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editor Fabio Bonacina

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L’obiettivo è far pagare al mittente, in un’unica soluzione, l’invio dell’atto giudiziario e le eventuali comunicazioni di notifica e deposito. La modifica, non l’unica, sarà operativa dal 10 giugno

A partire dal 10 giugno, “in linea con le modifiche recentemente apportate alla legge 890/1982 e con le delibere attuative dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni in tema di notifiche a mezzo del servizio postale, varieranno le condizioni di offerta del servizio atto giudiziario”. È quanto annuncia Poste italiane. Quattro i punti chiave.

Uno spiega che sarà possibile richiedere la restituzione dell’avviso di ricevimento inerente all’atto giudiziario (è il modello “23L”) via posta elettronica certificata e non più attraverso il canale fisico.

La seconda novità chiede ai clienti contrattualizzati di inglobare forfettariamente il corrispettivo della comunicazione di avvenuta notifica (Can) e della comunicazione di avvenuto deposito (Cad) nel costo dell’invio base, ovvero dell’atto giudiziario stesso (attualmente sono addebitate alla restituzione del “23L”). Insomma, il supporto sarà più caro di 2,70 euro: lo scaglione base per le lettere entro i venti grammi passerà dunque da 6,80 a 9,50. L’ammontare aggiunto -precisa l’operatore- “è stato calcolato tenendo conto, su base nazionale, della effettiva incidenza percentuale di tali comunicazioni sull’insieme complessivo”; “potrà essere soggetto a revisioni annuali” con un preavviso di trenta giorni.

Il terzo cambiamento si concentra sulle condizioni economiche riguardanti il servizio integrato notifiche (“Sin”). Qui già la cifra era unificata (comprende l’invio dell’atto, la reintegrata Can e la Cad); ora è stata attualizzata aumentandola di 10 centesimi, da 9,40 a 9,50.

Quanto alle nuove versioni di buste e moduli da utilizzare così come deciso di recente dalla stessa Agcom, saranno disponibili con il 22 settembre; previsto un periodo transitorio di dodici mesi, durante il quale saranno accettati sia i vecchi, sia i nuovi formulari (continua).

Le tariffe in vigore dal 10 giugno: la prima tabella riguarda l’atto giudiziario per i clienti contrattualizzati; le restanti il servizio integrato notifiche. Tutte le prestazioni sono esenti da iva
Le tariffe in vigore dal 10 giugno: la prima tabella riguarda l’atto giudiziario per i clienti contrattualizzati; le restanti il servizio integrato notifiche. Tutte le prestazioni sono esenti da iva



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