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editor Fabio Bonacina

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Quello del Canton Ticino è uno dei tre nuovi impianti regionali voluti dalla Posta svizzera. Dopo la centralizzazione del 1999, ora è cambiato l’approccio

La Svizzera postale impiega anche i treni
La Svizzera postale impiega anche i treni

Non solo in Italia (notizia precedente). Ad esempio anche in Svizzera si potenzia il servizio pacchi. L’operatore nazionale, La posta, sta lavorando al nuovo centro regionale di Cadenazzo, nel Ticinese: secondo le stime, verrà inaugurato a settembre. In parallelo, due strutture analoghe sono in costruzione a Untervaz (Grigioni) e Vétroz (Vallese), per un investimento complessivo adesso valutato pari a 190 milioni di franchi. Altri presidi si aggiungeranno più avanti.

Quello di Cadenazzo sorge di fianco ad una seconda sede dell’operatore, che da undici anni smista automaticamente il corriere (quindi anche lettere), attività prima svolta in uffici postali e stazioni ferroviarie. Ogni giorno dal cantone, che ha 400mila abitanti scarsi, partono 500mila invii (a livello nazionale sono 18 milioni). Nel caso la macchina non interpreti l’indirizzo, l’immagine viene inviata a Coira o a Sion e di norma in 8 secondi, trasmissione dati compresa, il problema si risolve. Rispetto al Bel Paese, l’operatore impiega ancora il treno, ma solo per il corriere lento etichettato “B”, pari al 70% del totale. Il resto, ovvero quello con l’indicazione “A”, viaggia su gomma.

Tornando ai colli, il “gigante giallo” ha tirato le somme sugli impianti di Daillens (Vaud), Frauenfeld (Turgovia) e Härkingen (Soletta), operativi con il 31 maggio 1999: hanno trattato 3,1 miliardi di oggetti. Allora -chiosano dalla sede- “venne considerato l’evento del secolo nel settore della logistica”. Con 450 milioni di franchi, per la prima volta il processo di spartizione dei pacchi si svolgeva in modo automatizzato. Dal 2014 al 2016 l’azienda ha investito altri 60 milioni, incrementando così la propria capacità del 25%; oggi viene trattata quotidianamente una media di 800mila pezzi (nel periodo natalizio sale a 1,3 milioni).

Ma le prospettive cambiano. Mentre vent’anni fa la centralizzazione ha apportato grandi vantaggi, il futuro sarà nelle strutture a livello regionale, riducendo così i tempi e i tragitti. Ciò -viene ipotizzato- permetterà anche di preservare l’ambiente (fine).

L’impianto di Cadenazzo in costruzione; servirà al trattamento dei pacchi
L’impianto di Cadenazzo in costruzione; servirà al trattamento dei pacchi



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