Il fatto accadde il 30 giugno 1963, ma solo il 27 ottobre 2011 arrivò il riconoscimento del Quirinale: la medaglia d’oro al merito civile per il carabiniere Marino Fardelli. “Con eccezionale coraggio ed esemplare iniziativa, nonostante il clima di forte tensione per il rischio di possibili attentati mafiosi, non esitava -dice la motivazione- unitamente ad altri colleghi a ispezionare un’autovettura abbandonata al cui interno un ordigno era stato disinnescato dai militari artificieri, venendo mortalmente investito dalla violenta deflagrazione di un ulteriore ordigno proditoriamente occultato nel vano portabagagli. Chiaro esempio di elette virtù civiche ed altissimo senso del dovere, spinti fino all’estremo sacrificio”. Era nato a Cassino (Frosinone) il 16 giugno 1943. Nota come strage di Ciaculli (Palermo), la carneficina provocò altre sei morti. Il militare verrà rammentato domani nel capoluogo ciociaro, dove è operativa l’Associazione dell’Arma che porta il suo nome. Tra le attività in programma, l’annullo speciale, impiegato nella piazza omonima (si trova nella frazione di Caira) dalle ore 17 alle 20.30.
La morte nell’attentato
29 Giu 2018 10:22 - NEWS FROM ITALY
L’atto mafioso accadde il 30 giugno 1963 a Palermo e fece sette vittime. Una, il carabiniere Massimo Fardelli, verrà ricordata domani a Frosinone