Doveva diventare “centro culturale e convegnistico dell’Ente poste italiane, per un rinnovato investimento nelle strategie formative e per la valorizzazione delle risorse professionali”. Così l’allora presidente, Enzo Cardi, presentò il restauro conservativo di palazzo Querini Dubois a Venezia. Un “pregevole esempio di architettura rinascimentale”, acquisito al patrimonio della realtà in corso di trasformazione da complesso statale a futura società per azioni. Era il 18 novembre 1994, quando all’edificio venne dedicato persino un francobollo, valore 600 lire.
Le cose, però, andarono diversamente e, tranne qualche iniziativa come quella per il secolo e mezzo di Poste italiane, il fabbricato rimase sottoimpiegato. Ora l’azienda intende metterlo a reddito e, per farlo, Europa gestioni immobiliari, cioè la struttura che per il gruppo segue tali compiti, si è rivolta alla divisione nazionale della statunitense Coldwell banker commercial, specializzata nel settore.
L’obiettivo è selezionare un interlocutore interessato a convertire la sede in albergo ed a condurla in locazione. Dovrà occuparsi della progettazione e dell’esecuzione dei lavori, mentre saranno a carico della proprietà gli oneri amministrativi per il cambio di destinazione d’uso da direzionale a ricettivo.
L’edificio è in sestiere San Polo, tra i ponti di Rialto e dell’Accademia nel pieno centro cittadino; è dotato di un attracco privato sul canal Grande. Conta cinque piani fuori terra oltre a tre ammezzati, disponendo di una superficie complessiva pari a circa 3.900 metri quadrati, oltre ad una corte esterna di 220.