“D’Annunzio soldato”. S’intitola così la mostra che palazzo Ducale a Modena sta accogliendo sino al 4 febbraio. Organizzata a cento anni dal Primo conflitto mondiale, intende presentare il ruolo da lui assunto in quella che considerò la Quarta guerra d’indipendenza. Organizzata dalla Fondazione “Il Vittoriale degli italiani” con il supporto dell’Accademia militare, propone autografi, divise, cimeli e molti oggetti del “Vate”. Nel 1915, ultracinquantenne, è all’apice del successo letterario, ma decide di combattere e si trasforma in poeta-soldato. Per terra, per mare e per aria progetta e compie azioni destinate ad entrare nella mitografia nazionale; al tempo stesso, lo consacrano nei libri di storia, oltre che in quelli di letteratura. La rassegna -precisano i promotori- vuole restituire al pubblico la dimensione di un personaggio che più volte ha sfidato la morte “per dare il suo contributo al completamento dell’Unità nazionale”. “Amante del passato, capace di godere pienamente il presente, D’Annunzio era anche uno straordinario anticipatore del futuro: sua è l’espressione «beni culturali», che creò applicandola nella difesa e nella valorizzazione dei nostri tesori artistici”, ricorda il presidente della Fondazione, Giordano Bruno Guerri. “Fu tra i pochissimi capaci di coniugare al meglio il «nobile sentire» ed il «forte agire», valori che ancora oggi, qui, trasmettiamo ai giovani allievi ufficiali dell’Esercito e dell’Arma dei carabinieri che quotidianamente si preparano a diventare comandanti in grado di operare efficacemente nei moderni, complessi scenari operativi nazionali ed internazionali”, aggiunge il responsabile dell’Accademia, generale di divisione Salvatore Camporeale. L’ingresso, gratuito, è da piazza Roma, negli orari 10-12 e 16.30-19 (feriali), 9-12 e 15-19 (sabato, domenica e festivi; chiuso l’1 gennaio), 10-12 (31 dicembre).
A Modena “D’Annunzio soldato”
29 Dic 2014 10:02 - APPOINTMENTS
Sino al 4 febbraio, palazzo Ducale ospita una rassegna dedicata al “Vate”. Ultracinquantenne, nel 1915 decise di combattere per quella che considerava la Quarta guerra d’indipendenza