Dopo oltre un anno di attesa, Alessia Babrow ha messo nelle mani degli avvocati la faccenda. Faccenda che riguarda l’impiego senza consenso di un proprio lavoro per caratterizzare il francobollo da 1,15 euro firmato dal Vaticano in vista della Pasqua, agli sportelli dal 14 febbraio 2020. I suoi legali hanno citato in giudizio il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano - Direzione delle telecomunicazioni e dei sistemi informatici “per l’avvenuta violazione del diritto morale e patrimoniale d’autore in ordine allo sfruttamento non autorizzato”. L’artista -viene ricordato- fu messa a conoscenza dell’emissione da una fotografa e, grazie a un giornalista, entrò in contatto telefonico con gli interlocutori che, seppur riconoscendole a parole la paternità dell’opera, cercarono “di liquidarla con una manciata di francobolli”. Nel frattempo ha mandato “tre richieste formali di riconoscimento ufficiale del diritto morale d’autore e richiesta di tavolo di trattative”, ma dalla controparte “hanno rifiutato di incontrare me e i miei legali. Solo un paio di telefonate”, spiega la diretta interessata. Da qui la decisione. La questione riporta in primo piano il tema dei diritti d’autore in ambito della street art e dell’arte pubblica. “La street art, come manifestazione dell’arte figurativa, in base alla normativa italiana, gode della tutela sul diritto d’autore e all’autore spettano sia il diritto morale, riguardante la tutela della personalità, e i diritti patrimoniali, riguardanti l’utilizzo economico dell’opera creata”. Diritti esclusivi di utilizzazione e di sfruttamento economico dell’opera in ogni sua forma e modo, tra i quali diritto alla riproduzione, alla pubblicazione, alla distribuzione e alla vendita.
Pasqua 2020, la parola agli avvocati
26 Apr 2021 13:06 - VATICAN
Dopo oltre un anno di tentativi risoltisi nel nulla, l’autrice dell’opera impiegata dal Vaticano per il francobollo augurale, Alessia Babrow, ha deciso la via giudiziaria