Il cervo sardo e l’orso marsicano: sono raffigurati nei due francobolli che portano il simbolo di quello che una volta era il World wildlife fund, adesso World wide fund for nature ma più noto con l’acronimo Wwf. Si inseriscono nella serie “Salvaguardia della natura” emessa il 10 ottobre 1991; già allora non si capì la ragione per la quale solo metà dei quattro 500 lire che compongono la serie mostrano il logo.
E non c’è il due senza il tre, questo più circostanziato: si aggiungerà il prossimo 22 aprile. È un taglio da 95 centesimi che intende ricordare il mezzo secolo raggiunto dalla sede italiana del sodalizio.
Autoadesivo, conta su ottocentomila esemplari in fogli da ventotto. La vignetta è d’autore, dovuta a Fulco Pratesi. Oltre ad essere giornalista ed illustratore, ha fondato la realtà tricolore ed ora ne è presidente onorario. Raffigura un panda con il suo cucciolo tra le piante di bambù, rappresentative del loro caratteristico habitat. L’annullo fdc verrà impiegato allo spazio filatelia di Roma, mentre il bollettino illustrativo è stato affidato all’attuale presidente, Donatella Bianchi.
Wwf Italia -recita lo statuto- “persegue la tutela e la valorizzazione della natura e dell’ambiente a fini di solidarietà sociale e senza scopo di lucro”. Il suo obiettivo è “fermare e far regredire il degrado del nostro pianeta e contribuire a costruire un futuro in cui l’umanità possa vivere in armonia con la natura”, puntando a conservare quest’ultima ed i processi ecologici in tutto il mondo attraverso il mantenimento della diversità genetica, l’uso sostenibile delle risorse, la riduzione degli impatti antropici a beneficio delle presenti e delle future generazioni.
Nel Bel Paese ha un riferimento centrale con sede a Roma, diciannove sezioni regionali, oltre duecento strutture territoriali; è un’organizzazione non lucrativa di utilità sociale e, al tempo stesso, un’organizzazione non governativa.