Quattro viaggi, quattro francobolli, quattro voci del tariffario. E quattro artisti diversi. Si potrebbe riassumere così l’emissione che, insieme ad altre tre (due sono interofile) arriverà agli sportelli del Vaticano il 10 settembre. Quella ora presentata riguarda le visite che papa Francesco ha compiuto lungo il 2018 fuori dall’Italia.
Il valore da 1,10 euro (utile per i rapporti interni e per lo Stivale), opera di Chiara Principe, ricorda l’itinerario svolto in Cile e Perù, registrato dal 15 al 22 gennaio. Al profilo del pontefice si affianca quello di una bambina mapuche, popolazione indigena incontrata nella tappa a Temuco (città compresa nella prima meta), mentre la cattedrale di Trujillo sullo sfondo evoca un momento fondamentale riferito all’altra destinazione.
L’1,15 (rivolto agli invii in Europa e nel Mediterraneo) è dedicato al pellegrinaggio ecumenico a Ginevra, compiuto il 21 giugno; vi ha lavorato Orietta Rossi. Ha raffigurato il protagonista in un abbraccio simbolico con una figura astratta, metafora di tutte le chiese, mentre il ramoscello d’ulivo riprende l’educazione alla pace. Si aggiungono lo Spirito santo, il logo creato per l’occasione e il simbolo cittadino, lo “Jet d’eau”.
Con il taglio da 2,40 (buono per i plichi diretti in Africa, America ed Asia) si cita l’Eire, dove Jorge Mario Bergoglio restò il 25 ed il 26 agosto per partecipare al “IX Incontro mondiale delle famiglie”. Stefano Morri ha tratteggiato il pontefice con la casula verde indossata per la funzione tenutasi al Phoenix park. Completano il quadro la miniatura della procattedrale di santa Maria a Dublino, da lui raggiunta, e l’icona concepita per l’incontro, intitolata “Amoris lætitia”.
Infine, ecco il 3,00 (Oceania), lasciato a Daniela Fusco. Concerne l’esperienza, compiuta dal 22 al 25 settembre, nelle Repubbliche baltiche. Vi campeggia la Vergine della Misericordia, immagine collocata nel santuario omonimo di Vilnius, in Lituania. Compaiono inoltre il tempio della Madonna Nera di Aglona, in Lettonia, ed una bambina in abiti tradizionali dell’Estonia.
Le cartevalori sono prodotte in un massimo di ottantamila repliche, raccolte in fogli da dieci pezzi uguali.