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editor Fabio Bonacina

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Poste italiane silente sino ad oggi sull’immagine della carta valore. Con nessuna sensibilità nei confronti degli operatori della comunicazione

È bis
È bis

Ogni dieci anni tornano. È tornato il sindacalista Giuseppe Di Vittorio, come se non esistessero altri rappresentanti dei lavoratori meritevoli (è il terzo tributo che ottiene), e torna la Fiat “Nuova 500” (il secondo), come se non ci fossero altre auto che hanno fatto la storia della mobilità nazionale. In questo caso con disponibilità dell’immagine solo quando la carta valore è già gli sportelli, non mostrando -Poste italiane- alcuna sensibilità nei confronti degli operatori della comunicazione.

Lo 0,95 euro, inserito nella serie “Le eccellenze del sistema produttivo ed economico”, ha debuttato questa mattina. Autoadesivo, conta su un milione di esemplari in fogli da ventotto. Propone l’auto d’antan (ma le prime versioni avevano le portiere che si aprivano in maniera opposta, fanno giustamente notare gli specialisti!) e, sullo sfondo, l’attuale vettura; si aggiungono le bande tricolori. Il bozzetto è nato all’interno della stessa azienda produttrice, poi adattato dall’Istituto poligrafico e zecca dello stato. L’annullo è stato destinato allo spazio filatelia di Torino ed all’ufficio postale di Garlenda (Savona): dal 7 al 9 luglio il paese ligure ospiterà il meeting internazionale degli appassionati.

“È divenuta nel tempo una vera e propria icona”, annota nel bollettino illustrativo il presidente di Fiat Chrysler automobiles, John Elkann. “Le ragioni sono riferite a diversi fattori: la sua funzionalità, l’innovazione delle forme e delle tecnologie, riconoscibili nel disegno della sua inconfondibile carrozzeria, la versatilità d’uso che le ha permesso di guadagnare una posizione prioritaria nel percorso della motorizzazione negli anni ‘60… Ha fatto scuola per decenni nell’influenzare e determinare la forma e i contenuti di gran parte delle moderne utilitarie”.

Testo integrato il 5 luglio 2017.




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