Alzi la mano chi ha ricevuto, in questa tornata elettorale, propaganda consegnata dal portalettere. Saranno ben pochi: un servizio nettamente in declino, come lo sono i comizi e le affissioni sui tabelloni stradali. Oggi questo tipo di comunicazione privilegia altri sistemi, più fluidi, come la tv ed i social. Nonostante quanto propone ad esempio Poste italiane sotto l’allettante nome “posta target creative - invito al voto”. Sarebbe -si legge- “la soluzione ideale per divulgare materiale di propaganda elettorale e sviluppare la relazione con gli elettori”. Per accedere al servizio, occorre spedire almeno cento pezzi a volta; il contratto vale per tre mesi dal primo invio. È rivolto a “liste e/o singoli candidati ufficialmente ammessi all’elezione oppure comitati referendari”, mentre i materiali devono riguardare “comunicazioni di propaganda elettorale relative esclusivamente alla propria candidatura/lista” (o al referendum), per quantitativi identici come peso, formato e contenuto. Garantito “un impatto ancora maggiore” grazie alla possibilità di inserire un’ampia varietà di elementi supplementari, cioè piccoli gadget. Due gli scaglioni: 0,159 euro più iva se il singolo oggetto pesa entro i cento grammi, 0,195 se li supera ma resta all’interno dei trecentocinquanta. Il pagamento avviene tramite bollettino postale, postagiro oppure bonifico bancario; “non è possibile affrancare mediante francobolli o macchina affrancatrice del cliente”. Garantita la consegna esclusiva da parte dei dipendenti dell’azienda (fine).
Elezioni/2 L’“invito” di Poste
01 Mar 2018 11:31 - NEWS FROM ITALY
Non solo comizi e tabelloni stradali: anche la propaganda recapitata dal portalettere appartiene oramai al passato. E questo nonostante il taglio dato al servizio dall’operatore