Se la maggior parte delle realtà ha ripreso l’esperienza il 23 maggio, Poste italiane la vivrà oggi. È, nella versione aziendale, “Poste aperte”, il giorno in cui i figli dei dipendenti possono vedere da vicino il lavoro, i colleghi e l’ambiente in cui il papà (o la mamma) trascorrono tante ore. Fra giochi, intrattenimenti e visite, calibrati secondo l’età degli ospiti.
Quest’anno l’esperienza toccherà il quartier generale di Roma, le filiali di Belluno, Campobasso, Castrovillari (Cosenza), Brindisi, Foggia, Genova 1, L’Aquila, Lecce, Lecco, Matera, Monza, Potenza, Reggio Calabria, Taranto, Varese, Vercelli, la sede di Mestre, il Perugia Cp, l’ufficio di Poggibonsi (Siena), il recapito area manager di Bergamo-Mantova, i centri meccanizzati di Ancona, Bari, Bologna, Catania, Napoli, Palermo, Pescara e Torino.
Come al solito, annunciata la marea di annulli che, pur avendo per la società una logica, fa storcere il naso ai marcofili. Per ora sono ventinove (l’immagine è sempre la stessa; cambia soltanto l’indicazione del luogo), accompagnati dalla relativa cartolina.
Tra le altre strutture del gruppo che hanno aderito all’esperienza vi sono Banca del Mezzogiorno, Postecom, Postel, Poste energia, Poste mobile, Poste shop e Poste tributi.