Richiede 1,20 euro il contributo dell’Austria per l’emissione PostEurop 2024 dedicata a fauna e flora subacquee. Arriverà il 4 maggio senza prevendita. Raffigurato da Marion Füllerer impiegando una foto di Heinz Toperczer, non propone esseri viventi specifici ma cita il lago Verde, il cui nome è dovuto al colore smeraldo che lo caratterizza.
Si trova nel comune stiriano di Tragöß-Sankt Katharein. Di origine carsica, è protetto come riserva naturale. Quando la neve si scioglie, l’acqua gelida e limpida lo riempie, raggiungendo, all’inizio dell’estate, una profondità che può arrivare agli undici metri; dipende dalle precipitazioni. Prati, panchine, sentieri e passerelle scompaiono, ma possono essere visti ancora sotto la superficie. Poi, nel corso dell’anno, il livello dell’acqua scende nuovamente e in inverno l’area può addirittura prosciugarsi (continua).
È lo scazzone siberiano il protagonista del francobollo che la Slovacchia dedica al giro PostEurop 2024, intitolato a fauna e flora subacquee. Dal valore di 2,10 euro, il dentello è dovuto a Peter Nosáľ e programmato per il 26 aprile.
L’attenzione è stata data agli organismi che popolano i laghi dei monti Tatra: devono adattarsi alle condizioni estreme, generalmente caratterizzate da temperature molto basse, da una breve stagione di crescita senza ghiacci e dalla mancanza di sostanze nutritive. Lo scrivono, al Parco nazionale riguardante l’area, Lukáš Lončík e Katarína Žlkovanová.
Una delle specie più rare tra le piante vascolari presenti è lo sparganium angustifolium, una reliquia glaciale. Poi vi sono briofite, abbondanti cianobatteri e alghe. Quanto agli animali, compaiono soprattutto piccoli invertebrati come bivalvi, crostacei o coleotteri. Dopo lo scioglimento del ghiaccio superficiale, gli specchi d’acqua vengono utilizzati da anfibi e insetti. Il ripopolamento ittico risale al XIX secolo, quando furono introdotte la trota iridea e il ghiozzetto alpino come suo alimento naturale (continua).
La raccolta complessiva si attesta a 362 miliardi di euro, in riduzione del 2%. Ma, nello specifico, quella di origine postale è pari a 285 miliardi, in lieve aumento (erano 281) “per gli interessi maturati a favore dei risparmiatori”. È uno degli elementi che spiccano nel bilancio 2023 sottoscritto da Cassa depositi e prestiti. Per raggiungere la cifra finale occorre sommare la raccolta da banche e clientela (59 miliardi, in riduzione rispetto a fine 2022 principalmente per il calo del breve termine) e l’obbligazionaria (18 miliardi, in aumento per le nuove emissioni, che hanno registrato domande per 10 “con un accresciuto interesse da parte degli investitori esteri”). A livello di gruppo, la raccolta totale si attesta a 402,7 miliardi, in calo dello 0,9% (era 406,3). La voce accoglie principalmente il citato flusso di origine postale della capogruppo, quello da banche e le emissioni obbligazionarie riconducibili in via prevalente a Cdp nonché ai gruppi Italgas, Snam e Terna.
Pablo Ruiz Picasso dipingeva e l’Uruguay, avvalendosi dell’estro di Mary Porto Casas, ha realizzato un omaggio postale lui dedicato che ha bisogno di poche spiegazioni: rappresenta il pittore impegnato nel lavoro con uno sfondo che evoca la sua arte. Il tutto, incorniciato come se fosse un quadro. Si tratta del foglietto in vendita dal 3 aprile a 90,00 pesos locali. Nato a Malaga, in Spagna, il 25 ottobre 1881, inizia con studi in stile accademico; presto entra in contatto con gruppi modernisti che ne cambiano la forma espressiva. Parigi diventa la grande meta; vi si stabilisce definitivamente nel 1904, stringendo amicizia con numerosi personaggi che poi si trovano nei ritratti. Tra il 1901 e il 1907 sviluppa il “periodo blu” e il “rosa”, contrassegnati dall’uso di queste tinte. Contribuisce a elaborare il Cubismo, caratterizzato dalla distruzione della prospettiva. Lo scopo non è localizzare spazialmente l’oggetto, ma riflettere simultaneamente tutte le sue possibilità, presentarlo come la mente lo percepisce e non come viene visto. Nel 1912 ecco il Cubismo sintetico, più decorativo e con un colore che gioca un ruolo importante, anche se mai esclusivo. Per una stagione alterna opere classiciste ad altre totalmente cubiste. Pure se non partecipa apertamente al movimento surrealista del 1925, esso serve come elemento di rottura. Non manca l’influenza della situazione personale e sociale, dai rapporti con le donne, a volte molto tumultuosi, alla Guerra civile, dove primeggia “Guernica”. Si interessa inoltre a litografia, ceramica, scultura. La morte lo coglie sempre impegnato, l’8 aprile 1973.
Gli specialisti sono concordi. Impiegare ufficialmente l’attuale bandiera del Venezuela con le otto stelle (una per ogni regione interna; prima erano sette) vuol dire, di fatto, riconoscere il motivo dell’aggiornamento, quindi, sia pure indirettamente, ammettere che il Paese abbia i suoi buoni motivi circa le pretese inerenti alla Guayana esequiba, area così chiamata da Caracas e in realtà controllata da un altro Stato, la Guyana. È rappresentata dall’ottavo astro. La diatriba, periodicamente portata all’attenzione pubblica, ora dai sostenitori di Nicolás Maduro, ha trovato un ulteriore appiglio attraverso il francobollo firmato dall’Amministrazione postale delle Nazioni Unite il 15 marzo scorso. Come ha evidenziato la stessa struttura emittente, il dentello rivede il drappo soprattutto per via dell’aggiunta. A domanda precisa formulata da “Vaccari news”, l’Apnu si è limitata ad affermare che “segue semplicemente il disegno ufficiale della bandiera presentata dallo Stato membro ed esposta alle Nazioni Unite”. Mentre quest’ultima organizzazione preferisce non rispondere.
S’intitola “La Strada regia delle Calabrie sulle tracce del grand tour: i fasti dei Borbone tra dimore nobili e gastronomia popolare” l’iniziativa che comincerà domani, sviluppandosi sino al 26 maggio grazie al supporto della Regione Campania e di sei Comuni nelle province di Caserta e Salerno. L’obiettivo -viene spiegato- “è presentare un percorso storico, culturale ed enogastronomico che ricrei le emozioni dei viaggiatori” di allora, attraversando l’agro nocerino e la Campania felix fino alla costiera amalfitana.
L’archeologia nocerina attirava al pari di quella pompeiana e l’interconnessione con le strade borboniche ha permesso di arricchire il panorama di suggestioni storiche e artistiche lungo il percorso. Attraversando Scafati con l’elegante palazzo, il parco del ricco e potente industriale svizzero Giovanni Giacomo Meyer, il polverificio borbonico più importante del Regno delle Due Sicilie, Angri con il castello Doria voluto dagli angioini e nel Seicento adattato a dimora principesca, Cava de’ Tirreni, con l’abbazia millenaria fondata nel 1011. Si aggiunge il fasto dell’antica Nuceria, grazie al battistero paleocristiano con le sue colonne e il fonte battesimale più grande d’Italia dopo quello di San Giovanni in Laterano.
L’enogastronomia gioca un ruolo di primo piano. L’area è rinomata per la produzione dell’oro rosso, il pomodoro San Marzano, insieme ad altre specialità come il cipollotto nocerino. Lungo il cammino, i visitatori potranno gustare piatti tipici, tra cui i gamberetti del Sarno e la “palatella” di Nocera Superiore.
Attraverso una rete di partenariati con associazioni turistiche, operatori culturali e imprese locali, il progetto mira a modernizzare l’accoglienza e ad attrarre il pubblico nazionale e internazionale. Proprio come un tempo.
Sono 1.438 i lotti, tra filatelia, storia postale e letteratura, che il 18 maggio a partire dalle ore 10 l’azienda Vaccari metterà in asta pubblica, quindi con presenza in sala. Come alternativa, ci si potrà collegare attraverso il portale Bid inside con modalità “live”.
Il catalogo digitale è scaricabile o sfogliabile dal sito aziendale; già è possibile dare alcune anticipazioni. Negli Antichi Stati, ad esempio, “si possono ammirare importanti annullamenti di Napoli e Province Napoletane o di Modena”, annota Valeria Vaccari. “C’è poi la prima parte di una raccolta di posta militare incentrata sulla Grande guerra; comprende anche le corrispondenze dei prigionieri e con l’estero”.
Si fa notare la sezione “Lotti e collezioni”. “Offre molti insiemi interessanti, che richiedono un attento esame. Spiccano una collezione molto avanzata di Colonie che va dal 1912 al 1942 con le maggiori rarità del periodo; una quasi completa sulla IV Emissione di Sardegna; una specializzata inerente alle tavole dell’1 penny nero (il «Penny black»), dell’1 rosso e del 2 azzurro; un gruppo di corrispondenze degli anni dal 1851 al 1874 tra il Regno di Sardegna poi d’Italia e la Svizzera. Alcune proposte si focalizzano su tematiche specifiche e sono insiemi difficilmente ripetibili”.
Quanto alla letteratura, “è il frutto di una scelta compiuta all’interno di alcune biblioteche che abbiamo rilevato recentemente. Vi sono libri e cataloghi che non vedevo proposti da un po’ di tempo. Spero che trovino la giusta collocazione”.
Le richieste per partecipare da remoto e le offerte potranno essere accettate fino alle ore 17 di venerdì 17 maggio. Già a partire dal 26 aprile il materiale sarà disponibile per la visione su appuntamento presso gli uffici di Vignola (Modena).
Non c’è solo il 25 aprile italiano. Il Portogallo, infatti, ricorda la stessa giornata ma del 1974, quando finalmente si liberò dalla propria dittatura. A mezzo secolo dai fatti, il 28 marzo, ha emesso due serie celebrative, entrambe concretizzate dall’Atelier Pendão & Prior. Una, stampata su carta completamente riciclata, propone il risveglio dell’arte popolare. È costituita da sei francobolli con nominali da 0,65 euro che citano esempi di fotogiornalismo, design grafico, illustrazioni, graffiti, foto e pittura murale. L’altro titolo, una congiunta, è stato lanciato contemporaneamente anche in Angola e Capo Verde. Ogni Paese (tagli rispettivamente da 0,65 e 1,30 euro, 800 e 1.200 kwanza, 40,00 e 60,00 escudi) ha proposto due rappresentazioni dei fiori che hanno caratterizzato la cosiddetta Rivoluzione dei garofani. Tra le iniziative collegate, la mostra “Do Cabo zero à liberdade”, allestita presso la Fundação portuguesa das comunicações. Presenta documenti, attrezzature e mobili delle Poste e telecomunicazioni risalenti ai tempi delle intercettazioni telefoniche, delle verifiche postali e dell’impiego delle cartevalori come mezzo di propaganda.
I quarantuno anni di attività non valgono un francobollo ma, senza dubbio, possono essere celebrati attraverso un servizio marcofilo gestito da Poste italiane. È quanto accadrà il 21 aprile dalle ore 12.30 alle 17.30 nello spazio allestito in via Taboga 212 a Gemona del Friuli (Udine). Al centro dell’attenzione, la Fratelli Delle Case.
Si occupa di articoli sportivi, come spiegano i diretti interessati. La storia imprenditoriale è cominciata all’inizio degli anni Settanta, quando il padre, nonostante l’impegno come autotrasportatore, seguì l’interesse per il ciclismo e fondò un gruppo di atleti amatoriali coinvolgendo in questa avventura amici, parenti e conoscenti, nonché i quattro figli cui ha trasmesso interesse e spirito agonistico. Uno dei quali, Valter, ha gareggiato fino alle Olimpiadi di Mosca del 1980. Insomma, attività lavorativa e passione, la cui mescolanza è stata concretizzata con un primo negozio nella vicina Majano, poi con quello nuovo dove domenica si svolgerà la festa con l’annullo.
Il Brasile? Fu il secondo Paese indipendente a emettere cartevalori postali. Lo ricorda la Germania attraverso un dentello da 0,85 euro emesso il 4 aprile per la “Giornata del francobollo”. L’immagine porta il nome di Hanno Schabacker. Dopo aver proclamato l’indipendenza dal Portogallo nel 1822 e incoronato come primo imperatore Dom Pedro, l’élite dominante cercò lo sviluppo economico. A ciò si aggiunse l’emissione sorprendentemente precoce, perché il sistema postale era molto importante. È del 1842 il decreto che stabiliva tariffe postali uniformi in tutto il territorio. L’1 agosto 1843 apparvero tre tagli da 30, 60 e 90 reis: vennero soprannominati “occhi di bue” per la loro immagine insolita che ricorda i bulbi oculari del bestiame; oggi sono considerati tesori della filatelia. Il tributo teutonico, stampato in foglio da dieci o nel foglietto che ha coinvolto anche Bettina Walter, enfatizza il particolare dell’unica lettera conosciuta che riporta tutti e tre i nominali; gode di una reputazione leggendaria e allo stesso tempo documenta il primo utilizzo di una serie completa nel continente americano. Questa venne annullata il 22 agosto 1843 a Rio de Janeiro; il plico fu spedito con un veliero nella città portuale di Santos, a circa cinquecento chilometri più a sud. Acquistato nel 1956 da uno sconosciuto collezionista locale, il reperto è arrivato nelle mani del famoso filatelista tedesco-brasiliano Rolf Harald Meyer nel 1975 e ha trovato un nuovo proprietario nel 2007.
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