Quindici anni fa oggi venne registrato l’ingresso formale nell’Unione Europea di ben dieci Paesi, tutti dell’area orientale o mediterranea. Lo ricorderà stamani ad esempio la Polonia con un francobollo simbolico che porta il nome di Małgorzata Osa: la vignetta gioca sulle bandiere Ue e nazionale, cui si aggiunge un panorama agreste. Sarà venduto in cambio di 3,30 zloty.
Intanto, si prepara il Lussemburgo, per un tema collegato. Il Vecchio continente -sembra dire- appartiene ai futuri cittadini. È infatti un po’ questo il messaggio che promana dal taglio fotografico predisposto pensando alle elezioni per il Parlamento Europeo, in calendario dal 23 al 26 maggio. L’icona è tratta dalla campagna ufficiale e va oltre ai triti emblemi che si vedono in tali frangenti. La carta valore, impaginata da Gam, sarà disponibile con il giorno 7 ad 80 centesimi. Tutti hanno diritto a votare e -ricordano dagli sportelli- possono farlo nel Paese di origine o in quello di un altro Stato membro, nel caso lì si trovasse il loro domicilio principale. Anche se gli eletti non possono scegliere un governo, le loro competenze sono state rafforzate molto con il Trattato di Lisbona del 2009. L’istituzione, ad esempio, nomina il presidente della Commissione e deve supervisionare gli organi comunitari. Inoltre, garantisce il diritto di petizione, che permette agli abitanti di far pervenire una richiesta, una lamentela o una nota sul tema del diritto o richiedere una presa di posizione per una questione specifica.