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editor Fabio Bonacina

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Pubblicata ieri sera la legge di bilancio 2019. Il corposo provvedimento comprende altri aspetti di interesse postale, fra cui notificazioni e tesoreria

La legge è transitata al Quirinale il 30 dicembre
La legge è transitata al Quirinale il 30 dicembre

Mentre la maggior parte delle persone, ieri sera, si preparava a festeggiare il Capodanno, all’Istituto poligrafico e zecca dello stato predisponevano il testo definitivo del “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021”, approvato definitivamente il 29 dicembre alla Camera dei deputati e sottoscritto il giorno successivo dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Una corsa contro il tempo, visto che la legge (è la 145 del 30 dicembre) sarebbe dovuta entrare in vigore oggi. “Motivi di massima urgenza” che hanno indotto la pubblicazione in “Gazzetta ufficiale” come supplemento ordinario 62, ma senza le previste note; il 18 gennaio un altro supplemento riprenderà il faldone, questa volta completo.

Andando nei contenuti della -come viene definita sbrigativamente- legge di bilancio 2019, il provvedimento che autorizza Poste italiane a concretizzare aste per disfarsi dei francobolli in eccedenza (il famoso stock) è presente come comma 617 dell’articolo 1.

Nelle 211 pagine di solo testo (quindi senza considerare allegati, tabelle e restanti supporti), il mondo postale rientra altre volte. Ad esempio, il comma 813 interviene sulla legge 890 del 20 novembre 1982 (articoli 4, 6, 7, 8), “Notificazioni di atti a mezzo posta e di comunicazioni a mezzo posta connesse con la notificazione di atti giudiziari”, mentre l’814 agisce sulla 190 del 23 dicembre 2014 (articolo 1 comma 97-quinquies), “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2015)”. Entrambi prendono atto della sostanziale digitalizzazione cui ora la notifica è sottomessa (stop alla bollatura degli avvisi di ricevimento), ma anche dell’avvenuta liberalizzazione del settore (già l’ufficio postale era diventato, secondo i casi, “punto di accettazione” o “di deposito”). Cambiato inoltre qualche termine temporale. In particolare, per “consentire il completamento della disciplina regolatoria e la conclusione dei tempi di realizzazione da parte degli operatori”, dell’avviso di ricevimento in versione digitale se ne parlerà con il prossimo 1 giugno (la precedente scadenza era l’1 giugno 2018).

Forse il più significativo è il comma 908, che aggiorna l’articolo 9 della legge 158 del 6 ottobre 2017 (“Misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni, nonché disposizioni per la riqualificazione e il recupero dei centri storici dei medesimi comuni”). Consente anche alle amministrazioni pubbliche operanti nei paesi, di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 165 del 30 marzo 2001 (“Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche”), la possibilità di affidare in via diretta la gestione dei servizi di tesoreria e di cassa alla società Poste italiane. L’elenco delle realtà interessate comprende, fra l’altro, istituti e scuole di ogni ordine e grado, istituzioni educative; comunità montane, loro consorzi e associazioni; enti pubblici non economici; amministrazioni, aziende ed enti del Servizio sanitario nazionale.

Il comma 617 dell’articolo 1 come appare nella “Gazzetta ufficiale” di ieri
Il comma 617 dell’articolo 1 come appare nella “Gazzetta ufficiale” di ieri



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