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editor Fabio Bonacina

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La mostra filatelica dedicata alla città croata ha un approccio capace di superare le divisioni del XX secolo. Pensando anche a quando, nel 2020, essa sarà capitale europea della cultura

Da oggi al 30 aprile
Da oggi al 30 aprile

I francobolli -ed il tempo intercorso- possono contribuire a superare il passato, avviando un rapporto migliore tra le parti. Il concetto è emerso oggi all’inaugurazione della mostra “Fiume 1850-2018. La filatelia fiumana fra mito, storia ed economia 1918-1924”, ospitata al Vittoriale degli italiani, quindi a Gardone Riviera (Brescia), con il patrocinio e il contributo della Regione Lombardia. Capace -l’ha detto il presidente del comitato organizzatore Carlo Giovanardi all’inaugurazione- “di superare tutti i contrasti del maledetto XX secolo”. Non a caso, alla cerimonia hanno partecipato delegazioni ufficiali croate, per la prima volta entrate nella residenza di Gabriele D’Annunzio.

“Una giornata molto importante, perché ci sono gli amici croati”, ha sottolineato il presidente della struttura ospite, Giordano Bruno Guerri. “La filatelia è uno strumento culturale ed il Vittoriale intende collaborare con la Croazia per guardare al futuro con serenità”.

“Vorrei guardare al futuro prossimo, al 2020”, ha risposto la consigliera delegata dell’Ambasciata croata, Tamara Perišić, quando Fiume sarà capitale europea della cultura. “Ci sembra un’occasione perfetta per riflettere sulle questioni del passato e del futuro”. Contemporaneamente, “la Croazia sarà anche la presidente di turno del Consiglio dell’Unione Europea: è la prima volta che accade”.

L’allestimento “è un tassello molto importante per ricostruire un rapporto. Vuole mostrare la convivenza che c’è sempre stata”, ha annotato il presidente dell’Assemblea comunale degli italiani a Fiume, Moreno Vrancic. “Fiume collabora con tutti, soprattutto con gli italiani di Fiume”, è l’osservazione del delegato locale per il dipartimento alla cultura, Ivan Šarar.

Utilizzando le cartevalori ma anche le buste, gli annulli e gli altri reperti, racconta la città dal 1850 ad oggi ed i suoi numerosi “cappelli”: austriaco, ungherese, autonomo, dannunziano, indipendente, italiano, d’occupazione, jugoslavo e croato. “È stata forgiata -ha confermato il console generale d’Italia, Paolo Palminteri- da numerose culture, come lo dovrebbe essere l’Unione Europea”.

Tra gli auspici, la possibilità che presto gli annulli postali tornino ad essere bilingui (continua).

Il presidente del Vittoriale degli italiani, Giordano Bruno Guerri, interviene durante l’inaugurazione
Il presidente del Vittoriale degli italiani, Giordano Bruno Guerri, interviene durante l’inaugurazione



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