche, gli Antichi Stati registrano qualche sporadica crescita e diversi ridimensionamenti, mentre per il Regno vi sono “mirati e limitati aumenti” solo da Vittorio Emanuele III, con le commemorative ed i linguellati che fanno la parte del leone. Stazionari i settori della Repubblica sociale e delle emissioni locali. Quanto alla Repubblica, una buona richiesta dei mesi recenti ed una “favorevole previsione futura” hanno consentito piccoli sviluppi dall’inizio fino al 1960; se di ottima qualità, il “Gronchi rosa” passa da 1.650 a 1.800 euro ed il 1.000 lire “Cavallino” da 3.750 a 4.000. Incrementi “anche importanti” nei codici a barre. San Marino annota leggeri ritocchi all’insù fino agli anni Cinquanta, servizi inclusi, e per l’ultimo periodo. Riferendosi al Vaticano, si citano limitati e lievi progressi nel segmento iniziale. Persino lo Smom incamera “diffusi spunti positivi per tutta la collezione, servizi e prove compresi”. Con Trieste “A” e “B” vengono valorizzati i primi numeri ed i servizi, mentre con Colonie ed Occupazioni sono stati rivalutati in particolare i linguellati ed alcune serie di difficile reperibilità. Entro la fine di settembre, la casa editrice implementerà l’offerta con altri lavori: il nuovo mercuriale dedicato all’Ungheria, i consolidati biennali di Australia e Nuova Zelanda, Cecoslovacchia (con Repubblica Ceca e Slovacchia), Israele, Stati Uniti. Cui vanno aggiunti l’“Unificatoweb” e la seconda parte del “Novellario”.
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I primi titoli pronti ad uscire subito dopo le vacanze |
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In entrambi i casi, dietro i pannelli espositivi vi è il Circolo filatelico Crociere atlantiche “Biagio Andreuccetti”
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Giusto il tempo di far passare il Ferragosto. Chiusa, il 14 ad Orbetello (Grosseto), la “34ª Mostra aerofilatelica”, il Circolo filatelico Crociere atlantiche “Biagio Andreuccetti” ritornerà in campo, questa volta nella non lontana Capalbio. Dove, dal 16 al 20, firmerà l’“8ª Mostra filatelica. Sbandieratori e musici Città di Capalbio” e la “16ª Mostra filatelica - Storia - cultura - mare”. Sono due titoli per accontentare altrettante esigenze, ma il percorso sarà unico. Il punto di riferimento è la torre Aldobrandesca, collocata in piazza Collacchioni 1. Ed aperta gratuitamente nelle fasce orarie 10-12 e 18-23. Due gli annulli richiesti, e due le cartoline approntate. Gli addetti di Poste italiane interverranno sabato, dalle 10 alle 16.
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Una delle due cartoline predisposte |
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È dello scultore la statua scelta per commemorare il pontefice, morto un secolo fa. Il francobollo sarà disponibile dal 28 agosto a 2,00 euro
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Non solo il francobollo italiano, atteso -salvo sorprese- per il 20 agosto. Anche il Vaticano, il 28 dello stesso mese, ricorderà san Pio X nel centenario della morte. Si tratta di una carta valore da 2,00 euro (quindi un primo porto per Africa, America ed Asia), che riprende il monumento funebre, firmato da Pier Enrico Astorri e collocato in San Pietro. Al solito, i fogli sono da dieci, mentre il quantitativo massimo previsto ammonta a duecentomila unità. Più tradizionale è l’immagine scelta per l’annullo del primo giorno: ritrae il protagonista mentre benedice. Giuseppe Melchiorre Sarto, così risulta all’anagrafe, nasce a Riese (ora Riese Pio X, in provincia di Treviso) e fin da ragazzo -raccontano sotto al “Cupolone”- mostra, oltre al carattere forte, una naturale predisposizione allo studio che lo aiuterà ad entrare in seminario ed a seguire la sua precoce vocazione. Ordinato sacerdote, è ammirato da parrocchiani e confratelli per l’energia profusa e per la sorprendente capacità di rapportarsi con gli altri. Ai maggiori incarichi del suo ministero pastorale adempie con dedizione e competenza, cosicché nessuno si meraviglia quando, nel settembre del 1884, Leone XIII lo nomina vescovo di Mantova. Nel 1893, lo stesso papa lo eleva alla dignità cardinalizia scegliendolo quale patriarca di Venezia. Dieci anni dopo raggiunge il soglio pontificio. Confermando la continuità con i predecessori, nel 1907, contro le dottrine moderniste, promulga l’enciclica “Pascendi dominici gregis”. Al tempo stesso, cerca di riformare la Curia romana, facendo redigere un nuovo codice di Diritto canonico, rivedendo la liturgia, sollecitando il canto e la musica nelle funzioni sacre, istituendo l’obbligo del catechismo a piccoli e grandi. Nel 1914, poco prima di morire, lascia “un testamento di pace dei più alti che siano stati consegnati alle future generazioni con l’esortazione apostolica «Dum Europa»”. La canonizzazione è celebrata il 29 maggio 1954 da Pio XII.
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Dalla statua funebre al francobollo. L’annullo, invece, propone il papa benedicente |
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L’operatore privato plaude al decreto che prevede l’applicazione dell’iva per i supporti rientranti nel servizio universale ma contrattati. Rilanciando…
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Concorrenza soddisfatta |
La legge non è ancora stata pubblicata, ma già l’amministratore delegato di Nexive, Luca Palermo, esprime soddisfazione. Si riferisce alla conversione del decreto-legge 91 datato 24 giugno 2014, “recante disposizioni urgenti per il settore agricolo, la tutela ambientale e l’efficientamento energetico dell’edilizia scolastica e universitaria, il rilancio e lo sviluppo delle imprese, il contenimento dei costi gravanti sulle tariffe elettriche, nonché per la definizione immediata di adempimenti derivanti dalla normativa europea”. Il “decreto competitività”, insomma. Nel testo, che al solito agisce a 360 gradi, si parla pure di posta, eliminando l’esenzione dell’iva ai supporti che rientrano nel servizio universale ma sono stati negoziati individualmente. La norma -commenta l’ad- “allinea l’Italia con le indicazioni dell’Antitrust attese da oltre un anno”. Il Parlamento ha recepito le indicazioni “e riconosce l’importanza di liberare risorse per investimenti e sviluppo in un momento come quello in cui stiamo vivendo. Le nuove disposizioni sono fondamentali per sanare un’irregolarità che ha fortemente penalizzato e limitato la concorrenza per anni”. Ora “il mercato postale è più vicino al modello europeo, anche se la strada da percorrere è ancora lunga. Sottoporre i medesimi servizi a due regimi iva differenti non era più sostenibile”. Secondo Luca Palermo, tuttavia, non bisogna fermarsi, perché ritiene il perimetro del servizio universale ancora ampio rispetto agli altri Paesi Ue, “e non in linea con le esigenze di semplificazione ed efficienza rivolte al consumatore finale”. Altrove supporti come posta massiva e raccomandata “sono da tempo liberamente gestiti dal mercato, mentre in Italia sono stati mantenuti nell’ambito del servizio universale, comportando un grave problema di distorsione della concorrenza”. In altre realtà -ha poi aggiunto in un’intervista pubblicata da “Repubblica”- “dove non è coperto da fondi pubblici, il postino rispetta i tempi stabiliti, ma passa due volte alla settimana, non sei e spesso a vuoto. E per le case isolate, si predispone una consegna in cassetta collocate lungo la strada. Certo alcune abitudini vanno modificate, ma è inevitabile visto lo sviluppo del digitale”.
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Torino ripercorre oltre trecentocinquanta mostre attraverso i relativi inviti. Dietro, la storia della cultura in città nell’ultimo secolo e mezzo
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Curiosa la piccola rassegna in essere a Torino sino al 7 settembre. Si chiama “Un biglietto per l’arte” ed enumera -lo specifica il sottotitolo- le mostre dei Musei civici lette attraverso i rispettivi cartoncini d’invito. La lente del curatore, quindi, questa volta si è soffermata sui contenuti più che sui contenitori, ma il vettore postale -sia pure appena evocato- resta essenziale. È la storia esaminata attraverso biglietti, brochure e piccoli cataloghi delle oltre trecentocinquanta esposizioni realizzate, un percorso nella memoria così da riportare in superficie “gli appuntamenti più importanti della cultura” dai primi decenni del Novecento ad oggi, spaziando a tutto campo. A dare il via a questo impegno è il direttore (in servizio tra il 1930 ed il 1965) Vittorio Viale, con l’allestimento per Antonio Fontanesi, nel 1932, e poi con le tappe sull’arte piemontese. Cominciando con quella riguardante il Sei-Settecento (1937), che pone le basi per la grande iniziativa incentrata sul Barocco del 1963. Dopo la guerra, la città si apre alla cultura internazionale ed al confronto con l’arte europea contemporanea. Risulta “un’epoca di fermento e di partecipazione”, capace di toccare -per dire- l’arte figurativa, l’informale, la pop e la concettuale. In parallelo, si esplorano i movimenti pittorici d’avanguardia della prima metà del secolo, senza trascurare la fotografia e l’espressività orientale. La proposta è ospitata nel borgo Medievale, quindi al parco del Valentino, in viale Virgilio 107. È aperta, gratuitamente, tutti i giorni dalle ore 10 alle 18. I materiali sono consultabili pure su internet.
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La piccola rassegna sarà raggiungibile sino al 7 settembre |
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Dal Liechtenstein nuova emissione con sorpresa tecnologica. È attesa per l’1 settembre ed avrà taglio scientifico
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Anche il Liechtenstein promuoverà, postalmente parlando, l’“Anno internazionale della cristallografia”, proclamato al fine di ricordare il secolo da quando Max von Laue ricevette il Nobel per la fisica (il riconoscimento gli venne attribuito per aver provato la diffrazione dei raggi “X” attraverso un cristallo). L’emissione è attesa per l’1 settembre e si articola in due francobolli, nominali da 1,00 e 2,00 franchi. Lavorati da Hans Peter Gassner, s’intitolano “Metamorfosi sequenza 1” e “Metamorfosi sequenza 2”. Affiancati -spiegano dagli sportelli- mostrano la trasformazione che un cristallo subisce nei millenni. La collegata e gratuita “app” della Small european postal administration cooperations offre una mano in più: attraverso di essa, è possibile fotografare le cartevalori e poi osservare l’evoluzione grazie ad un video dell’artista Bianca Violet.
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I due francobolli firmati dal Liechtenstein per l’“Anno internazionale della cristallografia” |
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I patti sottoscritti nel borgo del Cuneense saranno ricordati domani nel settantesimo anniversario
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L’annullo; sarà in uso domani |
Il 30 ed 31 maggio 1944 a Saretto (Acceglio, in provincia di Cuneo) “i rappresentanti della lotta di Liberazione italiana e francese si incontrarono per riannodare il legame tra le «sorelle latine» nel quadro della Federazione dei popoli europei”. Lo spiega lo storico Aldo Alessandro Mola, coinvolto nel progetto commemorativo dal Centro europeo “Giovanni Giolitti”. L’iniziativa partì dal cuneese Duccio Galimberti (1906-1944), autore del progetto di costituzione confederale europea ed interna e che l’Italia postale ha celebrato con un francobollo da 60 centesimi il 24 aprile 2007. Nacquero, così, i Patti di Saretto, a carattere politico e militare. Rifiutando la conservazione e l’instaurazione di qualsiasi regime totalitario e dittatoriale, si ponevano contro tutti i nazionalismi e gli imperialismi, per una federazione di popoli liberi del continente che, lasciando intatta la fisionomia delle singole Nazioni, realizzasse una vera comunità europea, “sola via per assicurare una pace duratura e garantire le migliori possibilità di progresso”. Benché di modesto valore pratico -aggiungono i promotori della manifestazione- “conservano un alto valore ideale e morale”. Verranno rievocati domani alle ore 11 proprio nel borgo di Saretto. All’appuntamento sarà presente Poste italiane, attiva dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 16 con un annullo speciale.
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È il secondo volume che la Yvert & Tellier dedica all’Europa. Comprende i Paesi i cui nomi iniziano, secondo la lingua francese, tra le lettere “C” ed “H”
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Nuovo aggiornamento dalla casa |
Cipro, Croazia, Danimarca (con Faeroer e Groenlandia), Estonia, Finlandia (con Aland), Georgia, Gibilterra, Grecia (con Monte Athos), Regno Unito (con Alderney, Jersey, Guernsey e Man), Spagna ed Ungheria. Questi i Paesi ancora adesso esistenti, ma naturalmente l’elenco completo inserito nel catalogo annovera numerose altre voci, che nel tempo hanno originato magari appena una o poche serie per l’uso locale, come la Carinzia, Danzica, il Dodecaneso, l’Epiro, Helgoland, le città iberiche (per dire: Barcellona, Madrid, Malaga e Vitoria), la Krajina. Ad ogni modo, il filo conduttore che accomuna le realtà considerate è l’essere europee e comprese, secondo la lingua francese, tra le lettere “C” ed “H”. È il secondo volume che la Yvert & Tellier ha rinnovato per ciò che concerne il Vecchio continente. Le pagine sono complessivamente 1.176: propongono testi ed immagini, a colori, organizzati su tre colonne. Il prezzo di vendita in Italia è pari a 59,50 euro.
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Ma come avviene lo smistamento dei colli? “Vaccari news” ha voluto scoprirlo visitando il più grande impianto di Tnt express, quello di Piacenza
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L’arrivo degli autotreni all’impianto |
Uno, due, dieci, cento, mille: ogni secondo, i pacchi messi sul nastro trasportatore percorrono due metri e mezzo. A portarli nella struttura, che gli addetti ai lavori chiamano hub, sono gli autotreni. All’ingresso il custode scannerizza il documento che accompagna le merci e lo spedisce alla sala di controllo; questa lo verifica e indica all’autista a quale bocca (ve ne sono 127!) deve recarsi per scaricare. Una volta parcheggiato, gli addetti entrano nel mezzo e -magari con l’ausilio di un infeeder, ossia un braccio retrattile di caricamento, capace di tagliare la distanza e quindi i tempi- cominciano a depositare i colli sul circuito semaforizzato lungo 572 metri. Qui un lettore registra l’etichetta e dirige l’oggetto, rilevato nel peso e nel volume, in direzione di un’altra porta. Dove troverà un ulteriore camion che lo porterà verso il destinatario. È questa, semplificando, la lavorazione che Tnt express ha previsto per la struttura di Piacenza, visitata da “Vaccari news” per raccontare ai lettori la procedura. L’impianto è collocato, al pari di altri grandi depositi (da Amazon ad Ikea), in un’area considerata strategica dal punto di vista logistico; sorge su una superficie di 50mila metri quadrati, 22mila dei quali coperti, ed è attivo dal 2006. È il più importante della società, capace di trattare fino a 20.500 scatole l’ora. Scatole ma anche oggetti diversi, che però richiedono trattamenti particolari: come le buste, gli ingombranti, le confezioni tubolari (molti i tessuti), le taniche di liquidi pericolosi (ma rientranti nelle tipologie autorizzate). Sono 218 le persone che vi lavorano (28 come dipendenti ed i restanti coinvolti tramite cooperative), per garantire l’operatività ventiquattro ore su ventiquattro. Anche perché il picco, con la fila di mezzi in entrata ed in uscita, si registra a partire dalle 20. Qui si concentra buona parte del traffico veicolato dall’azienda; serve il bacino maggiore, cioè il Piemonte e la Lombardia (solo quest’ultima genera il 30% del flusso complessivo), e tramite i mezzi su gomma si interfaccia con le sedi minori di Ancona, Bari, Bologna, Fiano Romano (Roma), Firenze, Napoli e Padova. Sardegna e Sicilia sono collegate con gli aerei che atterrano a Cagliari e Catania, ed un ulteriore supporto, anche con l’estero, lo garantiscono le aerostazioni di Bologna, Milano Linate e Roma Ciampino. L’azienda -ricordano negli uffici- in Italia nacque nel 1964 con la Traco, il cui nome voleva dire “trasporto colli”. Si è sempre interfacciata principalmente con le ditte, scelta che permette di standardizzare le lavorazioni e giocare con i grandi numeri. Anche se, negli ultimi due anni e grazie al commercio elettronico, si è aperta gradualmente ai privati. Non a caso, è tra gli operatori che stanno allestendo i cosiddetti locker (1.000 quelli da rendere disponibili entro il 2015), ossia i chioschi automatizzati per il recapito all’utente finale dei materiali richiesti. Trattate tutte le merci? “Quasi”, viene risposto. “Non possiamo accettare alimenti, armi, valori e quelle comunque a rischio devono essere denunciate per tali, poiché richiedono processi adeguati”. Ci sono delle tipologie in qualche modo stagionali? “Ora vanno i vestiti, in vista della nuova stagione; in altri momenti primeggiano l’elettronica, gli oggetti da ufficio, le parti di ricambio, i tessuti”. Intanto, Tnt express si è pure candidata a trasportare le valigie verso i luoghi di vacanza…
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La sala incaricata di coordinare le operazioni, gli infeeder che si allungano nel camion, lo smistamento automatico e quello -impiegato in alcuni contesti- manuale |
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Intanto, Poste italiane ha confermato l’ultimo rilancio: l’assegno che Francesco Caio è pronto a staccare ammonta a 75 milioni di euro
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Il potenziamento “nell’ottica della competitività e della sostenibilità reddituale”. Così si esprimono da Alitalia, che finalmente oggi è riuscita a far quadrare il cerchio. L’accordo prevede un investimento per 560 milioni di euro da parte di Etihad airways, che in questo modo -e salvo interventi dei regolatori- diventerà azionista di minoranza (nella nuova realtà avrà il 49%). Si aggiunge un ulteriore apporto di 300 milioni da parte dei principali, attuali soci. In tale quota vi è pure l’assegno di Poste italiane, alla fine salito a 75 (25 confluiranno nel prestito volto a garantire i prossimi mesi, la quota restante nella società cuscinetto). È la stessa cifra riconosciuta nel dicembre scorso. Da parte loro, le istituzioni finanziarie e le banche coinvolte metteranno a disposizione fino a 598 milioni sotto forma di ristrutturazione del debito a breve e medio termine ed altri 300 in nuove linee di credito. Questo -viene precisato- “salvaguarda migliaia di posti di lavoro” e consentirà alla compagnia “di investire in nuove rotte a lungo raggio, di rivitalizzare il marchio, e di concentrarsi maggiormente sulla promozione del turismo e del commercio”. Obiettivo: ritornare all’utile entro il 2017. Il completamento della transazione è atteso entro il 31 dicembre.
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Salvo sorprese, accordo fatto |
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La lista, presentata dalla titolare del Mise, Federica Guidi, ha ottenuto oggi pomeriggio il via libera da parte del Consiglio dei ministri
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I primi titoli…
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Se i filatelisti attendono l’esito della riunione effettuata dalla Consulta per l’emissione di cartevalori postali e la filatelia, il Consiglio dei ministri va avanti. Ed oggi pomeriggio, per iniziativa della rappresentante apicale al dicastero dello Sviluppo economico, Federica Guidi, ha approvato alcune voci riguardanti il 2015. Un primo passo, in attesa di avere il quadro completo. I titoli che hanno ottenuto il via libera riguardano il tipografo e editore Aldo Manuzio nel quinto centenario della scomparsa; san Filippo Neri e san Giovanni Bosco, nel quinto e nel secondo centenario della nascita; lo scrittore Pier Paolo Pasolini, nel quarantesimo della scomparsa. Altri dentelli concernono il secolo e mezzo dalla proclamazione di Firenze quale capitale d’Italia, la Prima guerra mondiale, il settantesimo anniversario della Liberazione dal Nazifascismo, l’Istituto per gli affari internazionali nel cinquantesimo, Expo universale 2015 di Milano, il Simposio regionale per le Marine dei Paesi del Mediterraneo e del mar Nero (il tributo già era previsto per il 2014) e l’“Anno internazionale della luce”. Confermati gli abituali omaggi PostEurop (la prossima volta sarà dedicato ai giocattoli antichi) e “Giornata della filatelia”.
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Rivelata oggi l’immagine del francobollo che il 19 agosto ricorderà l’imperatore Augusto a due millenni dalla morte
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L’imperatore è ritratto con le vesti di pontefice massimo, titolo da lui assunto nel 13 dopo Cristo. Così il volume base “I francobolli dello Stato italiano” presenta il 20 centesimi appartenente alla serie emessa il 23 settembre 1937, poi ripreso in colori cambiati per l’Egeo il 10 maggio 1938, al fine di ricordare i due millenni trascorsi dalla nascita di Augusto. Il prossimo 19 agosto, il Bel Paese citerà un’altra volta il personaggio, così da rammentare -attraverso uno 0,70 euro- il bimillenario dalla sua morte. Utilizzando la medesima statua, trovata in via Labicana ed ora collocata al Museo nazionale romano, nella sede di palazzo Massimo alle Terme. Mentre il primo esemplare ritrae l’opera per intero disegnata da Corrado Mezzana, l’attuale è stato tratteggiato e inciso da Antonio Ciaburro; si sofferma sul viso, caratterizzato dal velo che gli copre la testa. Era abitudine dei sacerdoti durante i riti sacri, spiegano dalla Soprintendenza speciale per i beni archeologici della capitale. “Probabilmente nella mano destra teneva la patera, la coppa sacrificale, e nella sinistra il volumen (rotolo di papiro o pergamena)”. Il lavoro “riproduce fedelmente i tratti distintivi del volto dell’imperatore come il motivo «a coda di rondine», formato dalle ciocche al centro della frangia, o gli zigomi lievemente sporgenti; le rughe sulla fronte e ai lati del naso sono il segno di un’età avanzata”. Autoadesiva, la carta valore è stata tirata in due milioni e settecentosedicimila esemplari, raccolti in fogli da ventotto. Al bollettino illustrativo hanno pensato il presidente dell’Istituto nazionale di studi romani, Paolo Sommella, e l’archeologa, già responsabile delle collezioni al Museo della civiltà romana, Anna Maria Liberati. L’annullo del primo giorno sarà disponibile allo spazio filatelia cittadino.
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La statua letta nel 1937 e nel 2014 |
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Il Museo di santa Giulia conserva perlomeno due reperti famosi finiti tra le cartevalori. E poi c’è la quadreria proveniente dalla “Tosio Martinengo”, che…
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Il francobollo dedicato al Museo |
Giorni di agosto, il momento migliore per fare un po’ di turismo, magari a sfondo postale. Un obiettivo potrebbe essere il Museo di santa Giulia a Brescia, peraltro ricordato con un francobollo da 41 eurocent il 4 ottobre 2002 (vi figura la Croce di Desiderio). E senza trascurare la Vittoria alata: pur non citato espressamente, il prezioso bronzo di epoca romana venne preso come riferimento allorquando si decise di commemorare il terzo anniversario trascorso dalla fine della Prima guerra mondiale. Lo si fece attraverso quattro francobolli, usciti l’1 novembre 1921, da 5, 10, 15 e 25 centesimi. Nel 1922 furono tutti sovrastampati, ma invano poiché non vennero emessi, per le buste lettere postali; in aprile finirono anche nelle Colonie: etichettati Eritrea, Libia e Somalia (nel caso specifico adattati alla moneta locale, 3, 6, 9 e 15 besa). Tra il 2 gennaio ed il 19 febbraio di due anni dopo, infine, le rimanenze ritornarono come cartevalori ordinarie metropolitane, portando il nominale ad 1,00 lira tonda. Lo stesso complesso, che rimane aperto nonostante il periodo vacanziero, accoglie anche una parte della Pinacoteca “Tosio Martinengo”, in questo momento oggetto di lavori. L’esposizione, intitolata “L’ospite eccellente”, comprende due tele già segnalate da questa testata nel corso di prestiti temporanei. Sono “Ritratto di gentiluomo con lettera”, di Alessandro Bonvicino detto il Moretto, e “Ritratto di dottore (Il magistrato)”, di Giovanni Battista Moroni. Ve n’è, tuttavia, una terza: “Ritratto di giovane gentiluomo”, di Giacomo Ceruti noto come il Pitocchetto (1698-1767). Si tratta di un olio su tela databile attorno al 1760; ritrae un personaggio -di cui si è persa l’identità- con in mano quella che pare essere una corrispondenza. La tipologia dell’abbigliamento e la raffinata eleganza delle movenze -spiega dalla sede Mauro Pavesi- indicano l’appartenenza dell’uomo al ceto nobiliare, riconducendo l’opera fra i ritratti aulici e di gusto “internazionale”, quasi sempre di committenza milanese. La gamma cromatica è virata sul verde, colore degli occhi dell’effigiato ma pure tinta dominante del fondale scuro. Se osservato con attenzione, il rampollo “si rivela un personaggio dall’atteggiamento impeccabile ma dallo sguardo comunque vivo e intelligente; gli occhi attenti, fissi, concentrati sembrano quasi contrastare con l’affettazione della posa e con lo stesso, impercettibile movimento delle labbra, socchiuse in un artificioso mezzo sorriso”. Per fortuna, c’è la missiva…
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Il dipinto “Ritratto di giovane gentiluomo”, temporaneamente ospitato nella stessa struttura, all’interno del percorso “L’ospite eccellente” |
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Oggi la serie di due francobolli che intende commemorare la visita del pontefice. Visita che si svolgerà dal 13 al 18 agosto
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La Corea del Sud è pronta ad accogliere papa Francesco il cui viaggio, secondo il programma e secondo il calendario italiano, lo occuperà dal 13 al 18 agosto. La meta è stata scelta, fra l’altro, per partecipare alla “VI Giornata della gioventù asiatica”, prevista nei medesimi giorni. “È il primo pontefice non europeo” in tutta la storia della Chiesa cattolica, viene sottolineato. Ed arriverà nel Paese dell’Estremo Oriente sulle orme di Giovanni Paolo II, il quale lo raggiunse nel 1984 e nel 1989. “Porterà un messaggio di pace alla penisola”, penisola che rimane una delle poche aree divise al mondo. Intanto, oggi Seul ha lanciato la sottolineatura postale. Si tratta di due francobolli fotografici, lavorati da Jiwon Mo; hanno i nominali pari a 300 e 540 won. Uno offre il primo piano dell’ospite, il secondo lo ritrae con la colomba, così da evocare il tema -localmente molto sentito- della riconciliazione. Il foglio da dieci coppie vede al centro, quale complemento al bordo, il richiamo alla cattedrale della capitale, intitolata a Maria dell’Immacolata Concezione. Simpatico il test della quadricromia presente all’estrema destra della confezione: in luogo dei soliti pallini, il registro delle tinte è rappresentato con piccole campane.
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I due francobolli sono raccolti in fogli da dieci; avvolgono, a ferro di cavallo, l’immagine della cattedrale di Seul |
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Cambiata la disposizione delle cifre, in modo da adattarla allo standard fissato dall’Unione postale universale
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Un semplice adattamento allo standard previsto dall’Unione postale universale. Così dalle Poste vaticane spiegano l’ultima novità, questa a carattere tecnico. Riguarda la numerazione per le raccomandate. Se prima la sequenza che identifica il singolo invio era composta da otto cifre riunite ed una staccata, ora la suddivisione è organizzata in tre gruppi da tre. L’etichetta è più alta per aver ingrandito sia il numero sia il codice a barre; inoltre, manca del testo “Vatican city”, considerato ridondante in quanto già è presente la sigla internazionale, “Va”. In questo momento sono impiegate entrambe le versioni, la più vecchia, naturalmente, ad esaurimento delle scorte. Ad esempio, la sede mobile di piazza San Pietro utilizza la precedente, l’ufficio collocato presso la Guardia svizzera l’aggiornata.
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Le due tipologie di numerazione; la prima è in via di esaurimento (immagini: Roberto Gottardi) |
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