La lente su dieci anni, ma introducendo l’analisi storica sin dal XIV secolo. È il volume “La posta di Milano 1849-1859. Catalogo annullamenti e bolli dell’ufficio postale di Milano”, firmato da Luca De Battisti (scomparso improvvisamente in corso d’opera) e Luca Savini, con la collaborazione di Gabriele Cafulli, Francesco Luraschi, Massimiliano Ferroni e Giuseppe Antonio Natoli.
L’obiettivo -viene spiegato dal primo autore- “è dare uno strumento di consultazione agevole e dotato di un’iconografia impeccabile ai collezionisti degli annulli del Regno Lombardo-Veneto”, in particolare sui bolli di fornitura asburgica del periodo filatelico. Se è vero che tutta la corrispondenza passava dalla posta centrale e veniva trattata in base a rigorose norme e prassi consolidate -aggiunge il secondo- lo straordinario dinamismo di quel periodo portava l’Amministrazione a sperimentare nuove tecnologie per produrre tipari, inchiostri, bollini, carte. Persino l’edificio che accoglieva gli sportelli subì continue ristrutturazioni per ospitarne di nuovi, accogliere casseforti, “ma soprattutto manipolare volumi di corrispondenza decuplicati” in poco tempo.
Cinque le sezioni in cui le 480 pagine “A4” con oltre 900 illustrazioni a colori sono state suddivise. Riguardano l’inquadramento storico, argomenti postali cominciando dal Trecento, i francobolli, le tariffe ed i servizi, per arrivare poi al catalogo degli annullamenti e dei bolli, dove gli indici di rarità sono espressi a punti.
Il lavoro, edito da Vaccari, ha un prezzo di copertina pari a 50,00 euro. Alla recentissima esposizione internazionale di letteratura specializzata “Italia 2018” ha ottenuto 90 punti su 100.