search results
total: 2229
Il passaggio storico del 1859 tra lo Stato Pontificio e il Regno d’Italia? Non è stato trascurato dalla coppia Antonello e Maria Isabella Cerruti. I quali hanno firmato appunto il lavoro “Governo provvisorio delle Romagne - Originali e falsi”: sono 38 schede mobili di formato “A4” raccolte in una cartellina; costano 27,00 euro.
Anche questa volta, gli esperti hanno puntato alle immagini a colori e di maggiore formato rispetto al reale, così da evidenziare quello che occorre sapere nel momento in cui si trattano tali francobolli dalla grafica d’emergenza e per cui piuttosto semplice.
Prima hanno esaminato i caratteri comuni, fra cui soggetto, stampa, fogli, carta, filigrana, dentellatura, validità e tiratura, non trascurando saggi, prove, affrancature, frazionati, grandi blocchi nuovi. Poi si sono concentrati su ognuno dei nove esemplari.
L’ultima parte è dedicata a cinque lettere dal particolare significato.

Tra il dire e il fare... L’antico proverbio viene alla mente sfogliando un piccolo libro che mostra, con documenti, dichiarazioni, ritagli di giornale e foto, un progetto rimasto tale. Il titolo, polemicamente, dice tutto: “Per un museo napoletano della comunicazione”.
Risalente al 2005, è stato prodotto dall’Emeroteca-biblioteca dedicata a Vincenzo Tucci e ospitata nel partenopeo palazzo delle Poste centrali.
Nel tempo -viene spiegato- la struttura ha acquistato sui mercati internazionali dell’antiquariato bandi, decreti, manifesti, lettere, manoscritti, disegni, stampe e libri relativi a posta, telegrafo, telefono e radio. Da qui l’auspicio per un nascente “Centro internazionale di cultura e storia della comunicazione”.
Ma le cose, nonostante le assicurazioni date da dirigenti e politici, sono andate diversamente. Di quell’idea, rimane solo la citata pubblicazione articolata in 84 pagine. È… senza prezzo.
Ritorna in cronaca il lavoro di Ketty Borgogno “Castelli d’Italia - Viaggio tra i colori e le particolarità della serie”, in un’edizione aggiornata al 2025. Perché, nonostante tali francobolli siano oramai lontani dall’uso comune, le sorprese continua a emergere. Basta avere occhio. E ricordando che tra le ordinarie nazionali “è stata sicuramente la più popolata”, riferendosi alla quantità di valori emessi il 22 settembre 1980 e successivamente per adeguare l’offerta alle tariffe in continuo cambiamento.
Il volume conta 172 pagine di formato “A4” e richiede 55,00 euro. Ovviamente, le immagini sono in quadricromia e maggiori del reale per agevolare l’esame. Si divide in due parti: “La collezione descritta” e “Laboratorio”; quest’ultima comprende un approfondimento sui falsi per frodare il servizio postale. Da notare che “in un lavoro di queste dimensioni non è importante il valore venale di ciò che si possiede ma il valore della conoscenza che lo studio ti ha restituito, il resto è divertimento puro”.

Nuova edizione, da parte di Cif-Unificato, del catalogo “Folder filatelici”; è la quinta. Ovviamente sempre più corposo, considera il materiale noto, cominciando da precursori e collaterali: il più vecchio oggetto paragonabile conosciuto ha oltre cent’anni, riferendosi alla serie del 5 giugno 1921 per l’annessione di Trieste all’Italia. La linea vera e propria comincia però con l’ordinaria “La donna nell’arte” del 28 gennaio 1999, arrivando alla fine del 2024: l’ultima cartella annotata, quella del 24 dicembre dedicata al Giubileo, ha il numero 1.386.
Ma non è finita. La... fantasia di chi, per Poste italiane, progetta tali reperti, ha generato articoli diversi che i compilatori del mercuriale hanno preferito considerare a parte. Ecco dunque i capitoli “Litografie” (vengono segnalati ventiquattro esemplari), “Colorbolli” (quattro), “Raccolta bozzetti” (cinque) e “Grandi eventi” (centosessantotto).
Ogni prodotto viene descritto, illustrato a colori e valutato dal punto di vista economico. Il lavoro nel suo complesso conta 904 pagine e costa 28,00 euro.
Tocca ai “testoni” ottocenteschi incisi da Tommaso Aloysio Juvara e raffiguranti Ferdinando II di Borbone. Antonello e Maria Isabella Cerruti, infatti, hanno affrontato anche tali particolari cartevalori. I risultati sono stati raccolti in 99 schede mobili di formato “A4”, intitolate “Sicilia - Originali e falsi” (prezzo: 75,00 euro).
L’esito è simile a quello visto per altri Antichi Stati, con riproduzioni quasi sempre a colori e ingrandite che aiutano il lettore a orientarsi davanti a possibili “trappole”.
Si comincia con prove e saggi per poi arrivare a quanto davvero giunto agli sportelli. Di esso sono approfonditi carta, varietà, affrancature, grandi blocchi nuovi, gradazioni di colore. Dopo un’“intervista impossibile” a Philip Ferrari de La Renotière, si affrontano i materiali approntati da Giuseppe Barone. Quindi, l’analisi su ognuno dei sette tagli appartenenti alla serie emessa, considerando prima data conosciuta, caratteristiche, ritocchi, tavole, falsificazioni.

Ricordato in cronaca il 19 gennaio a venticinque anni dalla morte, non poteva mancare il libro che ne ripropone la figura. Libro che richiama il settore postale. È “Bettino Craxi. Lettere di fine Repubblica”, curato da Andrea Spiri. Edito coinvolgendo Baldini+Castoldi, conta 288 pagine e costa 19,00 euro.
Racconta -è la nota- l’ultimo decennio della cosiddetta “prima Repubblica”, la quale rivive nelle parole dei protagonisti: esponenti di governo, uomini di partito, intellettuali, magistrati e giornalisti. Attraverso la scrittura, compongono il mosaico di un’epoca segnata dalla crisi delle forze politiche che avevano gettato le basi della rinascita democratica. Al bivio tra spinte al rinnovamento e impulsi conservatori, stabilità e alternanza, difesa della politica e sostegno ai movimenti di protesta, emerge il ritratto inedito di una classe dirigente che riversa nelle sue epistole dubbi e certezze. Giulio Andreotti, Francesco Cossiga, Marco Pannella, democristiani e radicali, i socialisti del Psi e gli ex comunisti in cerca di identità, fino a Silvio Berlusconi, simbolo della stagione maggioritaria: la corrispondenza craxiana intreccia voci, esperienze, accordi e fraintendimenti. Tra segreti svelati e verità nascoste, prende forma uno spaccato di vita nazionale che ancora influenza il presente.
Dopo tre anni ritorna in cronaca, anche perché -viene spiegato- la precedente edizione risulta esaurita. È il catalogo che la Yvert & Tellier dedica alle Colonie e agli Uffici all’estero di Francia, intitolato “Colonies françaises et Bureaux français à l’étranger”. Percorre i continenti andando dalle emissioni generali a Zanzibar.
Risultano 864 pagine di grande formato, scritte nell’idioma nazionale e distribuite su tre colonne, con quasi sempre le immagini a colori. Di norma le valutazioni economiche, espresse in euro, sono: nuovo senza linguella, linguellato e usato a fini postali (quelli timbrati di compiacenza valgono meno). Dal 1960, in genere, ci sono solo nuovo con gomma intatta e usato.
Il presidente e direttore generale della casa editrice, Benoît Gervais, parla di “una versione arricchita e più esaustiva”, avendovi aggiunto oltre duemila illustrazioni e numerose varietà. In particolare segnala i capitoli sugli uffici algerini, le prove di lusso per l’India, la riprogettata Guadalupa, i libretti nordafricani, i consolati stranieri in Madagascar, i millesimi (cioè l’anno di produzione presente sul bordo) di ogni Paese.
In Italia il lavoro è venduto a 92,00 euro.

“La lettera, la posta, il francobollo, l’e-mail”. Anche quest’ultima ė considerata nel volumetto “L’età della Posta”. Prodotto da Cif-Unificato, è stato curato dal presidente emerito dell’Accademia italiana di filatelia e di storia postale, Franco Filanci, non nuovo a tale genere di guide.
Le 52 pagine (12,00 euro) con immagini a colori cominciano tornando indietro nei secoli. Perché la missiva “c’è sempre stata, perché comunicare è un bisogno dell’homo sapiens... C’è da vari millenni, anche se fatta con materiali per noi strani come l’argilla e il legno”. Ed “è stata per secoli una rarità”.
Tappa dopo tappa, si arriva all’introduzione del francobollo, ai suoi sviluppi e alle telecomunicazioni.
Il resto della guida sintetizza i diversi modi di collezionare, la letteratura di settore, le fonti di riferimento. Completandosi con gli strumenti di… lavoro, il montaggio, il momento di raffrontarsi con il resto del settore, dalle associazioni agli incontri e alle competizioni.
Da notare, prima degli indirizzi per orientarsi, le sette domande finali, che rispondono ad altrettanti quesiti ricorrenti, fra cui il fatidico “Quanto vale?”.
Antonello e Maria Isabella Cerruti proseguono nel loro approccio volto ad aiutare i filatelisti nella collezione. Con “Modena - Originali e falsi” si concentrano sulle produzioni dell’ottocentesco Ducato estense, approfondendo le diverse cartevalori emesse e individuando le caratteristiche che consentono al lettore di capire se uno specifico esemplare è autentico o meno.
Come per i precedenti lavori, sono schede sciolte, nel frangente 49, con immagini ingrandite e quasi sempre a colori. Lo studio richiede 35,00 euro.
Una presentazione affronta carta, saggi e prove, varietà, affrancature particolari, tirature, errore di colore, grandi blocchi nuovi. Poi, il “cuore” della trattazione, mettendo in evidenza le particolarità degli originali e descrivendo ciascun taglio: quelli senza punto dopo la cifra e quelli con tale caratteristica. Per l’1 lira si aggiunge una settantina di annulli falsi.
Il medesimo approccio viene adottato per le produzioni di Governo provvisorio, segnalando varietà, affrancature miste, grandi blocchi nuovi, gradazioni di colore. Senza trascurare le marche per giornali.
Chiude un approfondimento dedicato all’archivio Vito Viti, ripreso da quanto scrisse Emilio Diena su “Il corriere filatelico”.

Storia di un lui e di una lei, storia indiretta di un conflitto, la Seconda guerra mondiale. È “Lettere d’amore” (690 pagine; 17,50 euro, e-book 9,49). Raccoglie le corrispondenze che l’uomo, Ernesto Pozzi (1916-2013), ha inviato alla donna, Marisa. Sono numerose missive, alcune delle quali passarono per la censura, spedite fino al coronamento del loro sogno: le nozze.
Egli ha ventisei anni e presta servizio di leva ad Agliè, un piccolo paese del Piemonte. Lei ne ha diciannove, studentessa che alloggia presso il convitto delle suore a Torino. Nei fine settimana, però, torna sempre al paese, ed è lì che le loro vite si incrociano. Il rapporto inizia ufficialmente dopo il primo bacio, dato nell’ultima notte dell’anno 1941. È un periodo difficile per tutti: i combattimenti distruggono le certezze del presente e, di lì a breve, molte vite saranno sconvolte per sempre.
“Non sono -spiegano dalla casa editrice, gruppo Albatros Il filo- solo documenti personali, ma anche testimonianze storiche che restituiscono l’atmosfera del tempo. Raccontano le difficoltà economiche, i continui spostamenti da un luogo all’altro, le preoccupazioni per il futuro, il sostegno offerto dalla fede, la certezza di un amore profondo e la speranza di costruire una famiglia”. Insomma, il volume rappresenta “il diario di un amore capace di superare ogni ostacolo, fino a raggiungere il lieto fine” (continua).
