Sorprese alla mostra “Matisse e il suo tempo”, in essere fino al 15 maggio a Torino presso palazzo Chiablese, in piazzetta Reale. Tra i titoli proposti c’è il suo “Nudo blu II”, una carta dipinta, ritagliata ed incollata su un altro strato di carta a sua volta attaccato ad una tela, risalente al 1952. Oppure, questo di Fernand Léger, “Il tempo libero - Omaggio a Louis David”, un olio su tela realizzato nel 1948-1949. Entrambi -come tutti i restanti- sono di norma conservati al Musée national d’art moderne che fa capo al parigino Centre Pompidou. I filatelisti, però, li conoscono per essere stati citati in perlomeno due francobolli francesi. Sono lo 0,65 franchi del 10 novembre 1961 inserito nel celeberrimo percorso dedicato ai quadri nazionali (nella vignetta viene rappresentato pure il “Nudo blu III”) ed il 2,20 emesso l’1 febbraio 1986 per ricordare il mezzo secolo trascorso dall’esperienza governativa del Fronte popolare.
Con cinquanta opere di Henri Matisse e quarantasette di colleghi coevi, l’allestimento -spiegano gli artefici- si prefigge di mostrare il lavoro che ha svolto “attraverso l’esatto contesto delle sue amicizie e degli scambi artistici con altri pittori”. Così, per mezzo di confronti visivi, è possibile cogliere non solo le sottili influenze reciproche o le fonti comuni di ispirazione, ma anche una sorta di “spirito del tempo”. Dieci le sezioni in cui l’itinerario è organizzato.
Il catalogo, curato da Cécile Debray e edito da 24 Ore cultura (256 pagine con illustrazioni a colori, 39,00 euro), comprende estratti di lettere, dichiarazioni e testimonianze. In alcuni casi, gli scambi epistolari citati coprono un arco di oltre quarant’anni, presentando variazioni ed evoluzioni. Alcune delle missive “sono vere e proprie trattazioni, riflessive e sensibili, sull’arte”. Altre, più intime e familiari inviate ai suoi vecchi amici, rivelano un uomo scherzoso o scorbutico, che fornisce ragguagli sulla vita quotidiana degli artisti.